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Questa sono io, senza filtri, senza inibizioni, senza diplomazia, come tutti voi mi conoscete.

Thursday, May 31, 2001
Che casino ragazzi!...Come li raccatto tutti 'sti pezzi? Vorrei avere tutte le ore e tutti i giorni e tutti i luoghi. Insieme. Voglio tutto. C'e' qualcosa di sbagliato in questo? Accumulo mail da scrivere, libri da leggere, appuntamenti, progetti da finire, e persone, persone ovunque...con cui vorrei parlare di piu', e che vorrei vedere meglio. E nonostante abbia eliminato tutto il tempo sprecato a ordinare carinamente la casa, cucinare manicaretti, stirare fino all'ultimo lenzuolo e fare shopping di cose inutili, mi ritrovo a a lavare i piatti a mezzanotte e il bucato all'una del mattino :(
Ma e' cosi' che mi piace passare il tempo: occupata a fare cose. I piedi non in 2 staffe ma in 8, e con uno sguardo oltre, verso il nuovo, sempre.
Adesso che ho annunciato il mio ritorno in patria alla boss le cose invece di farsi piu' semplici, come credevo, si faranno piu' complicate. Del tutto inaspettato mi ha fatto proposte da sogno, da vacanze di 2 mesi l'anno, al part-time, al telelavoro da Roma...Come faccio adesso a parlar male degli Stati Uniti uffa?!?!?
La trama dunque si infittisce. Ma visto che la routine ci uccide a noi Pizie, che la perfezione ci annoia, e che se non e' complicato non ci piace, io sto improvvisamente d'incanto e il mondo mi sembra un cesto di fragole mature...YUM!

Wednesday, May 30, 2001
Cosa vuoi, cosa ti manca? Piu' acqua meno acqua? Perche' non parli, rispondi!
Sono solo un'eterna insoddisfatta, that's all. Una variazione sul tema. Un costante esercizio stilistico. A pain in the ass...

Di cosa dovrebbe parlare un blog? Di cose interessanti sul web? Del proprio lavoro? Di politica? Di fatti personali? Dovrebbe informare ? Pubblicizzarci? Essere il nostro sfogo o il nostro piccolo contributo di divulgazione intellettuale?
C'e' chi si lamenta e dice che ogni post dovrebbe contenere - di regola - un link . C'e' chi tenta di lasciare la sfera personale aldifuori del blog, chi ne ha fatto una specie di editoriale quotidiano, chi lo usa per mandare messaggi cifrati che nessuno capisce, neanche i diretti interessati.
Credo che questo spazio ci rassomigli, come la nostra casa e come le scarpe che portiamo.
Io vorrei avere un blog diverso. Vorrei che parlasse dei miei progetti, dei miei progressi in Flash, del mio girare di conferenza in conferenza, di concorso in concorso, dei miei clienti, di incontri con altri giovani web designers, il tutto mischiato a fatti quotidiano di vita privata ma non privatissima, come l'ultimo romanzo letto, l'ultimo film visto, il concerto, la vacanza, e quella notizia fuori dai generi che ogni tanto vale la pena raccontare.
In pratica ho descritto la mia esistenza ideale. E il blog di Frederic.

Tuesday, May 29, 2001
Ieri sera girovagando ho trovato il sito di una scrittrice in erba, Alessandra Libutti, e le sole 4 righe di presentazione mi hanno convinta a richederle "Il naufrago", il suo ultimo romanzo, che ho stampato e letto tutto d'un fiato ieri notte. Astonished.
Vale la pena uno stralcio:

