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28 marzo 2002
Un circolo culturale, una riunione carbonara, una festa per sbronzarsi, un convegno politico, un direttivo reazionario, un aperitivo alla milanodabere, un coro da stadio, una sacra rappresentazione, una seduta spiritica, una seduta psicanalitica, un incontro di spionaggio, un colpo di stato, un sabotaggio sociale, un giornale reazionario, un incontro telepatico fra monaci zen, un collegio di classe, una nuova reazione chimica, un nuovo stile letterario, una nuova teoria economica, una nuova lingua, un nuovo giro musicale, un nuovo colore, un nuovo font, un nuovo ordinamento politico, un nuovo contratto lavorativo, un nuovo stile architettonico, un nuovo mezzo di trasporto, una nuova scoperta, una nuova invenzione, una nuova rivoluzione industriale, un nuovo continente, un nuovo pianeta. Un impercettibile movimento, pacifico ma decisivo, come piantare un seme. Perche' non siamo contenti. E si vede.
[12.40]

25 marzo 2002

ciao. e' sera, Pizia lava i piatti. Mi propone di scrivere qualcosa qui; qui vuol dire ovunque. Allora la prima cosa e' "No. Cosa posso inventare di importante, di degno?" . La prima cosa che penso sempre quando mi trovo di fronte a una forma di richiesta inaspettata. E non e' che non mi vada, mi va, in fondo, di esserci, di "rispondere", di provare. Allora ho scritto. Lei diceva "Dai! Anche un pensiero... Ti presto il mio blog". Il mio pensiero e' stato questo:
"Come mi piace il fatto che le persone si scambino, si prestino gli spazi, nella vita". Buona notte.

[Sara, 22.20]

YEEEE, finalmente ho l'ADSL!!
Speriamo funzioni...
[13.13]

Niente Milano.
Niente Monsters & Co.
Niente manifestazione.
Niente maratonina.
Un freddo traditore e bastardo.
Ma...
Ma e' stato lo stesso un week-end piacevolissimo.
C'e' stata Sara, e poi c'e' stato Leonardo.
E la mia casa si e' riempita, letteralmente riempita. Che scoppiava, quasi.
[10.00]

20 marzo 2002
Oggi sono finalmente tornata in palestra.
Oggi ho rivisto una mia compagna delle classi elementari.
Oggi mi sono chiesta come mai quando si incontra qualcuno che non si vede da anni si parla del lavoro, di dove si vive, con chi, e mai dell'ultimo film visto o di cosa si ha voglia di mangiare in quel momento.
Oggi mi ha chiamato Claudia e volevo farlo io perche' sono 10 giorni che non vedo la nocciolina.
Oggi io ho chiamato Massy e abbiamo parlato fino all'una.
Oggi ho finito la confezione di meringhe.
Oggi ho dato buca ad Andrea, mi e' dispiaciuto ma ero stanca.
Oggi il papa' di Patty e' stato ricoverato.
Oggi mi hanno chiamato di nuovo sweetiepie.
Oggi ho scoperto che una ragazza col mio stesso rarissimo nome ha una figlia che si chiama come chiamero' io la mia: Sofia.
Oggi mi hanno telefonato da Milano, mi hanno scritto da Milano, sono passata in agenzia per organizzare questo week-end che passero' a Milano.
Oggi ho pensato che dovrei davvero fare quelle cose che non faccio mai, come chiamare l'elettricista e ristallare il sistema operativo.
Oggi a Chicago sono stati licenziati due miei ex-colleghi. Kat non so come fara' visto che e' reduce da un'operazione chirurgica costosissima e dolorosa. Ma oggi ho saputo che hanno assunto 5 nuovi PR, e mi hanno perfino chiesto di far del lavoro per loro.
Oggi ho scoperto che se il lavoro ed il sogno non coincidono porto avanti il sogno e non il lavoro, 'che la vita e' breve e non mi va certo di consumarla dietro a Crociate per la Liberazione dell'Estetica dal bieco Consumismo dei Baroni del Business. Ovvio che il mio sogno e' proprio tal Crociata, la prima, la seconda e' quella per il Risorgimento della Qualita' e la detronizzazione della Quantita', la terza...si sciuperebbe solo a nominarla.
Oggi ho pensato che se non si e' strafelici con chi ci sta accanto e' sano pretendere per noi la strafelicita', invece che cedere a quella parvenza di sicurezza e di affetto che non potranno che spegnerci piano piano, con i mesi e i giorni e le ore buttate via.
Buonanotte.
[2.23]

