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28 febbraio 2002
Pecus da Torino ci sara'. Iliana salvo casini con X-Media pure. Per la presenza della Vane siamo in mano alle FS...
[16.00]

Ehi ...non c'e' mica una lista invitati come a....a...vabbe' insomma non c'e'. Basta dire di si'.
Biccio e Acidabetta hanno detto di si'. Ezechiel anche. La pisana verra'. Mauma e la sua Betta pure. E cosi' Q. Tabe ci sara'. Roberto lo voglio solo se viene con la Bianchina :)
[0.45]

27 febbraio 2002

E adesso voglio proprio vedere chi ha il coraggio di venire ;)
Via da quei monitor, la vita e' fuori (anche).
[17.13]

26 febbraio 2002
Oggi ho messo la gonna. Pessima idea perche' ho dovuto tornare a casa in motorino e pioviccicava. Un tipo mi ha letteralmente seguito fino al cancello di casa, venendomi dietro con la sua auto e a nulla sono servite le mie occhiatacce. E' moro, sui 30, occhi scuri, aria losca, e ha una Uno verde metalizzata con la targa vecchia. Se mi succede qualcosa qui ho scritto di chi si tratta. Fine della paranoia.
[14.01]

Si', sono una sputa-sentenze :)
[0.13]

25 febbraio 2002

Il tema di oggi e' lo spirito d'avventura. Quella cosa che ha mosso uomini, donne, famiglie, lontano da casa, a cercare lavoro, a cercare il successo, a cercare la conoscenza. Ad inseguire l'amore. Quella cosa che riempie le Universita' di stranieri, i locali notturni di aspiranti attori, i garage di aspiranti musicisti. Quella cosa che ti fa lasciare per sempre la campagna per la citta', o la citta' per la campagna. Che ti lascia in affitto per anni, in case diverse, in citta' diverse, con coinquilini diversi. Che ti fa andare alle feste dove non conosci nessuno, che ti fa dormire a casa delle amiche quando il giorno dopo devi andare a lavorare, che ti mette su un treno per andare ad incontrare qualcuno che non conosci, che ti fa cambiare lavoro quando ne hai le palle piene, che ti porta a spendere i soldi che non hai, ti riporta a scuola a 25 anni, che ti attrae in progetti impossibili, viaggi improbabili e compagnie surreali.
Quella cosa li' insomma, quel brivido, quella preziosa condizione di incertezza, quella impagabile sensazione di non possedere nulla per certo ma esser certi di se stessi; quella piccola intuizione di pericolo, quella eccitante sensazione di ignoto, quella assuefante convinzione di star concedendo all'imprevisto di usarci e far di noi quello che vuole. Quel momento unico in cui accettiamo che l'orizzonte davanti a noi muti completamente, di tanto o di quel poco che dura una sera.
Quel pensiero, quella risata isterica che significa buttarsi, cedere, lasciare sia l'adrenalina a vedersela con la paura, la timidezza, il buonsenso, e tutti i limiti del nostro carattere e di tutte le cose. Lo spirito d'avventura. L'unico motivo dell'essere giovani. L'unico che ringrazieremo se avremo qualcosa da raccontare, un giorno, a qualcuno. Quello spirito li', dove lo ha seppellito la mia generazione?
[2.40]

23 febbraio 2002

Giuro che faro' di tutto d'ora in poi per non passare mai piu' un sabato inutile come quello di oggi. A parte l'aver ricominciato a correre dopo mesi oggi non e' successo assolutamente nulla. Per me il mondo avrebbe potuto sbriciolarsi aldila' del mio soggiorno e sarebbe stata la stessa cosa. Non una visita, non una telefonata, non un sms, non una mail. Luce esterna ma senza ombre. Pochissimi rumori, quasi totale immobilita', anche della Pizia che non si e' mossa dal letto. Zero letture interessanti, zero tv, zero musica, zero emozioni, zero produzione di alcunche'.
Altre volte ho voluto rimanere a casa, ma sempre per fare qualcosa, o al limite per passare un pomeriggio a pane e nutella davanti ad un film, a leggere, o a pasticciare con le ricette di dolci; le volte che raramente non mi va di uscire. Ma questa assoluta negazione della presenza, come se in questo sabato io non ci fossi mai entrata, non mi era mai capitato. E non sento tristezza, o depressione, o noia, o calma, o solitudine. E' proprio il niente. Una specie di ipnosi, ecco. Qualcosa che qualcuno si azzarderebbe a spacciare per una conquista, una condizione assolutamente rara e preziosa, forse la cosa piu' simile al Nirvana. Io dico solo, che schifo di sabato.
[20.54]

