AMICI DI BERTRAND RUSSELL


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interviste a b_russell


INTERVISTE
A
BERTRAND
RUSSELL



LA FILOSOFIA, LA RELIGIONE E IL FANATISMO
SECONDO BERTRAND RUSSELL




Nel 1959 Bertand Russell venne intervistato da Woodrow Wyatt, noto commentatore inglese della Bbc. Le parole del filosofo sono state registrate e riprodotte in un libro pubblicato in Italia nel 1983 dalla Editrice Longanesi (e negli anni successivi dalla TEA del gruppo editoriale Longanesi), con il titolo: “Bertrand Russell dice la sua”. Gli argomenti toccati sono quelli eterni che interessano gli uomini di tutte le epoche. Il libro ne contiene quasi venti, ma noi ne abbiamo scelti tre: FILOSOFIA, RELIGIONE E FANATISMO.




LA FILOSOFIA



Woodrow Wyatt
Che cosa è la filosofia?
Bertrand Russell
Bene, questa è una domanda soggetta a controversia. Non credo esistano due filosofi disposti a darvi la stessa risposta. Secondo il mio punto di vista, la filosofia è un insieme di speculazioni su argomenti a proposito dei quali una precisa conoscenza non è ancora possibile.
Wyatt
Che differenza c’è tra filosofia e scienza?
Russell
Bene, superficialmente direi che la scienza è quel che sappiamo e la filosofia è quel che non sappiamo. E’ una definizione semplice e per questa ragione le domande si trasferiscono dalla filosofia alla scienza, mam mano che il sapere progredisce.
Wyatt
Allora quando qualcosa viene stabilito e scoperto cessa di ssere filosofia e diventa scienza?
Russell
Sì, e un gran numero di problemi che erano definiti filosofici, ormai non lo sono più.
Wyatt
A cosa serve la filosofia?
Russell
A mio parere la filosofia ha due scopi, nella realtà. Uno di essi è di mantenere viva l’indagine sulle cose che non appartengono ancora alla conoscenza scientifica; in definitiva la conoscenza scientifica comprende soltanto una piccola parte delle cose che interessano e dovrebbero interessare ‘umanità. Ci sono moltissimi argomenti di interesse immenso a proposito dei quali la scienza, per il momento sa ben poco e non è giusto che l’immaginazione venga limitata e ristretta a quel che può essere conosciuto. Penso che uno degli scopi della filosofia sia ampliare il nostro punto di vista immaginativo del mondo nel campo ipotetico. Ma c’è un altro scopo che considero altrettanto importante e cioè dimostrare che ci sono cose che credevamo di sapere e non sappiamo. Da un lato la filosofia serve a continuare a farci pensare a cose che potremmo arrivare a conoscere, e dall’altro, a mantenerci modestamente coscienti di quante cose che appaiono note non lo sono affatto.
Wyatt
Potreste darci alcune delucidazioni sul genere di argomenti che sono stati studiati filosoficamente e che in seguito hanno prodotto risultati materiali?
Russell
Sì. E’ molto facile, ne troviamo soprattutto nella filosofia greca. I greci hanno creato una serie di ipotesi che in seguito si sono dimostrate di grande valore, ma che al loro tempo non potevano essere messe al banco di prova. Prendete per esempio l’ipotesi atomica. Democrito ha creato l’ipotesi atomica secondo la quale la materia è composta di piccoli atomi, e dopo duemila anni e anche un po’ di più, è saltato fuori che era il giusto punto di vista scientifico, ma ai suoi tempi era soltanto una ipotesi. Prendiamo Aristarco. Aristarco per primo ha pensato che la terra gira intorno al sole, e non il sole intorno alla terra. Questa ipotesi quasi sepolta e dimenticata rimase fino al tempo di Copernico, duemila anni dopo. Ma probabilmente non avrebbe mai potuto esserci Copernico se non ci fosse stato Aristarco.
