AMICI DI BERTRAND RUSSELL


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articolo del 1 novembre 2013


IL TESTAMENTO UMANITARIO E DI DIFESA AMBIENTALE DI MARGHERITA HACK


Nel marzo 2013, pochi mesi prima della sua morte, la rivista
Libero Pensiero”, edita dall’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, pubblicò un lungo articolo di Margherita Hack. Questo scritto dovrebbe essere divulgato perché sembra il testamento scientifico, filosofico e politico della scienziata che, come il filosofo Bertrand Russell, si impegnò per portare a conoscenza di tutti le idee scientifiche, del libero pensiero e di difesa ambientale.

PER UNA SCIENZA DELLA DIGNITA’

La scienza e le sue applicazioni si sono sviluppate tanto da poter modificare la natura degli esseri viventi, le condizioni del nostro pianeta in modo palpabile e forse irreversibile. Perciò ci si comincia a chiedere come conciliare il rispetto della vita in tutte le sue forme con tutto ciò che la scienza applicata può fare. In che cosa consiste la dignità umana? Io credo nel rispetto di tutti gli esseri viventi che con noi condividono le risorse della Terra. E’ una dignità gravemente calpestata dalle violenze che noi grazie alla maggior potenza del nostro cervello infliggiamo a tutti, animali e vegetali, che con noi convivono…

di Margherita Hack

Ecco alcuni esempi in cui i progressi della scienza e le conseguenti applicazioni sono dimostrazioni di indegnità da parte dell’uomo sui suoi simili, sugli animali, sull’ambiente. Le atrocità degli allevamenti intesivi in cui gli animali sono trattati come macchine di produzione di carne, di latte, di uova, senza nessun rispetto per la loro natura.
Lo sfruttamento dei paesi del terzo mondo.Grazie alla potenza tecnologica dei paesi industrializzati, le immense risorse di interi continenti, come l’Africa, il Sud America, l’Australia vengono depredate con la complicità di governanti corrotti indifferenti alle sofferenze dei loro popoli.
Grazie ai progressi della scienza e della tecnologia la specie umana cresce a dismisura a spese di tutti gli esseri viventi, vegetali e animali.
E’ il fenomeno dell’antropizzazione. Oggi abbiamo superato i 7 miliardi, eravamo 6 miliardi nel 2000 e un miliardo nel 1800, anche se, fortunatamente, la natalità è diminuita in tutto il mondo. Questa crescita ha sottratto habitat agli animali, ha ridotto drasticamente le aree coperta da foreste, la stessa foresta amazzonica è in pericolo. Gli effetti sono facilmente osservabili, non c’è bisogno di studio o strumentazioni particolari. Da parecchie decine di anni non si vedono più le lucciole. Ricordo, quando ero bambina, che nelle notti estive nei viali e nelle vie periferiche sembrava di camminare in mezzo alla Via lattea, tanto folti erano gli sciami di questi piccoli insetti volanti. Oggi per vederne qualcuna bisogna andare nei boschi. Quest’estate le farfalle del mio giardino erano una rarità. Il frinire delle cicale nei caldi pomeriggi d’agosto o il canto monotono di grilli nelle notti estive un lontano ricordo.
Le api muoiono decimate dai pesticidi. Le rondini, messaggeri dell’arrivo della primavera, riempivano di strida e di voli il cielo dei crepuscoli estivi, e la loro adunata, a centinaia sui fili della luce, pronte a migrare, è indissolubilmente associato ai preparativi per un nuovo anno di scuola. Oggi sono tanto rare che ci si dimentica della loro esistenza, sono fonte di meraviglia quando le vediamo in qualche piazza affollarsi nei buchi delle mura di una vecchia chiesa, o sulle travi di legno sotto i tetti di antichi palazzi. Sono spariti i neri merli dal becco giallo e le albe sono silenziose, non si sente più il cinguettio dei passerotti e delle cinciallegre. Al loro posto le nere cornacchie e le grida sgraziate dei gabbiani che ancora resistono al crescente inquinamento.
In nome della cura e conservazione del verde cittadino si assiste ogni primavera alla brutale “potatura” degli alberi lungo i viali, ridotti a moncherini, a tronchi spogli di rami e di foglie proprio quando stava per esplodere il rigoglio primaverile, quando gli uccelli che vi avevano fatto il nido, covavano le loro uova.
L’illuminazione a giorno di parchi e viali, le musiche a tutto volume, disturbano la fauna che non riconosce più il suo ambiente naturale.