21 febbraio 2002
Vanilla sky

Si dice che gli Stati Uniti siano avanti. Io dopo questo film penso siano indietro. Indietro rispetto all'Europa nella storia dell'Occidente. E' come se finora avessero vissuto in pieno Ottocento, tra guerre di indipendenza e di supremazia, tra rivoluzioni industriali e grandi scoperte, tra esagerate e contrastanti emozioni interne. Ora che il tempo del Sogno collettivo, della Fede ultraterrena, dell'Orgoglio individuale sta sfumando dopo aver raggiunto le sue vette piu' alte, cominciano ad avere qualche dubbio. E al sorgere del primo dubbio su cio' che e' reale e cio' che non lo e' ci si catapulta immediatamente nel Novecento. Ancora non lo sanno, ancora tentennano sulla soglia, ma un cielo color vaniglia e' un cielo che non riconosci piu', che non saprai se portera' la pioggia o il sole, lo osservi e ti accieca (non e' certo il cielo di Windows XP, cosi' simile a quello dello spot Barilla tra l'altro...).
Questa maschera che va e viene, indecisa se coprire o scoprire l'orrore, significa che gli americani si stanno abituando all'idea che insabbiare non funziona in eterno, perche' "il subconscio puo' essere molto potente".
Vanilla Sky, con il suo preferire una realta' sfigurata al sogno, mi sembra proprio sulla soglia di quel regno della disillusione in cui noi europei siamo entrati da tempo. Pleasantville, Truman Show, Matrix, Le vergini suicide, American Beauty, Eyes Wide Shut, avanzano timidi la teoria dell'esistenza come illusione, mettono in dubbio la stessa capacita' dell'individuo di scindere tra sogno e realta', tra vero e falso. E non si capacitano di non avere risposte. Ma risposte non ce ne sono. In questo dramma si e' soli e questo film la solitudine e l'alineazione le racconta bene e le trasmette anche meglio. Alienazione e contraddizioni, questo e' il primo Novecento in Occidente. E, a proposito di contraddizioni, la censura negli States del video degli Incubus perche' qualcuno si gettava da un ponte e l'aver lasciato passare, in questo film, la soggettiva del volo di un uomo da un grattacielo vale, secondo me, piu' di mille parole.
Voto finale dunque: 5. Il bambino e' intelligente ma non si applica. O si applica ma non e' intelligente? ;)
[0.55]

20 febbraio 2002
Serata al Fonclea. Musica piacevolissima, compagnia piacevolissima. Ridere con Roberta. Ma tanto. Decidere di rimanere a dormire da lei e Anna, e ridere ancora, ma sottovoce perche' Anna gia' dorme, quando mi dice che ha lavato i piatti col sapone dei pavimenti perche' quello specifico era finito e che Anna li ha ripassati con quello dei panni perche' le sembrava meno tossico.
Da oggi anche due bellissime raccolte jazz in piu'. E non solo.
[19.20]


18 febbraio 2002
Ecco, di Roberta mi piace che se la chiamo per uscire so che al 90% mi dice di si'. Cosa si fa, dove, e con chi conta poco. Non e' di quelle persone che vogliono un resoconto dettagliato prima di decidere se vale la pena alzare il culo, "ma chi c'e'?...mh...ma dove si va?...ah...che ora faremo?", ecco lei no. Lei prima esce, che tanto sempre meglio fuori di casa che dentro, poi si vedra'. Magari poi si accorge che non ha pagato l'assicurazione del motorino e verra' in metro, o che ti chiedera' di pagarle da bere perche' ha finito il credito sul conto, pero' esce, poi si vedra'.
Merce rara, rarissima, di questi tempi.
[17.54]