Wyatt
Come accade, per mezzo di intuizione?
Russell
Oh no. Quelli che per primi pensano a queste ipotesi, non possono dire “è la verità”, possono dire soltanto “potrebbe essere la verità”. E chi h una buona immaginazione scientifica può pensare a cose di ogni genere che potrebbero essere vere, e questa è l’essenza della scienza. Prima si pensa a qualcosa che potrebbe essere vero, poi si cerca di scoprire se lo è, e generalmente, non lo è.
Wyatt
Ma Platone non pensava che la teoria di Democrito sugli atomi era un’assurdità?
Russell
Platone ne era inorridito, diceva che tutti i libri di Democrito avrebbero dovuto essere bruciati, perché a Platone non piaceva la scienza. Amava la matematica, ma non amava nient’altro che fosse scientifico.
Wyatt
E così, in questo modo, la filosofia diventa una specie di ancella della scienza.
Russell
Bene, soltanto per una certa parte, ma naturalmente non è soltanto un’ancella della scienza, perché ci sono molte cose delle quali la scienza non può occuparsi. Tutti i problemi dei valori, per esempio. La scienza non può dire quel che è bene e quel che è male, che cosa è bene o male come fine, non soltanto come mezzo.
Wyatt
Ma, secondo voi, quale cambiamento è avvenuto col passare degli anni nell’atteggiamento del pubblico e dei filosofi nei confronti della filosofia?
Russell
Dipende dalla scuola di filosofia alla quale pensate. Tanto per Platone quanto per Aristotele lo scopo principale era tentare di capire il mondo, e questo, sono io che lo dico, è proprio ciò che la filosofia dovrebbe fare. Poi troviamo gli stoici e il loro interesse era rivolto soprattutto verso la moralità. Per essere stoici si dovrebbero sopportare con pazienza le disgrazie, e in questo senso la parola “filosofo” entrò nell’uso popolare.
Wyatt
Scondo voi, Marx era un filosofo?
Russell
Senza dubbio in un certo senso lo era, ma tra i filosofi esiste un’importante differenziazione. Ci sono sono alcuni filosofi che tendono a mantenere lo status quo e altri che vogliono cambiarlo; Marx, naturalmente, fa parte di quest’ultima categoria. Per mio conto, il vero scopo di un filosofo non è quello di cambiare il mondo, ma di capirlo, e cioè l’esatto opposto di quel che ha detto Marx.
Wyatt
Che genere di filosofo vi definireste?
Russell
Bene, l’unica definizione che mi sia stata attribuita è atomista logico, ma non è molto di mio gusto. Preferisco evitare le definizioni.
Wyatt
Che cosa intendete per atomista logico?
Russell
Significa che, a mio parere, il modo per arrivare alla natura di qualsiasi problema o argomento contempliate è l’analisi, e che si può analizzare finchè si arriva a cose che non si possono analizzare oltre e cioè a atomi logici. Li chiamo atomi logici perché non sono particelle di materia. Sono le idee, per così dire, per mezzo delle quali si costruisce una cosa.
Wyatt
Quale uso pratico ha il vostro genere di filosofa per un uomo che vuole sapere come comportarsi?