19 marzo 2002
Di ritorno ora dal paese delle meraviglie.
Weekend pienissimo e surreale.
Venerdi' sera finalmente al Mucca Assassina. Siamo io, Ema, Sara e Gully. Il venerdi' e' serata gay, spettacoli di dragqueen e folklore vario, percio' in coda e' pieno di etero incuriositi. La meta' non entra, noi si'. Io e Sara ci guardiamo, non del tutto orgogliose di essere tranquillamente passate per lesbiche. Ma poi dentro ci torna utile: la fauna e' variopinta e invasiva, percio' ballare io e lei significa allontanare e gli uomini e le donne. Vale meno per Ema che in coda davanti al bagno riceve proposte abbastanza esplicite tanto da convincerlo a tornare indietro e tenere i suoi pantaloni ben chiusi per tutta la sera. Lo spettacolino e' carino. I ballerini sono molto bravi ma ci metto un po' a capire chi e' di quale sesso. Mi accorgo di far finta di essere a mio agio ma in realta' scruto e osservo ossessivamente i comportamenti e soprattutto l'abbigliamento. Tutto questo guardare di traverso con simulata indifferenza, unito al ballare fino alle 3 mi stanca. Non potrei mai fare questa vita mi dico uscendo. Ma ogni tanto mi diverte da morire.

Sabato con Andrea. Sole splendido. Passeggiata in centro. Pranzo al Cul de Sac buono come sempre, fra chiacchiere vuote e meno vuote. Mostra di Basquiat di inaspettata bellezza. Mi inebrio dei suoi azzurri e dei suoi gialli, nel suo mare di collage di parole e icone, mi piace davvero. Su un quadro riconosco Gratachecca e Fichetto e li' capisco che i Simpson sono un omaggio alla Pop Art.
Due ore dopo sono al cinema, a seguire il nuovo delirio di David Linch. Bello, ma piu' volte mi giro sulla poltrona sospirando dall'ansia...prima di A beautiful mind e dell'ennesimo film sull'ennesima crisi di identita' d'oltreoceano mi guardero' Monsters & Co. Per tirarci su' il morale subito dopo il film entriamo in un pub qualunque, ma il trend del weeke-end e' ormai quello: in tv mandano in onda le Olimpiadi Invernali, ma a scendere sugli sci sono persone senza una gamba o senza un braccio, o senza entrambi. Torno a casa temendo il sonno e cio' che due giorni del genere saranno in grado di creare nei miei sogni. In realta' dormo tranquilla.

Domenica a pranzo nello splendido casale di Biccio e Betta, e Ombra e il suo fidanzato...e il cane...e Zoe....e 19 gatti....e il merlo indiano....e i fantasmi dell'uomo con la bambina che ride....Ma tanto di spazio ce n'e' per tutti. Si mangia e si parla fitto fitto. Cambiano i temi, dalle realta' parallele al calcio, alle realta' parallele al lavoro, alle realta' parallele ai piccoli aneddoti personali, alle realta' parallele. Intorno a quella tavola dove vediamo calare piano piano il sole l'ambientazione assume tutte le sfumature fantasy-horror-bucolico- neweconomy-filosofico-animalista-gossipdaparrucchiera.
Torno a casa sfinita. Sacro weekend di realta'. O di irrealta'. O di reale irrealta'. Alla fine capisco una cosa:

Tutto e' reale. O tutto e' un sogno.
Che e' la stessa cosa vista da una parte o dall'altra dello specchio.
Perche' si sogna solo se si sa che cosa e' un sogno.
E si sa cosa e' un sogno solo se si sa quando non si sta sognando.
E ora ci dormo su', che e' tardi e' tardi e' tardi :-)
[2.50]

15 marzo 2002
Non si sa le speranze che nutro per X Media Conference...Sento come di stare votando per la sinistra l'ennesima volta e sperare di non essere fregata l'ennesima volta. C'e' un tale basso livello di qualita' in giro che spero tanto di rimanere affascinata, anche di poco, anche solo dalle buone intenzioni di Iliana e gli altri.
A parte i topics che ancora devo farmi decifrare mi sembra che gli ingredienti ci siano tutti.
[14.12]

14 marzo 2002
Quando la verita' e' meglio della finzione.