17 febbraio 2002
Ieri. Oggi.
Ieri con in braccio una nocciolina di soli 3 giorni, oggi sul divano attaccata al telefono per ore.
Sono convinta che la felicita' si scelga.
Ieri. Oggi.
Un treno o l'altro.
Un continente o un altro, un lavoro o un altro.
Ma la cosa piu' importante da imparare tanto rimane sempre e solo una: amare. Ed essere riamati.
[23.55]


15 febbraio 2002

Anche oggi ho fatto la cattiva in ufficio.
Lo so che ogni volta che mi vedono arrivare oramai pensano "Oh no...arieccola pure oggi!". Ma io diventero' buona. Si' si'. Ora mi impegno.
...
...
E' che io non riesco a pensare per "toppe". Insomma se una cosa e' venuta uno schifo, ma un vero schifo, fatta da altri e male, e non c'e' tempo per rifarla da capo, io piuttosto che mettere toppe che peggiorano e fanno perdere tempo senza neanche dare soddisfazione, lavoro il doppio e doppiamente veloce, e la cosa la rifaccio da capo e bene.
Pero' diventero' piu' buona.
Perche' ho davvero un pessimo carattere, mannaggia.
[23.51]

13 febbraio 2002

Lo so che ogni giorno nascono dei bambini, ma tu sei speciale e quindi e' come se fossi il primo bambino a venire alla luce sulla Terra. Sei li' che spingi, a pochi centimetri da tutto il resto, da noi, da quello che fra poche ore diventera' la tua vita, la tua realta', il tuo presente quotidiano, per sempre.
Oggi e' martedi' grasso, lo sai che e' un bellissimo giorno per nascere? Intanto c'e' il sole, fa caldo, la primavera e' alle porte, le mimose gia' profumano e poi e' l'ultimo giorno di Carnevale. In giro i bambini corrono vestiti da Biancaneve e Zorro, le strade sono spolverate di stelle filanti e coriandoli e le pasticcerie rigurgitano di frappe e castagnole. E' l'unica festa pagana dell'anno, quando tutti si divertono. E' il giorno in cui la vita si prende alla leggera, conta solo divertirsi, stare bene e lasciare le beghe al giorno dopo. E' il giorno delle maschere, il giorno in cui tutti sono uguali, re e giullari, in cui si puo' dire qualunque cosa e fare qualunque cosa, perche' oggi tutto vale.
E poi nasci a Roma, al centro della piu' bella citta' del mondo, da dove affacciandoti puoi vedere la cupola di San Pietro, l'Aventino, la sinagoga e Trastevere. Vedrai quanto ti piacera' questa citta'...non smettera' mai di stupirti e ti offrira' tutto quello che vorrai, gente di ogni parte del mondo, idee, cultura, divertimento, senza che mai noia ti colga.
Nasci in Italia, un bellissimo paese, dove la gente e' vera, dove sappiamo goderci la vita, e non facciamo finta che tutto va bene quando le cose vanno male, sappiamo cogliere gli aspetti marci, guardarli in faccia e tirare avanti. Abbiamo spirito d'iniziativa, creativita' e generosita', perche' alla fine guardiamo negli occhi il prossimo, si' lo sappiamo fare.
Nasci nel 2002...non succedono belle cose nel mondo, ma c'e' stato di peggio, di molto peggio. E tu sei un bimbo fortunato, perche' molte cose stanno cambiando, alcune rapidamente, altre molto molto lentamente e avrai tutto il tempo di accorgertene.
Lo sai che hai intorno un bel po' di calore umano? Cominciamo dalle zie acquisite, le amiche mie e della tua mamma dai tempi della scuola. Zia Anna e' scenografo al Teatro dell'Opera, ti rendi conto? Al teatro dell'Opera...si l'Opera, quella che cantava la tua bisnonna. E' una donna bellissima la zia Anna, dentro e fuori. Lei sapra' rimetterti in pace con il mondo quando avrai bisogno di conforto. Tua zia Roberta invece dipinge, e oggi e' anche un po' il suo giorno perche' lei si gode davvero il presente, come un Pulcinella al femminile. Nei suoi 28 anni ha vestito molti panni e non ha paura di nulla tua zia Roby, ne ha combinate di tutti i colori e se ti dovesse capitare che il mondo ti rovesci addosso la sua morale feroce lei rimarrebbe impassibile e comprensiva, perche' nulla la scandalizza. Poi ci sono gli zii acquisiti, Gigi, Daniele, Stefano, vabbe'...con loro farai discorsi da ometto quando sara' il momento.
La tua mamma...beh la tua mamma e' la mia migliore amica e le voglio un bene irrazionale, come posso parlarti della tua mamma? E' una farfalla, ecco cos'e'. E il tuo papa' le vuole un bene come pochi ho visto voler bene. E poi ha una moto, il tuo papa', e ti insegnera' a disegnare come sa fare lui. E poi hai una valanga di parenti, zii e cugine, molti molti bambini, e tutti belli, bellissimi nella tua famiglia.
Insomma divertiti nocciolina, che ne vale davvero la pena. E se un giorno ti venisse voglia di urlare, di gioia o di rabbia, se ti servisse un consiglio esasperato, un'idea scomoda alla quale aggrapparti, passa dalla zia p. che ne inventa di tutti i colori e tra il riso e il pianto ti dira' che la vita a volte sembra un vero casino ma che se cosi' non fosse il cielo non sarebbe pieno di stelle danzanti.