Russell
Moltissimi mi scrivono dicendo di essere completamente perplessi per quel che riguarda il modo in cui dovrebbero comportarsi, perché hanno cessato di accettare i tradizionali dettami del giusto modo d’agire e non sanno quali altri accettare. Secondo me il genere di filosofia nella quale credo utile in questo senso: dà la possibilità di agire con vigore quando non si è assolutamente certi di quale sia l’azione giusta. Non si dovrebbe mai esser certi di niente. Quando si è certi si sbaglia certamente. Perché nulla merita certezza, e così si dovrebbe sempre mantenere nelle proprie convinzioni un elemento di dubbio e si dovrebbe essere in grado di agire con vigore malgrado il dubbio. Ma nella vita pratica, bisogna agire sulle probabilità, e quel che dovrebbe fare la filosofia, e proprio incoraggiare la gente ad agire senza una completa certezza.
Wyatt
Sì, ma spiegatemi un po’ questa faccenda: perché provocare incertezza nella gente a proposito di cose nelle quali più o meno credono o hanno fede? Non li turba?
Russell
Certo, per il momento li turba, e secondo la mia opinione una certa misura di turbamento è parte essenziale dell’addestramento mentale, ma se hanno una certa conoscenza della scienza, ne ricevono un equilibrio che permette loro di non essere completamente sconvolti da dubbi che devono avere.
Wyatt
Qual è secondo voi l’avvenire della filosofia?
Russell
Non credo che la filosofia, in avvenire, possa avere l’importanza che aveva un tempo per i greci o nel Medioevo. Credo che il progresso della scienza diminuisca inevitabilmente l’importanza della filosofia.
Wyatt
Ed è possibile che abbiamo troppi filosofi?
Russell
Oh, non credo che un filosofo debba esprimersi a questo proposito. Credo che l’opinione spetti a gente che non lo è.
Wyatt
Come riassumereste il valore della filosofia nel mondo attuale e negli anni a venire?
Russell
Bene, penso sia molto importante per il mondo attuale. Prima di tutto perchè, come ho già detto, fa in modo che ci si renda conto dell’esistenza di grandi e importanti problemi che la scienza, se non altro, al momento attuale, non è in grado di affrontare e capire che un atteggiamento scientifico non basta. E in secondo luogo, perché rende tutti un po’ più modesti intellettualmente e coscienti del fatto che moltissime cose che abbiamo creduto certe si sono invece rivelate false, e che non c’è una scorciatoia verso il sapere. E che la comprensione del mondo, e secondo la mia opinione questo è lo scopo fondamentale che ogni filosofo dovrebbe avere, è una faccenda molto lunga e difficile nei cui confronti non dovremmo essere dogmatici.