Non ero mai stata sul set di uno spot televisivo. Come al solito la parte piu' interessante e' quella che non e' stata girata...le sfuriate con bestemmie del regista, la maglietta del tecnico delle luci che recita "rispettami e sarai rispettato", la mamma della comparsa che segue la figliola sul monitor con apprensione, la scaltra stagista dall'accento straniero che sorride a tutti.
La cosa piu' tenera il cliente, lui, l'anziano presidente della xxx, truccato, vestito, e sbattutto su un podio sotto i riflettori a recitare, che si confonde, si blocca e riesce a parlare spedito solo quando, fuori scena, racconta la storia della sua carriera, quando appena ventenne portava il latte con i suoi fratelli e un giorno un piccolo caseificio che stava fallendo decise di dare a lui la direzione...
[22.17]

11 marzo 2002
E' una domenica di sole, anche se a Roma piove proprio oggi dopo mesi. Ma e' una mattina di sole. Mi telefona un'amica, di quelle amiche che ci si deve vedere ma non si riesce mai, probabilmente per vergognosa inettitudine. Ma finalmente si era deciso, il prossimo week-end sarei andata io, mi sarei tenuta libera, sarei andata. C'era bisogno di guardarsi negli occhi, e sentire la voce che mille treni e mille cose che passano storpiano di continuo; cose che uno sguardo, una risata, un gesto spiegano piu' di mille parole. Che bello, era una mattina di sole.
Ma la mia amica senza volto e senza gesti mi telefona "Purtroppissimo il prossimo week-end non puoi venire...si' l'ennesimo week-end che progriammiamo va a puttane...c'e' un grosso progetto per le mani, e vengono giu' un paio di persone per trattare..una cosa veramente grossa...", "vabbe' vengo lo stesso dai, faccio un saluto.." dico io, tra l'altro una di queste persone che scendono a trattare l'affare grosso con la mia amica senza volto e senza gesti e' un altro mio amico senza volto e senza gesti, anche lui sempre troppo occupato per vedersi. Ma niente, non ci si vedra' nanche questa volta, perche' c'e' una cosa grossa tra le mani, e noi si lavora anche il sabato e la domenica per i soldi, non esiste nulla quando ci sono affari grossi per le mani.
Carissimi, quanto piccole sono le cose che avete per le mani ai miei occhi, ai miei occhi che non conoscete, come non conoscete i miei gesti e la rughetta che mi viene tra gli occhi, e come storco il naso quando rido, e il suono della mia voce dal vivo.
E' vero: non si e' amici mica per niente. Proprio per niente.
[15.40]

10 marzo 2002
Post a blog unificati: i sei superstiti sul letto di Pizia...
[5.22]

9 marzo 2002
Questa non mi era ancora capitata: girare la besciamella mentre qualcuno mi canta The girl from Ipanema al telefono accompagnandosi con la chitarra...Altro che mimose :)
[1.33]

8 marzo 2002
Pensavo. Tutto sommato domani sera potrei andarmi a mangiare una pizza, magari convincere la mia vicina di casa col coniglio a spacciarsi per me, e' carina. Oppure dare l'indirizzo sbagliato, oppure aprire la porta e farmi trovare in tuta a guardare un film sul divano e dire "ah, ma era oggi?".
Per quanto si deduce da questo blog io potrei essere ancora a Chicago, potrei avere 56 anni, potrei essere un uomo, o una societa' di studi sociologici che fa esperimenti sul web; esame finale: vedere quanti sconosciuti sono disposti a prendere un treno per andare ad una presunta festa, solo grazie ad un flebile legame come quello di un weblog.
...
AHAHAHA scherzo :)))) niente trama stile Vanilla Sky, sono io. Io che non ho fatto nessun preparativo, io che non so chi viene ma anche lo sapessi farebbe poco perche' tanto non li conosco, io e la Pizia ovviamente...che tutti mi dicono "...e poi mi buttero' su una poltrona ad accarezzare la tua gatta"...ahah, poveri illusi...
1. Quale poltrona?
2. Con quel casino la mia gatta si rintanera' dove ne' occhio ne' presa umana potra' mai raggiungerla, e li' stara' finche' non tornera' il silenzio.
Beh, adesso vado a prenotare quel volo per Maui...aloa.
[14.51]

Mai buttar via le lenti prima di essersi assicurati di averne un altro paio 8-/
[9.50]

7 marzo 2002
Oramai e' una certezza. La monogamia non e' di questa terra :)
[13.47]

5 marzo 2002
Auguri alla mia mamma.