12 febbraio 2002
Tornata solo ora a casa. A mezzogiorno ero al Fate Bene Fratelli dopo la telefonata di Andrea che Claudia era stata ricoverata, pronta al parto. Addio alla cena, addio la parrucchiere, addio alle pancione finte, giro adrenalinico di telefonate e via di corsa in motorino alla stazione della metro e poi al centro, isola Tiberina, all'ospedale da cui Moretti in Aprile annuncio' al mondo che era nato suo figlio. Il tempo di prendere la macchina digitale, di accorgermi che e' una giornata splendida e di scrivere sul retro de La Repubblica quattro paroline alla nocciolina in arrivo. Claudia ha i dolori ma non e' pronta. E non sara' pronta neanche all'una e mezza quando vado a mangiare con Massy in un ristorantino di Trastevere gnocchetti al formaggio e tartufo, e non sara' pronta alle 3 quando arrivano la mamma e le zie, e non sara' pronta alle 4 quando le rompono le acque, e non sara' pronta alle 6 quando arrivano Roby e Anna, e non sara' pronta alle 8 quando scendiamo a prenderci un pezzo di pizza e Andrea si addormenta sul lettino col suo camice e quelle pantofole buffissime, e non sara' pronta ale 10 di sera quando ci chiudono fuori. Ma alle 22.10, del 12.02.2002 (quanti 2 eh?) la nocciolina viene fuori, e non fa neanche un gridolino, come non lo ha fatto la sua mammona nonostante le 10 ore di travaglio. Ma purtroppo non ho visto ne l'una ne l'altro. E' tardi e non possiamo proprio entrare perche' nelle stanzette le neo-mamme sono tutte stremate e dormono, con i papa' appoggiati alle sedie, e i bambini minuscoli raggomitolati tra i seni. C'e' silenzio, nel reparto fa caldissimo e c'e' odore di latte e di buono. Il nostro gruppone esce, si saluta fuori e si separa. Torno al mio motorino rimasto da solo nel parcheggio e ora sono qui. E da oggi chiamatemi zia p.
Benevenuta nocciolina. Il prossimo pezzo e' per te.
[0.00]