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INTERVISTA SULLA RELIGIONE

LA RELIGIONE SECONDO BERTRAND RUSSELL

Woodrow Wyatt
Considerate certo che Dio non esiste o dite soltanto che non è stata dimostrata la sua esistenza?
Bertrand Russell
Non sono certo che una cosa simile non esista, no, credo che sia esattamente sul piano degli dei dell’Olimpo o degli dei norvegesi. Può darsi che esistano anche loro, gli dei dell’Olimpo e del Valhalla: non posso dimostrare che non esistano, ma credo che il Dio cristiano non abbia più verosimiglianza di loro. Penso che siano semplicemente una possibilità.
Wyatt
Pensate che la religione abbia effetti buoni o cattivi?
Russell
Penso che la maggior parte dei suoi effetti nella storia sia stata dannosa. La religione ha portato i sacerdoti egiziani a stabilire il calendario, e ad annotare l’evento delle eclissi così bene che alla fine erano in grado di predirle. Questi sono effetti benefici della religione, ma sono convinto che sia stata soprattutto dannosa. E’ stata dannosa perché ha fatto in modo che la gente credesse a cose delle quali non esistevano prove concrete e questo ha falsato il pensiero di tutti, ha falsato i sistemi di educazione e creato una completa eresia morale; e cioè che è bene credere a determinate cose e male a credere ad altre, senza domandarsi se queste cose sono vere o false. In complesso, la religione ha fatto più male che bene, soprattutto perché ha sanzionato l’attaccamento a usi e abitudini antichi, e ancora di più sanzionando l’intolleranza e l’odio. La mole di intolleranza ispirata dalla religione, soprattutto in Europa, è davvero terribile.
Wyatt
Volete dire che esiste una specie di censura del pensiero che ne impedisce la libertà?
Russell
Sì, lo penso. Prendiamo ad esempio una qualsiasi scuola del mondo, una scuola per ragazzi: in ognuna di esse viene sempre, in un modo o nell’altro, inculcato un credo. Un credo di una specie nei paesi cristiani e di un’altra nei paesi comunisti. Ma in ambedue qualcosa viene inculcato, senza dare ai giovani le prove imparziali e la possibilità di scoprire quel che la parte opposta ha da dire.
Wyatt
Che cosa ha spinto l’uomo, nel corso dei secoli, a credere nella religione?
Russell
Soprattutto la paura, secondo me: l’uomo si sente impotente. Tre cose possono provocare in lui la paura. Una è quel che può fargli la natura. Può colpirlo col fulmine o inghiottirlo in un terremoto. Poi c’è quel che possono fargli gli uomini: possono ucciderlo in guerra. La terza, che ha molto a che fare con la religione, è quel che le violente passioni possono condurlo a fare, cose delle quali si pentirà in un momento di calma. Per questa ragione quasi tutti vivono una vita piena di paure e la religione li aiuta a non aver troppa paura.
Wyatt
Ma non è quel che i fondatori della religione stessa hanno prescritto?
Russell
No, ma i fondatori delle religioni, dico religioni al plurale, hanno ben poco a che fare con quel che insegnano i loro seguaci. Molto, molto poco. Prendiamo un esempio. Ho scoperto che i militari considerano molto importante il credo cristiano nella lotta contro le potenze orientali, e pensano che se non si è cristiani non si possa mettere molta energia nella lotta. Bene, ho riletto il Sermone della Montagna e non ci ho trovato dentro neanche una parola a favore della bomba H. Neanche una.
Wyatt
Sì, ma allora pensate che anche oggi la religione sia dannosa? Voglio dire, molto di quel che criticate è accaduto parecchio tempo fa. E oggi?
Russell
Oggi è la stessa cosa. L’esempio che vi ho dato a proposito della bomba H non è certamente antico, e tuttavia vorrei che lo fosse, e penso che al giorno d’oggi le religione, come è presentata dalle Chiese, impedisca il pensiero onesto e dia importanza alle cose che non sono importanti. Il senso di importanza religioso ha una direzione del tutto sbagliata.
Wyatt
Potreste darmi un esempio?
Russell
