Le
praterie alpine presenti sulle cime del Parco Nazionale delle Foreste
Casentinesi, Monte Falterona e Campigna costituiscono la fascia fitoclimatica
sub-alpina, residua degli ultimi periodi glaciali. Per essere corretti
bisogna ricordare che la creazione di molte praterie alpine ed il loro
mantenimento è dovuto all’azione dell’uomo, che per avere pascoli per il
proprio bestiame, ha tagliato una parte della foresta, permettendo così a
specie altrimenti molto rare o assenti a queste quote di prosperare. Tipico di questa fascia è
l’arbusteto di mirtilli (Vaccinium myrtillus L. e, accanto ad esso,
talvolta anche il mirtillo rosso, Vaccinium vitis idaea L.), che
infatti è tornato ad insediarsi dopo il taglio del bosco. Veri e propri
residui dell’ultima glaciazione si trovano in quota (ad es. su Monte Falco)
dove crescono le Viole eugenie (Viola eugeniae Parl., nella foto a
sinistra), l’Anemone a fiori di narciso (Anemone narcissiflora L.) e,
tra le rocce di arenaria emergenti qua e là, le genziane (Tra le specie del
genere Genziana presenti nell’area del parco ricordiamo la G.
asclepiadea L., la G. ciliata L., la G. cruciata L. e la G.
verna L.). È doveroso ricordare anche altri
residui dell’era glaciale, che però crescono a quote inferiori nella foresta,
e cioè l’Agrifoglio (Ilex aquifolium L.) ed il Tasso (Taxus baccata
L.). |
Ambienti della foresta. 5. Bosco misto (querce, aceri,
carpini ecc.) 8. Rimboschimenti di pino nero |