Ignoranza, avidità… e arroganza confessionale

C’è anche molta ignoranza nei riguardi della scienza le cui conquiste spesso fanno un’irragionevole paura, come gli OGM, le centrali nucleari, l’ingegneria genetica.
Inoltre ancora oggi ci sono gravi interferenze sulla ricerca da parte del Vaticano. Certo non manderebbe nessuno al rogo perché magari sostiene che è la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa, come successe a Giordano Bruno nel 1600, rogo da cui si salvò Galileo perché si rassegnò ad abiurare queste eretiche verità scientifiche, né si permette di interferire sulla ricerca abiologica, ma quando si tratta di ricerche biologiche le interferenze ci sono e pesanti, incontrastate o troppo debolmente difese da una classe politica succube del Vaticano e scientificamente ignorante. L’esempio più recente sono gli ostacoli posti alle ricerche sulle cellule staminali. Sebbene queste ricerche siano estremamente promettenti e in alcuni casi abbiano portato decisivi vantaggi nella cura di malattie finora considerate inguaribili, le si ostacolano perché l’embrione avrebbe l’anima, e quindi una cellula che contiene un essere in fieri andrebbe salvaguardata più di una persona. Di qui anche gli ostacoli alla fecondazione assistita.
Sempre l’ingerenza del Vaticano e la sua influenza su parlamentari cattolici rende così difficile ottenere leggi che attuino completamente la Costituzione, che riconosce eguali diritti a tutti i cittadini. Mi riferisco al non riconoscimento delle coppie di fatto, sia etero che omosessuali, all’impossibilità per le coppie omosessuali di adottare un bambino. Si pensa forse che un bambino stia meglio in un orfanotrofio che in una famiglia con due babbi o due mamme che gli diano affetto e educazione. Quante famiglie ci sono, composte da un solo genitore che crescono bambini felici! Ma c’è la condanna da parte della Chiesa dell’omosessualità. L’omosessuale è considerato un peccatore, in alcuni paesi l’omosessuale è perseguitato, imprigionato e in alcuni condannato a morte. Grande ignoranza della scienza che invece ci insegna che l’omosessualità dipende dal nosto DNA, uno nasce omosessuale come può nascere mancino, far parte di una minoranza naturale e che purtroppo l’ignoranza della scienza porta a guardare con sospetto, ad emarginare. Ancora mezzo secolo fa il bambino mancino era obbligato a imparare a scrivere con la destra, la “mano buona”, creandogli difficoltà d’apprendimento maggiori che ai suoi compagni destrorsi.
Oggi che la medicina è in grado di tenere in vita per anni una persona in coma irreversibile o comunque ridotta a uno stato di vegetale è necessario poter lasciare un testamento biologico. Ma sempre le interferenze del Vaticano ne rendono così difficile nel nostro paese l’accettazione: cioè una persona in possesso delle proprie facoltà mentali può dichiarare di non voler essere sottoposta all’accanimento terapeutico qualora fosse affetta da malattia inguaribile e non potesse esprimere la propria volontà. Ma la chiesa obietta che siccome la vita è un dono di Dio, noi dobbiamo accettarla, anche se è divenuta insopportabile, anche se in Dio non ci credo.

Esempio di alta civiltà viene dalla Svizzera dove è possibile avere “il suicidio assistito” e di cui ha usufruito Lucio Magri, uno dei fondatori del “Manifesto”. Comunque le proibizioni del Vaticano e la sottomissione ad esso da parte delle nostre istituzioni crea ancora una volta disparità fra cittadini: chi può va all’estero, chi non ha i mezzi o le conoscenze deve subire.