Sì, certamente. Quando l’Impero romano stava crollando, il Padri della Chiesa non si preoccupavano molto della caduta dell’Impero romano. Si preoccupavano soprattutto del come preservare la verginità. Ecco cosa consideravano importante.
Wyatt
E che cosa hanno fatto in proposito?
Russell
Esortavano il popolo alla verginità e non davano la pena di preoccuparsi che gli eserciti difendessero le frontiere, o di riformare il sistema delle tasse; consideravano la verginità più importante dell’Impero. E così al giorno d’oggi, mentre la razza umana corre gravi rischi, gli eminenti personaggi considerano molto più importante impedire l’inseminazione artificiale e il controllo delle nascite che non il genere di guerra mondiale che ci sterminerebbe tutti. Mi sembra che questo dimostri un vera mancanza di senso delle proporzioni.
Wyatt
Sì, ma non siete disposto ad ammettere che le religioni a volte hanno fatto molto bene, per esempio diffondendo l’educazione dove forse non era disponibile nessuno altro sistema, come in Birmaia, per esempio, dove i monaci buddisti hanno compiuto un’opera meravigliosa educando i poveri.
Russell
Ebbene sì, può darsi. I benedettini hanno fatto una certa quantità di bene in questo campo, ma soltanto dopo aver fatto il male. Prima hanno fatto una grande quantità di male, poi un po’ di bene.
Wyatt
Ma, e quelli che hanno bisogno di una fede o una religione, altrimenti non si sentono in grado di affrontare la vita?
Russell
Ebbene, quelli che la pensano così dimostrano una grande vigliaccheria, che in qualsiasi altro campo verrebbe considerata spregevole. Ma quando si tratta della religione, viene considerata ammirevole. Non riesco ad ammirare la vigliaccheria in nessun campo.
Wyatt
Ma perché dite vigliaccheria?
Russell
Dire di non poter affrontare la vita senza questo o quello è codardia. Tutti dovrebbero essere in grado di affrontare la vita, qualsiasi cosa offra loro. Fa parte del… del coraggio.
Wyatt
Ma pensate che sia vigliaccheria nel senso che confidano nella soluzione dei loro problemi da parte di Dio, o di un prete, o i una religione organizzata, e non affrontano i loro problemi da soli.
Russell
Sì. Prendiamo il problema della pericolosissima situazione nella quale si trova il mondo. Continuo a ricevere lettere che dicono: “Oh, Dio provvederà”. Se non ha mai provveduto in passato, non vedo perché dovrebbe provvedere in avvenire.
Wyatt
Volete dire che secondo voi è sbagliato seguire questa dottrina? Tutti dovrebbero cavarsela da soli invece che dipendere da altri perché li aiutino?
Russell
Senza dubbio. Sì.
Wyatt
Pensate che la religione organizzata continuerà sempre ad avere la stessa presa sull’umanità?
Russell
Dipende dalla possibilità degli uomini di risolvere i loro problemi. Se continueranno a esserci grandi guerre e grandi oppressioni e molti che vivono vite infelici, probabilmente la religione continuerà a esistere, perché o osservato che la fiducia nella bontà di Dio è inversamente proporzionale alla dimostrazione. Quando non c’è nessuna prova di questa bontà, tutti ci credono, e quando le cose vanno bene e si potrebbe crederci, non ci credono. E così penso che se riusciremo a risolvere i problemi sociali, la religione si estinguerà. Ma invece, se non ci riusciamo, non credo che si estinguerà. Abbiamo esempi anche nel passato. Nel diciottesimo secolo quando le cose andavano bene, c’erano moltissimi liberi pensatori. Bene, poi è venuta la Rivoluzione francese e certi aristocratici inglesi sono arrivati alla conclusione che il libero pensiero portava alla ghigliottina, e così lo lasciarono perdere, e divennero tutti religiosissimi, e di qui il Vittorianesimo. E la stessa cosa è accaduta per la Rivoluzione russa. La Rivoluzione russa ha terrorizzato tutti, e tutti hanno pensato che se non credevano in Dio, avrebbero confiscato loro tutto, così hanno creduto in Lui. Se ci pensate, vedrete che questi sollevamenti sociali fanno un gran bene alla religione.
Wyatt
Pensate che voi e io saremo completamente cancellati quando moriremo?
Russell
Certamente sì. Il corpo si disintegra e non vedo perché no anche la mente.