"[...] 'Pronto, sei tu?' Dice una voce di donna dall'altro capo del filo. Graziosa, direi.
'Tu chi?' Le chiedo sgarbato. In fondo, per graziosa che sia, sono le cinque del mattino.
'Scusa, non è il 5069268?' Mi fa quella che da graziosa invece già comincia a starmi sulle palle.
'No. Ciao. Buonanotte.' Dico. E ovviamente sbatto giù il telefono. Ma per chi m'ha preso?
Torno a sdraiarmi, ma il sonno se n'è andato quasi completamente del tutto. Poi, c'è quella voce che ritorna. 'Pronto, sei tu? Pronto, sei tu? Pronto, sei tu?' Tu tu tu tu. Graziosa. Ma perché ho riattaccato? Era forse l'unico altro essere vivente sul pianeta. Ti prego, fa che richiami. Fa che risbagli numero. E così spero, e spero, e spero. Ma la Graziosa non richiama ed io mi riaddormento quasi sollevato. Domani ho in programma una rassegna niente male.
Sono fatto così. Me ne sbatto praticamente di tutti. Non è che non creda nella gente in particolare o l'umanità in generale (non trovo ci sia niente di sbagliato nella gente o l'umanità), è solo che ho un problema personale con i concetti astratti, con i fattori particolari e generali, con qualsiasi cosa che si muova dalla percezione immediata alla concettualizzazione di ciò che si presenti innanzi ai miei occhi sotto forma di essere umano.
Principalmente, suppongo, trovo semplicemente ripugnante la compagnia delle persone, soprattutto di quelle del genere gentile e simpatetico.
D'altra parte, come componente di una minoranza, ho l'abitudine di astrarmi da qualsiasi maggioranza, come un'istintiva repulsione verso le percentuali. Oppure, è possibile che la mia mancanza di riguardo per l'umanità giaccia nella mancanza di riguardo verso i numeri (ma questa è solo una delle tante possibili spiegazioni inerenti la mia natura asociale, sulla quale, comunque, non mi soffermo mai più di tanto).
Sfortunatamente, pur essendo un involontario e malevole membro della società, ci sono un certo numero di doveri che devo espletare al fine di mantenere uno standard di vita accettabile in termini di bisogni immediati o straordinari. E' quindi probabile che se vi sedessi accanto, mettiamo su di un treno (ammesso anche che di tanto in tanto uscissi di casa), non notereste alcunché di straordinario in me, e anzi potreste anche trovarmi una persona gradevole, data la mia assoluta incapacità di palesare le mie convinzioni nei vostri confronti. Infatti, non sempre sono del tutto coerente nella mia asocialità, e quindi spesso e volentieri disonesto per quanto riguardi le mie reali considerazioni sul genere umano. Che poi questa possa essere una delle naturali contraddizioni della personalità di ciascuno, o semplicemente una carenza personale (che io risolva, per esempio, la mia istintiva diffidenza per il particolare e il generale con un vago sorriso, potrebbe essere null'altro che una mia incapacità di controllo sulle espressioni facciali), questo, appunto, non lo saprò mai.
Questo in sostanza per dire che io della Graziosa me ne sbatto. E se non mi richiama non me ne frega un accidente.
Più o meno.
Infatti, non so perché ma non posso fare a meno di restare con l'orecchio teso e la mano pronta allo scatto."


Ho smanettato con il template, ma Blogger ha un ritardo mostruoso stasera quindi non so che guai ho combinato...ed io devo andare a dormire, il grande giorno e' arrivato...

Monday, May 28, 2001
La solita barchetta che viaggia verso casa segue sempre meglio la rotta. Ha riparato il timone che i vortici e le notti in tempesta avevano spezzato e il canto che in alto mare ha rapito la ragione del marinaio e' ora una dolce ubriachezza.
Solo quando affondera' i piedi nella sabbia, smettendo di specchiarsi sull'acqua e raggomitolarsi nelle scatole per stare al caldo, tutto gli sara' davvero chiaro.
Vedere il mare dalla terra ferma e' in fondo tutta un'altra cosa.
Ma nel frattempo..hic..che bella sbronza :)))

Come ho concluso questo lungo Memorialdayweekend ?
Ad un barbecue ovviamente.
Stavolta mangiando salsicce di pollo e mele (si', mele) mi sono dovuta sorbire il racconto di una studentessa tutta eccitata perche' mercoledi operera' il primo topo della sua vita (monotona esistenza hanno i topi da queste parti) e cercava di ripassare con me le varie fasi di apertura, smanazzamento interno e sutura del povero animale.
Bambini dagli occhioni azzurri e macchie di senape ovunque correvano scalzi per il prato del backyard. Io ho deciso di spupazzarmi la piu' piccola fra tutti, pochi mesi, perfetta per la conversazione e ottima scusa per allontanarsi dalla folla ciancicante...

Oggi e' Memorial Day, e si sta a casa. Un tassista nero molto simpatico qualche giorno fa mi raccontava che oggi si commemorano tutti i reduci di guerra e che si usa andare ai cimiteri a portare fiori. Ma mi ha detto anche di aver visto l'annno scorso una famiglia allestire un barbecue intorno alla tomba di un loro caro e mangiar a quattro ganasce, forse - questa la teoria del tassista - perche' al tipo piacevano tanto i barbecue (ma chi avrebbe il coraggio di farsi chiamare americano se non gli piacessero i barbecue??).

Sunday, May 27, 2001
Roma citta' aperta.

Cercatemi tra un anno e mi troverete la' dove voglio essere adesso.
Quando l'immagine e' cosi' chiara e' praticamente inevitabile per me realizzarla.