DIGNITA’ SIGNIFICA…

Dignità della scienza vuol dire ridurre al minimo le sofferenze degli altri esseri, non creare mostri, o inventare mezzi di distruzioni di massa. Un esempio di indegnità veramente mostruoso fu la programmata scientifica distruzione della razza ebraica da parte del nazismo hitleriano. Si dice che solo una mente malata poteva immaginare e ordinare l’esecuzione di tali orrori. Eppure furono centinaia, forse migliaia i fedeli esecutori agli ordini di questa aberrante ideologia.
Ci sono tanti esempi di accanimento distruttivo contro popoli interi, ma in generale erano mossi da interessi quale depredare un popolo delle sue ricchezze, sfruttare e ridurre in schiavitù intere popolazioni, mano d’opera a basso costo quale fu l’atroce mercato di schiavi, ma quello che di ancora c’è stato nel nazismo fu la scientifica, fredda determinazione di distruggere una popolazione non per interessi pratici non scusabili ma comprensibili, ma per un’ideologia aberrante che voleva spazzare dalla terra il male rappresentato da una popolazione inerme, forse colpevole di aver voluto e saputo mantenere la propria individualità in una comunità di gran lunga più numerosa.
Qualche esempio della fredda scientificità con cui si programmava l’estinzione di un popolo l’abbiamo dalla lettura del protocollo di Wannsee (gennaio 1942) di cui riporto due passi fra i più agghiaccianti: “Nel quadro generale della soluzione finale, gli Ebrei dovranno essere avviati al lavoro nell’Est Europeo. Tutti coloro che risultino abili al lavoro, suddivisi per sesso, saranno inviati in gruppi in quei territori per impiegarli nella costruzione di strade. Gran parte di essi morirà per cause naturali e quelli che sopravvivranno, cioè i più resistenti, dovranno essere gestiti adeguatamente (un modo elegante per dire che finiranno nelle camere a gas. Ndr) poiché rappresentano il frutto di una selezione naturale. Qualora essi venissero rilasciati potrebbero costituire il germoglio di una futura rinascita ebraica”.
E ancora: “Il Governatorato generale desidererebbe che la soluzione finale di questo problema iniziasse dal proprio territorio poiché i trasporti in quell’area non rappresentano un problema e le operazioni non sarebbero ostacolate da difficoltà legate alla disponibilità di manodopera. Gli ebrei dovranno essere allontanati dal territorio del Governatorato Generale il più rapidamente possibile poiché, soprattutto in quell’area, l’Ebreo è portatore di epidemie ed è quindi estremamente pericoloso”.
Tali aberranti testi dovrebbero essere inclusi nei libri di testo di storia perché i giovani sappiano cosa è potuto succedere nella civile Germania, nella civile Europa in pieno XX secolo, dove negli stessi anni la scienza faceva grandi progressi, la nuova fisica rivoluzionava le conoscenze del XIX secolo e si scopriva la struttura e l’evoluzione delle stelle e dell’universo nel suo insieme.
Una strage frutto del progresso tecnologico e i cui effetti sono ancora evidenti nei pochi superstiti furono le bombe atomiche su Navasachi e Hiroshima, che per lo meno sono servite da deterrente perché una simile ecatombe non possa ripetersi e si eviti una terza guerra mondiale che con i mezzi di cui si dispone oggi potrebbe davvero portare all’estinzione della vita o una regressione all’età della pietra.



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articolo inserito il 19 gennaio 2012

LE ENERGIE ALTERNATIVE COSTANO

Franco Vicentini

In Italia si dicono sempre le sole verità che fanno comodo al proprio partito. Quelli di destra ripetono una frase della presidente della Confindustria, ma dimenticano quello che la stessa ha detto una settimana prima: “Senza riforme il nostro Paese ha perso dieci anni”. Ricordo che l’ex presidente Berlusconi e l’ex ministro Bossi hanno governato l’Italia dal 2001 al 2011 (escluso il breve periodo di Prodi).
Sono contro l’energia nucleare: i disastri di Cernobyl e di Fukushima, il problema delle scorie radioattive, l’enorme costo delle centrali, gli anni necessari per la loro costruzione (almeno 10) e, non ultimo, l’esaurimento dell’uranio, dovrebbero far riflettere anche i più accaniti sostenitori del nucleare. Purtroppo molti cittadini (e non solo italiani…) non si rendono conto che per soddisfare i crescenti bisogni di energia, i costi saliranno alle stelle. In altre parole i consumi attuali di energia (elettricità, benzina, gas,gasolio, ecc.) potranno permetterseli solo le persone ricche anche se avesse vinto il no. Le energie pulite alternative per coprire il totale fabbisogno energetico ci sono, ma per ora siamo dipendenti al 90% dal petrolio, dal gas, dal carbone e dal nucleare quasi tutti di importazione. Gli esperti del settore ritengono che per arrivare alla piena autonomia di energia pulita necessaria all’Italia, sono necessari almeno venti anni. Ma si dovrebbe cominciare ad investire subito molti miliardi organizzando strutture efficienti come le migliori industrie. Forse gli organizzatori e i tecnici li possiamo trovare, ma dubito che la nostra classe politica abbia la volontà e la capacità di trovare oggi (e non domani…) i miliardi per l’energia pulita.