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IL FANATISMO E LA TOLLERANZA
SECONDO BERTRAND RUSSELL


Woodrow Wyatt
Lord Russell, qual è la vostra definizione di fanatismo?
Bertrand Russell
Sarei propenso a dire che è fanatico chi pensa che qualcosa possa essere tanto importante da superare qualsiasi altra. Per fare un esempio, penso che a tutte le persone normali dispiaccia la crudeltà verso i cani, ma pensare che la crudeltà verso i cani è atroce al punto che qualsiasi altra crudeltà diventi insignificante al confronto, vuol dire essere fanatici.
Wyatt
Pensate che sia successo molte volte nella storia dell’umanità che gruppi di individui siano stati preda del fanatismo?
Russell
Sì, è accaduto in quasi tutti i periodi storici e in quasi tutte le parti del mondo. E’ una delle malattie della mente alle quali le comunità vanno soggette.
Wyatt
Quali sono, secondo voi, alcuni dei peggiori esempi?
Russell
Bene, potrei citarne molti. Prendiamo l’antisemitismo. Questo è uno dei più spaventosi, perchè è la peggiore delle manifestazioni recenti, è così spaventosa che non si può quasi sopportarne il pensiero. Bene, anche se so che non è giusto dirlo, o non è considerato giusto, l’antisemitismo è nato con il cristianesimo; prima ce n’era molto, molto meno. Appena il governo romano è diventato cristiano, ha cominciato ad essere antisemitico.
Wyatt
Perché?
Russell
Perché dicevano che gli ebrei avevano ucciso Cristo e questa divenne una giustificazione per l’odio verso gli ebrei. Non dubito che ci fossero motivi economici, ma la giustificazione era questa.
Wyatt
Perché, secondo voi, la gente si lascia prendere dal fanatismo?
Russell
Bene, in parte perché dà una piacevole sensazione di collaborazione. Un gruppo fanatico radunato ha la piacevole sensazione di una grande amicizia. Sono tutti molto agitati per la stessa ragione. Lo si può vedere in qualsiasi partito politico. In tutti i partiti politici c’è sempre un contorno di fanatici. Si sentono molto a loro agio tra loro, e quando questa sensazione dilaga e si trasforma nella tendenza a odiare qualche altro gruppo, abbiamo il fanatismo a buon grado di sviluppo.
Wyatt
Ma a volte il fanatismo non può essere la molla di qualche buona azione?
Russell
Può essere la molla di azioni, certo, ma non mi viene in mente un solo esempio nella storia nel quale abbia provocato qualcosa di buono. Ha sempre provocato qualcosa di male perché è parziale, perché quasi inevitabilmente comprende una specie di odio. Si odia la gente che non partecipa allo stesso fanatismo. E’ quasi inevitabile.
Wyatt
Poi se viene superato da considerazioni economiche, come ad esempio nelle Crociate, il fanatismo scompare e non può più far danni?
Russell
Non saprei. Non… non riesco a ricordare qualcosa di buono causato dalle Crociate. Le Crociate avevano due correnti diverse: una corrente fanatica e una economica. Quella economica era fortissima, ma non sarebbe arrivata a niente senza il fanatismo. Il fanatismo ha fornito le truppe e i moventi economici hanno fornito i generali, per così dire.
Wyatt
Ma che parte, secondo voi, ha avuto la stregoneria nel fanatismo?
Russell
Oh la stregoneria ha avuto una parte spaventosa, spaventosa, soprattutto dal… oh… circa dal 1450 a un po’ dopo l 1600. Una parte davvero terribile. Un’opera intitolata “Il martello delle malefattrici femminili”, scritta da eminente ecclesiastico, suggeriva le più folli cacce alle streghe, alle quali il popolo credeva. La crudeltà era spaventosamente diffusa. A chi legge le sue opere, Sir Thomas Brown appare un uomo molto colto e umano; ma partecipò a processi contro le streghe, dalla parte della accusa, e disse che negare la stregoneria era una forma di ateismo, perché in fondo la Bibbia dice: “ Non devi permettere a una strega di vivere”. Di conseguenza chi non pensa che sia giusto bruciarle quando si è convinti che sono streghe, non crede nella Bibbia e di conseguenza è ateo
Wyatt
Perché molti che sono savi, all’apparenza almeno, sono tanto fanatici?
Russell
Ma la sanità mental è un termine relativo. Ben poca gente è completamente savia. Quasi tutti sono un po’ matti. Una volta, in California, viaggiavo in automobile. Era una giornata piovosa e mi fermai a raccogliere un tale che si bagnava andando a piedi. Farneticava contro tutti generi di pregiudizi di razza. Diceva che era una cosa spaventosa, ed ero perfettamente d’accordo con lui. Poi qualcuno parò dei filippini e l’uomo disse che i filippini sono gentaglia. Bene, vedete, aveva ache lui l’angolino di pazzia.
Wyatt
Perché attribuite tanta importanza al fanatismo?
Russell
Perché una grandissima parte dei mali dei quali soffre il mondo sono dovuti al fanatismo.
Wyatt
Qual è la vostra definizione della tolleranza?
Russell
Varia, a seconda della direzione del pensiero. La tolleranza delle opinioni, se è veramente piena, consiste nel non esercitare pressioni su nessun tipo di opinione finchè non provoca un’azione criminale
Wyatt
Potreste dare qualcheesempio di periodi nella storia che siano stati tolleranti?
Russell
Sì. Incominciano veramente con la fine della guerra dei trent’anni. In Inghilterra è accaduto un po’ tardi, perché a quel tempo eravamo nel pieno della nostra guerra civile, ma è incominciato subito dopo. Il primo paese veramente tollerante è stato l’Olanda. Tutte le più importanti personalità intellettuali del diciassettesimo secolo, in un momento o l’altro della loro vita, hanno dovuto rifugiarsi in Olanda e se non fosse stato per l’Olanda, sarebbero state soppresse. In quel tempo, gli inglesi non erano migliori degli altri. Un’indagine parlamentare decise che Hobbes era molto, molto malvagio e venne deciso che le opere di Hobbes non potessero essere pubblicate in Inghilterra. E così è stato per molto tempo.
Wyatt
Direste che l’antica Atene era uno Stato tollerante?
Russell
Era più o meno tollerante. Lo era certamente più di quanto non lo fossero gli Stati moderni fino al diciottesimo secolo. Ma naturalmente non lo era completamente. Tutti sanno che Socrate è stato messo a Morte, e altri oltre a lui. Anassagora dovette fuggire. Aristotele dovette fuggire dopo la morte di Alessandro. Non erano certo completamente tolleranti.
Wyatt
Allora come si fa a sapere quando si arriva a un periodo di tolleranza? Come lo si riconosce?