Dal mio terrazzo vedo l'appartamento di due ragazze che vivono insieme. Devono essere due studentesse perche' stanno molto in casa e quella biondina e' straniera. Stamattina una di loro era in pigiama sul divano, e ho visto arrivare un coniglio bianco che zompettando zompettando e' salito sul divano, poi su di lei per attirare la sua attenzione e allora lei se lo e' strapazzato di coccole. In quel momento ho deciso che invitero' anche loro sabato. I bianconigli mi fanno questo effetto.
[8.55]

4 marzo 2002
Fred e Valido hanno buone chance di riuscire a venire.
[20.00]

Il B&B che ho trovato ha una sola stanza libera con 4 letti, un matrimoniale e due lettini, per 50.000 lire a testa. Se si e' disposti a dividere la camera con qualcuno io la fermo.
Se qualche romano ha un letto in piu' da offrire tanto meglio.
Altrimenti a casa di mia madre c'e' sempre il lettino nella mia stanzetta che piange la mia assenza...;)
[19.45]

Frefall ha detto di si'. Wile e la fantomatica Jena anche.
Per i foresti: mi sto informando su un B&B dalle mie parti.
[14.09]

1 marzo 2002
D'Alema, fai qualcosa di...
No. Il Let it Be non funziona e per di piu' non mi piace. Se lasciassi che sia non uscirei piu' di casa, e lascerei che un fluido di indolenza mi attraversasse le vene e mi addormentasse su un divano per ore ed ore in attesa di un colpo di scena che non avverra' mai.
Sabato scorso ho lasciato che fosse. E nulla e' stato. Non e' cosi' che vanno le cose. Devi uscire e metterti nella corrente, nel calderone della moltitudine delle persone e delle possibilita'.
Porta la tua vita, dice il Liga, e vediamo che succede a mescolarle un po'.
Esci, muoviti, cambia aria, di' la tua, confrontati, altrimenti saranno sempre altre forze a vincere e a governare per te.
Io lo capisco che stai comodo sulla tua poltroncina Ikea, sul sedile della tua Smart, sulla cyclette della palestra e sui posti in prima fila della Rai e dell'Alitalia, ma l'indolenza e' pericolosa. E fragile. Concede un letargo che e' solo un letargo, non e' vita. Mille occasioni ti passano davanti ma tu hai l'occhietto a mezz'asta; accade l'imprevisto e sei troppo rincoglionito per accorgertene e fare nulla; ti alzi, barcolli, urti le cose, le rompi, poi arriva un nano qualunque, e con un sorriso falso te lo infila nel culo. E il bello e' che continui a non sentire un cazzo, non te ne accorgi, non dici niente; probabilmente a forza di tenere il culo su una sedia ti si e' anestetizzato, a forza di guardare solo il tuo PC sei diventato cieco. Ti sei completamente fumato il cervello e balbetti cose senza senso. Non sai decidere, non sai dire si', non sai dire no, non sai provarci, non sai proporti, non sai incontrare gli altri, non sai stare solo e non sai stare insieme, non sai cosa dire, non sai come scusarti, non sai nemmeno litigare! Sai parlare solo per slogan. La tua politica e' "non disturbare il can che dorme". Ti scuotono, di' qualcosa di sinistra ti dicono, ma ecco, tu non sai esserci perche' stai dormendo.
Il sonno, questa e' la tua dimensione. Il sonno ed il sogno. Inebetito davanti al tuo PC non ti accorgi di cosa succede fuori. Non sei ne' a destra ne' a sinistra. Non ci sei proprio. Come un bambino di 5 anni giochi con i pupazzetti e gli fai dire quello che vuoi, immagini grandi conquiste e glorie, ma sei solo, sei sempre e solo tu, l'egocentrico, il presuntuoso, il timido. In potenza sei Dio, in realta' sei uno che parla nel sonno. Che parla per non svegliarsi, perche' da sveglio sei solo. Ti ho sentito dire ieri che chi ha le proprie idee potra' anche sbagliare, ma di sicuro non vuole imbrogliare nessuno. Ma chissene frega che non mi vuoi imbrogliare quando lo stiamo prendendo nel culo insieme! Allora facciamo qualcos'altro insieme. Vediamoci, parliamone. Svegliati cazzo. Quanto conta un'idea da sola signor Belladdormentato? Nulla. Dove si va con una sola idea? da nessuna parte. Il PC non sei tu.
L'insieme non e' mai la semplice somma dei suoi componenti, te lo hanno mai detto? In questo sta tutto l'imprescindibile e il meraviglioso di questa esistenza. La realta' della piazza o di una stanza piena di gente offre molte piu' chance del tuo singolo sogno. Perche' il sogno di uno solo, in casa, sulla sua poltrona, col suo PC consumato, che recita le parti di tutti, che prevede solo litigi e fallimenti, che non sa piu' ascoltare, quel sogno li', signore, e' un sogno striminzito e arido. Ha bisogno di acqua e di aria, ha bisogno di mescolarsi in quel dannato calderone come un bambino di 5 anni davanti al suo primo giorno di scuola.