Quando scrivo poco di solito e' perche' c'e' troppo da raccontare. In effetti c'e' molto da raccontare ma mi dispiace che il blog diventi una telecronaca delle mie giornate, che puo' non interessare nessuno, tantomeno me stessa. In ogni caso la mia Claudia sta proprio li' li' per partorire la sua nocciolina. Stasera e' in programma una cena da lei, e' martedi' grasso ed io, Roby e Anna ci siamo messe daccordo per presentarci a casa loro vestite da mamme in attesa...spero che non le prendano le doglie proprio stasera e che non ci ritroviamo in 4 col pancione al San Camillo.
Ho un bel po' di considerazioni da sbrogliare a proposito di molti argomenti ma non ho avuto una mezzora di tempo per scrivere. L'unico momento di vera liberta' e' quando viaggio in motorino, allora mi vengono in mente tantissime cose. Per esempio che si comincia proprio a star bene in motorino. Niente piu' freddo. E le mimose stanno per sbocciare, proprio come la mia Claudia, hanno la chioma di un verde esasperatamente tendente al giallo e in pochi giorni ci ritroveremo sotto nuvole di mimose, e riempiro' la casa di mazzetti gialli che il solo profumo rallegra la giornata. Nel week-end ho potuto godermi il terrazzo al sole, piedi nudi sul tavolino, rivista e yogurt post-pranzo. Adoro la primavera romana.
E per ora e' tutto.
[9.22]

7 febbraio 2002
Ieri sera preview di Amnesia, l'ultimo film di Salvatores. La cosa piu' affascinante a parte il fatto che mi e' piaciuto molto ed e' forse fra i suoi migliori, e' stato vedere un film non ancora rifinito. Il montaggio non era perfetto, il suono a volte sapeva troppo di studio, frequenti stacchi di buio fra le scene, e niente titoli di testa e di coda per cui tutta la lunga panoramica aerea iniziale sulle saline di Ibiza e' completamente pulita e sicuramente piu' bella di quando ci metteranno i testi. Ottimissima scelta delle musiche (tra il celeberrimo e l'alternativo alla Sud) e del casting. Salvatores e' uno dei pochi che sperimenta, e che riesce a scrivere film su qualcosa di diverso dalle crisi generazionali dei trentenni...
[9.00]

6 febbraio 2002
Sono stanca. Molto molto. Ancora non mi sono ripresa dalla festa in maschera di domenica sera. 3 ore per vestirmi da donzella del 1500 e poi tutta la notte a ballare, cercando di recuperare mesi di inattivita' danzereccia. Poi due giorni di corso wml. Poi idee e progetti che si sovrappongono. Grandi piccole cose che ho tanta voglia di fare. Intanto preparo gli strumenti. E cosi' mettendo a posto le directory del portatile ho ritrovato due flashettini dello scorso autunno. Uno lo metto qui, l'altro lo do' a Ketty per il mio esordio su willy-nilly, nel numero intitolato Homeless...tema a me caro e assai affascinante in tutte le sue numerose sfumature. Ci ritornero'.
[1.22]

4 febbraio 2002

E' difficile parlare di Amelie. L'ho fatta riposare ma non ne viene fuori nessuna sintetica filosofia di vita, nessuna grande verita', nessuna improvvisa illuminazione. E' un film piccolo. Di quelli che piacciono a me. Di quelli che a volerne scoprire il cuore si rimane con un pugno di mosche in mano, proprio come nella prima scena del film. Non c'e' un cuore del film. Il film e' tutto intorno, come una pagina descrittiva dove non succede niente. Una fotografia lunga un'ora e mezza con un tocco di Moschino, un ritocco di Photoshop e pieno di quelle cose banali che si hanno continuamente sotto gli occhi ma nessuno penserebbe mai di mettere in un film.
E' difficile parlare di Amelie. E' come voler cogliere fino in fondo quella cosa che adoriamo nei bambini. Cos'e' esattamente? forse qualcosa che ricordiamo ma che non corrisponde a nessuna parola difficile che abbiamo imparato negli anni. Con la Grande Intelligenza e la Necessaria Maturita' che la natura ci dona con la crescita e' difficile poi leggere cose stupide come Amelie. L'importante e' che continuino a piacerci. Altrimenti siamo perduti.
(magari una pennelata in meno di francesita' l'avrei apprezzata... tipo le scarpe di lei...)
[18.05]

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