Russell
Lo si riconosce dalle libertà liberali. Libera stampa, libero pensiero, libera propaganda. La libertà di leggere quello che si vuole. La libertà di avere la religione che si preferisce o di non avere religione.
Wyatt
Se non c’è entusiasmo non si riesce a fare niente. Se c’è troppo entusiasmo si corre il pericolo di diventare fanatici. Come si fa ad essere sicuri di fare quel che è giusto e di non ridurci in uno stato di fanatismo?
Russell
Certamente non lo si può accertare, ma quel che si può fare, secondo me, è questo. Si può stabilire come principio che si agirà soltanto nella convinzione che quel che si pensa sia vero. Gli errori sarebbero disastrosi e perciò è meglio astenersi dall’agire. Questo metodo dovrebbe essere applicato quando si tratta di bruciare qualcuno sul rogo. Se la teologia degli anni della persecuzione fosse stata completamente vera, sarebbe stato un bene bruciare gli eretici sul rogo. Ma se esiste la minima, lievissima probabilità che non sia vero, allora è un male. Credo sia questo il principio secondo il quale è opportuno agire.
Wyatt
Lo applichereste ai partiti politici e al governo?
Russell
Oh certamente. Tutti quelli che appartengono a un partito politico pensano che l’altro partito abbia torto; ma questo non vuol dire che abbiamo il diritto di assassinarli tutti.
Wyatt
Ci sono limiti alla tolleranza, e quando la tolleranza si trasforma in licenza è caos?
Russell
A mio parere, la logica risposta liberale sarebbe che dovrebbe esserci una tolleranza completa per quel che riguarda le opinioni su quel che la legge dovrebbe essere; ma non dovrebbe esserci una tolleranza completa di atti che rimangono criminali finchè la legge non viene modificata. Per dare un esempio, si può essere favorevoli all’applicazione della pena capitale in un paese dove non esiste, ma non si può essere liberi di assassinare personalmente quelli che secondo voi lo meritano.
Wyatt
Pensate che il fanatismo si riversi sul mondo a ondate? Che in questo momento siamo sulla cresta dell’onda che a suo tempo si abbasserà?
Russell
Bene, di solito si abbassa, se la superficie si calma, ma il fanatismo si abbassa solo quando il mondo è in condizioni abbastanza stabili. Finchè si trova in una condizione molto instabile, si hanno condizioni molto favorevoli al fanatismo, perciò penso che bisogna tentare di dare al mondo una forma di stabilità.
Wyatt
Pensate che ci sia una possibilità di ridurre il fanatismo?
Russell
Oh, certamente. Penso dipenda dalla politica. Se avessimo un sistema nel quale il pericolo si una guerra mondiale non fosse molto grande, ci sarebbe un rapido aumento di tolleranza e della ragionevolezza. Ma finchè esistono razzismi, nazionalismi, integralismi religiosi e guerre locali, credo sia molto difficile.

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