Peccato che non abbiamo 5 anni. E oggi non e' un giorno di scuola. E' sabato, il giorno piu' sacro della settimana.
E una settimana e' gia' passata. Centinaia di settimane sono gia' passate. Ad incazzarsi, litigare, amare, teorizzare, farsi male, ma sempre da casa, sempre da soli e sempre da dietro qualcosa. Aridi e ammuffiti.
E' tempo di uscire, muoversi, cambiare aria, dire la propria, confrontarsi. Perche' tutto e' cambiato, e da un bel pezzo. Non hai una gran voglia di esserci?
Mai piu' nessun lascia che sia. Quando hai lasciato che fosse, sabato scorso, si e' rivelato inutile, te lo ricordi?
Ecco, facciamo che nessun sabato sara' stato piu' del tutto inutile.
[12.00]

Forse hai ragione tu, pretendo troppo.
Faro' cosi': I will let it be.
e scusami ancora...
[20.30]

Il mio cagnolino ha un modo strano di fare. Finche' sta al guinzaglio abbaia e digrigna i denti, poi lo lascio andare, gli dico "Vai, fa cio' che vuoi", ma lui infila la coda fra le gambe e si accuccia dietro di me.
Ed io che avevo gia' preparato una pila di piatti da rompere tutta per noi...Pensavate che ci saremmo visti la prima volta davanti ad un Martini dry, in maglietta cool e sandali trendy, sotto a qualche tendone dal titolo smart? Naaaaaa....volete mettere il gusto di darsi la mano sotto una pioggia di bicchieri e improperi, tagliati di netto da occhiatacce e mosse di kung-fu? Invece no. Vince sempre l'altro scenario. Quello piu' ipocrita. Insomma io volevo un bel facciamoci del male, e invece regna ancora questo tiepido buonismo. Falso ovviamente. Falsissimo.
Fatemi ridere! Fatemi incazzare! Ma in faccia, cristo. Cos'e' questo popolo senza faccia? Chi siete? venite giu', e dite la vostra.
[18.27]

Ketty non viene piu'. E neanche Mauma.
Inizia il balletto...
Ed io che speravo di aver torto...ingenua...
[18.17]

Altri due si': Folia e Ludik. Fuori dal bozzolo, in mezzo alla piazza.
Ludik, avessero tutti 19 anni come te...
[17.45]

Freedom.
"Si puo' essere felici o infelici. Avere questa scelta e' cio' che costituisce la tua liberta'. Sei libero di mescolare la tua propria identita' nel calderone della moltitudine con un senso di disagio o con uno di euforia. La nostra scelta, mia cara signora, e' l'euforia."
(Milan Kundera, Identity)
[16.28]

Mhhh mhhh. Ho voglia di parlare di molte cose, moltissime cose. Si accavallano teorie, idee, opinioni, mi deprimo, ci rido, ho voglia di dire e subito dopo di star zitta. Ma e' tutto la'. Prima o poi verra' fuori. E' un frutto acerbo e quando sara' maturo lo mettero' qui. Una settimana ancora, credo, e sara' pronto. Per adesso, ancora per un po', staro' a guardare. Nel suo piccolo mi sembra una gran cazzata e ne rido, ma elevato ai massimi sistemi (perche' si', Rillo, a me alla fine piace perdermi nei massimi sistemi) e' tutto molto molto interessante. E importante. Come andare domani alla manifestazione di Roma. Perche' invece quel frutto li' e' bello maturo. Ed e' ora di esserci!
[15.00]

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