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articolo insierito il 07/07/2011


I DUE REFERENDUM SULL’ACQUA

Franco Vicentini

Il referendum sulla privatizzazione dell’acqua continua a dividere gli italiani. Gli esperti ci dicono che le tubature della rete idrica nazionale sono vecchie e perdono oltre il 30% dell’acqua erogata. Sono quindi necessarie costose riparazioni o un più costosissimo rinnovamento. Il problema delle riparazioni della rete idrica, secondo chi voleva privatizzare, si doveva scaricare sulla gestione privata. Purtroppo, questi signori, dimenticano, che i privati chiedevano la gestione per guadagnare, non per rimetterci. Lo Stato può fare un prezzo politico su un bene essenziale come l’acqua, i privati no! Ci dicono che le riparazioni costano troppo e lo Stato non ha soldi. Trovare il soldi dipende dalla volontà politica. Ad esempio perché non aboliamo le 107 province ? Perché non si dimezzano gli stipendi e il numero di migliaia di politici in attività ? Perché non si chiudono i comuni con meno di 5 mila abitanti ? Perché non si tagliano le pensioni d’oro dei pensionati che percepiscono più di 40 mila euro in famiglia ? Perché non si dimezza il finanziamento ai partiti ? Perché non si aboliscono le centinaia di enti inutili ? Perché non aboliscono le auto blu ?
Se l’attuale governo accettasse di fare questi coraggiosi tagli (subito, non fra tre anni) potrebbe recuperare diversi miliardi, utili per le riparazioni della rete idrica e per diminuire le tasse…




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ARTE E ARCHEOLOGIA SONO UNA RICCHEZZA NON SOLO CULTURALE

di Gianfranco Dugo

Chi non conosce la storia delle civiltà passate difficilmente apprezza l’archeologia. Questo spiega perché molti italiani vedono solo macerie nei resti di architetture antiche. Se questi signori vedessero l’archeologia come un guadagno per tutte le regioni italiane, cambierebbero opinione.
Investire nel patrimonio archeologico e artistico può offrire lavoro a tutti i livelli a centinaia di migliaia di giovani. Pensate all’enorme sviluppo alberghiero, di ristorazione, commerciale e industriale attivato dal turismo culturale ? Questo lo hanno capito i paesi che possiedono governi capaci di trasformare l’arte e la loro storia in un affare. Ci dicono che in Italia mancano i soldi ? Ecco dove trovarli: ridurre del 50% gli stipendi dei politici nazionali, europei, comunali. Ridurre del 50% il contributo per le spese elettorali ai partiti. Sopprimere le Province e i comuni con meno di 5000 abitanti. Togliere ai politici le auto blu. Togliere gli stipendi e i gettoni ai politici con più di una carica. Togliere il finanziamento ai giornali di partito. Abolire gli enti inutili. Dimezzare il finanziamento pubblico ai partiti (il finanziamento ai partiti fu abolito nel 1993 con un referendum).



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IL TURISMO POTREBBE DIVENTARE LA PRIMA INDUSTRIA ITALIANA

di Mario Ferro

Nel 1966, quando l’alluvione di Firenze distrusse una parte del patrimonio artistico e archeologico, a nessuno venne l’idea di non intervenire perché tutte le risorse economiche dovevano essere riservate agli esseri umani. A Firenze nel 1966, quando l’Italia era molto più povera, si trovò i mezzi per salvare l' arte e per rimborsare i fiorentini alluvionati. Molti italiani, e purtroppo anche molti politici, non si rendono conto che se difendiamo il patrimonio artistico e archeologico, difendiamo anche una gigantesca industria culturale che produce ricchezza attraverso il turismo. I nostri musei rispetto a quelli di paesi come la Francia, la Spagna e persino l’Inghilterra sono visitati da un numero inferiore di turisti perché non sappiamo valorizzare il nostro immenso patrimonio artistico, museale e archeologico. Se ci fosse un’ottima organizzazione, il turismo culturale potrebbe offrire lavoro a centinaia di migliaia di persone e potrebbe diventare l’industria italiana che crea maggiore occupazione. Siamo come quelli che calpestavano il petrolio e non lo sapevano. Noi possediamo un immenso patrimonio artistico-archeologico e non lo sappiamo.


