AMICI DI BERTRAND RUSSELL


Vai ai contenuti

la costituzione italiana del 1948

le costituzioni che hanno cambiato la società

LA COSTITUZIONE
ITALIANA
DEL 1948



LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DEL 1948

di Franco Vicentini



La Costituzione della Repubblica italiana fu promulgata il 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. L’Assemblea che preparò la Costituzione era stata eletta il 2 giugno 1946: i 555 deputati si riunirono a Montecitorio la prima volta il 25 giugno sotto la presidenza del deputato più anziano, Vittorio Emanuele Orlando. Erano presenti 207 democristiani, 115 socialisti, 104 comunisti, 41 dell’Unione nazionale democratica, 30 del Fronte dell’Uomo qualunque, 23 del Partito repubblicano, 16 del Blocco nazionale della libertà, 7 del Partito d’azione e 12 di sette partiti minori. L’Assemblea costituente si ispirò alla legislazione rivoluzionaria francese del 1789, del 1793 e della Repubblica romana del 1849. Tenne presenti le Costituzioni americana, svizzera, della Repubblica di Weimar (1919), della Spagna repubblicana (1931) e infine quella francese del 1946.

La nostra Costituzione, composta di 139 articoli e di 18 Disposizioni transitorie finali, è una delle migliori, ma viviamo in un Paese di machiavellici. Purtroppo nessuna Costituzione vale quando non c’è la volontà di una maggioranza di rispettarne i principi.
Ricordiamo che lo scopo principale non è quello di elencare tutti gli articoli delle Costituzioni presentate (abbiamo fatto soltanto una eccezione per la Costituzione francese del 1789 perché è la madre di tutte le Costituzioni democratiche moderne), ma di sottolineare le idee essenziali che le ispirano; anche attraverso una severa critica di inadempimento come nei casi che seguono.

Nel Paese dei machiavellici abbiamo i governi che ci meritiamo. Infatti molti governi sono riusciti ad aggirare diversi articoli Costituzionali. Ecco l’elenco dei più noti articoli:

Art. 81: “Per ogni legge che importi nuove maggiori spese si deve indicare i mezzi per farvi fronte” (siamo nel 2012, il debito pubblico accumulato è di 1900 miliardi di euro).

Art. 33: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza oneri per lo Stato” ( furbescamente si finanziano le famiglie che mandano i figli nelle scuole private, quasi tutte gestite dal clero cattolico).

Art. 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (le guerre sono diventare preventive o umanitarie, quindi abbiamo il “dovere” di ignorare la Costituzione).

Art. 53: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” (attraverso molteplici condoni e scudi fiscali hanno permesso ai furbi di pagare meno tasse del dovuto. In Europa l’Italia ha la più alta evasione fiscale: oltre 150 miliardi di euro annui).

Art. 9: “La Repubblica… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” (gli innumerevoli condoni edilizi hanno permesso ai furbi di distruggere boschi, montagne, spiagge, siti archeologici e città d’arte).

Art. 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale” (leggi poco severe e condoni hanno permesso agli inquinatori di compromettere nel territorio nazionale la flora e la fauna).

Art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale… senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli… che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini” (quale eguaglianza religiosa c’è in una Repubblica che permette l’insegnamento cattolico nelle scuole pubbliche e paga lo stipendio a 22 mila insegnanti scelti dalle curie vescovili? ).

Art. 1: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” (nel 1993, attraverso un referendum, il 90,3% degli italiani ha abolito il finanziamento ai partiti. Ai partiti è stato sufficiente cambiare nome al finanziamento per prendere più soldi dallo Stato. Infatti lo hanno subito chiamato “Contributo alle spese elettorali”).

Art. 7: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi” (I Patti Lateranensi del 1929 sono stati modificati nel 1984 dal governo Craxi, ma si sono aggiunti privilegi ai privilegi, tranne uno: quello di non chiamare più il cattolicesimo religione di Stato (su questo punto però la Chiesa non perdeva soldi). A proposito di soldi: nel nuovo Concordato del 1984 c’è una clausola assurda che permette alle Chiese di incassare l’8X1000 anche di chi nella denuncia dei redditi non ha scelto né le religioni né lo Stato. Naturalmente riceve più soldi chi ha avuto più preferenze, e la Chiesa cattolica è favorita dall’85%. Non dimentichiamo che il 60% degli italiani non sceglie né Chiese né Stato. Ecco la ragione della clausola assurda.
L’articolo 7 non dovrebbe esserci nella Costituzione italiana del 1948 perché è in contrasto con gli articoli 3 e 8 che mettono tutte le religioni sullo stesso piano di eguaglianza.

Anche gli articoli semplicemente ignorati sarebbero numerosi, ma ci fermiamo qui. Questi brevi esempi dimostrano che anche le Costituzioni migliori possono essere aggirate o ignorate.


Home Page | massime di grandi pensatori | bio e opere | interviste a b_russell | commenti e considerazioni | pagine di discussione | le costituzioni che hanno cambiato la società | libri consigliati | testi classici del libero pensiero | pensieri e aforismi di b_russell | petizioni | Mappa del sito


Torna ai contenuti | Torna al menu