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articolo del 02 settembre 2010

LE CENTRALI NUCLEARI IN ITALIA

di Franco De Rossi

Le persone favorevoli alle centrali nucleari sembrano ignorare un argomento importante: gli esperti prevedono che l'uranio 235, necessario per produrre energia nucleare, si esaurirà entro 30 anni se non aumenterà il numero di centrali nel mondo; ma se le centrali aumenteranno potrebbe esaurirsi entro 20 anni. Per quanto riguarda l'Italia non dobbiamo dimenticare che per costruire 5 o 7 centrali nucleari ci vorranno 10 anni e almeno 30 o 40 miliardi di euro; e noi non abbiamo ancora individuato i siti perché nessuna regione le vuole in casa sua. Ma il più grave problema è lo smaltimento delle scorie radioattive. Dove le mettiamo con la sicurezza del cento per cento se molte città hanno difficoltà a smaltire persino i rifiuti ? Con gli stessi soldi previsti per il nucleare si potrebbe sfruttare subito. e in grande quantità, tutte le energie pulite disponibili: solare, eolico, geotermico, maree, ecc. ecc.


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articolo del 20 luglio 2009

MANIFESTO DELL’ECOLOGISTA
Da più di 30 anni moltissime persone autorevoli spiegano ai cittadini i disastri naturali provocati da un capitalismo e un consumismo selvaggi. Oggi soltanto l’ uno per mille delle persone in Italia ha una sensibilità ecologica e fa quancosa di concreto. Ogni abitante cosciente del mondo industrializzato dovrebbe avere due compiti: primo, difendere l’ambiente cominciando da se stesso; secondo, ricordare con tutti i mezzi possibili che il pianeta è in pericolo a causa delle distruzioni ambientali in cui l’uomo è il maggiore responsabile. Un solo dato che può far rabbrividire chi ha una coscienza ecologica: ogni anno il mondo industrializzato invia nell’atmosfera 7 miliardi di tonnellate di CO2 (carbonio) e distrugge una estensione come la superficie della Lombardia di foreste tropicali. L’Italia contribuisce con 500 milioni di tonnellate di carbonio. Che fare partendo da noi stessi ? Ecco i consigli degli esperti *:
A - Non lasciare la televisione in stand-by.
B - Sostituire cinque lampadine da 100 W con 5 a basso consumo.
C - Fare due cicli di lavaggio a settimana a 40° anziché a 90°.
D - Tenere acceso lo scaldabagno elettrico solo di notte.
E - Abbassare il riscaldamento di 2 gradi.
F - Rinunciare una volta alla settimana all’auto.
G - Fare la doccia e non il bagno e usare filtri per ridurre il getto d’acqua.
H - Se si compra un frigo nuovo sceglierlo di classe A di basso consumo.
I - Diminuire la produzione dei propri rifiuti del 10%.
L - Spegnere il televisore quando non si ascolta e spegnere la luce quando si esce da una stanza.
M - Comprare solo ortaggi di stagione.
N - Un uso più moderato del condizionatore e spegnere il computer quando non si usa.
O - Non cambiare scarpe, vestiti, camice, cappotti soltanto perche non sono più di moda.
P - Controllare periodicamente la carburazione e la marmitta della propria auto.
Se il 70% delle famiglie italiane accettasse questa “cura” leggera l’atmosfera italiana riceverebbe 100 milioni di tonnellate annue di carbonio in meno. Però sappiamo che tutti parlano ma solo pochissimi hanno il coraggio di rinunciare a qualcosa.
Circolo culturale Bertrand Russell - Treviso
· I consigli degli esperti sono stati pubblicati nel “Venerdì di Repubblica” del 9 febbraio 2007.


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articolo del 22-07-2009

Quando gli interessi economici si scontrano con la pace, la giustizia sociale, la difesa dell’ambiente, la povertà e la fame dei paesi poveri, vincono sempre gli interessi economici. Ad esempio sappiamo che il consumismo è il "carburante" dell’industria e del commercio. E’ evidente quindi che, in un sistema capitalista, non si potrà mai fermare il consumismo senza creare milioni di disoccupati in ogni Paese. Nel mondo inevitabilmente aumentano gli abitanti e quindi la distruzione ambientale: la produzione industriale degli alimenti e di tutte le cose che usiamo inquina l’acqua, l’aria e la terra. Nel 1962 il pianeta contava 3,14 miliardi di abitanti, nel 2005 6,940. Allorchè ci saranno 10 miliardi e il Terzo Mondo si avvicinerà ai consumi dei paesi ricchi di oggi (la Cina sta arrivando…), come si potrà impedire la distruzione delle risorse d’acqua ? E l’aria e la terra come saranno fra vent’anni ? Purtroppo il controllo delle nascite è stato bocciato alla conferenza sulla popolazione de Il Cairo del 1994 dalla chiesa cattolica e dai musulmani
Franco Vicentini

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