Saturday, May 26, 2001
E' noto che i gatti riescano a piazzarsi esattamente laddove sta la nostra momentanea attenzione. Ho fatto spesso caso che se sul letto ci sono 4 libri aperti Pizia viene ad acciambellarsi proprio su quello che sto leggendo. Cosi' quando sono seduta davanti al computer lei mi salta sulla gambe e si stravacca allungando le zampette sullo shift o il caps lock della tastiera riuscendo perfettamente a impedirmi di scrivere.
Adesso, da quando ho il portatile, e' confusa...mi vede sul divano, in cucina, sul letto o sui cuscini per terra, posti dove stavo anche prima ma qualcosa non le torna...Chissa' che non sia questo stupido cavo...pensa lei mentre mordicchia la mia plastica preziosa...

Un secondo prima stai ballando con il tuo vestito blu insieme agli amici, un secondo dopo il terreno ti crolla sotto i piedi e ti ritrovi fra i morti e le macerie. Un video scioccante.

Friday, May 25, 2001
Presto su questi schermi grandi novita'...

Ma dai! Gli Air sono gli autori della colonna sonora di "The virgin suicides" che mi e' piaciuta tanto (come il film)! Non lo sapevo. Acquistare, acquistare...

Thursday, May 24, 2001
Avrei voglia di scandalizzare. Ci sono cose che penso che il comune buon senso non vorrebbe vedere pubbliche. Ma sono cose che ho sulla punta della lingua, cosi' urgenti e cosi adatte in questo momento ma che ogni volta si ammassano e non riesco a dispiegare (perche' si puo' dire tutto, ma non bisogna dimenticare lo stile, ovvero l'appropriatezza). E' che devo capire dove finisce la mia incontinenza espressiva e dove inizia la validita' della provocazione (al mio ego piace solo raccontarsi o piace anche essere?) . Vorrei scrivere qualcosa che fosse il manifesto dei miei mid-20's ma non so se cio' che mi trattiene e' paura o decenza (il mio alter-ego e' un pusillanime o un virtuoso?). Il mio ego grida "nessuna censura!", ma il mio alter-ego sussurra "il silenzio e' d'oro..."

Mh...Grazie Fabio, probabilmente il testo che hai citato e questo dello stesso autore saranno le mie prossime letture.

Wednesday, May 23, 2001
Non riesco piu' a scrivere. E' questa assenza di spazio, di aria e di liberta'.
Invece mi voglio far raccontare la storia di Jay e Nina un'altra volta. E poi un'altra e un'altra ancora...Leggere puo' dissetare quanto scrivere, ma rimane un atto privo di sensi di colpa, sebbene possa essere il piu' impuro degli assensi.

Ogni giorno che vivo qui sento di odiare gli Stati Uniti sempre di piu'.
E' solo il vile denaro che mi trattiene, lo ammetto. Nient'altro.
Mi fa schifo un Paese che abbia trovato come unico modo per conquistarmi il ricatto.
E mi faccio faccio schifo io che oppongo cosi' poca resistenza, cosi' poco coraggio nel rifiutarmi.

Tuesday, May 22, 2001
Quant'e' diversa la vita che faccio qui. Stento a riconoscermi. Le mie concezioni di rapporto interpersonale e di interazione con l'esterno hanno subito una revisione radicale in 6 velocissimi mesi. Non so se tornero' mai piu' quella di prima. Non credo. Una sola altra volta, in passato, ho sentito cosi' forte questo passaggio dentro ad un nuovo "universo di variabili", ed e' stato quando mi sono innamorata della letteratura, esattamente leggendo Terese Raquin, a 16 anni.
Adesso e' la Rete. Come nell'immaginario letterario nella Rete vivono creature e succedono cose. Come quando leggo un libro quando giro per siti o scrivo e ricevo email, il piano del reale si sdoppia. Sono sul treno e contemporaneamente ai piedi del letto dove Jay sta guardando sua moglie dormire; sono nel mio soggiorno a Chicago ma contemporaneamente nell'ufficio di Vane, sul divano blu di F&F, in auto verso casa con Manu, a piedi per Piazza Navona con Claudia, e negli uffici e nelle case di gente che non ho mai visto ma mi sembra di conoscere.
Cosi' cio' che ho intorno di reale mi e' invece estraneo e tutto cio' che mi sembra familiare mi arriva da uno schermo, e a volte mi viene da dubitare che le persone che mi scrivono, la musica che ascolto, le notizie che leggo, le cose che vedo esistano veramente. Tutto cio' mi ricorda un film, La rosa purpurea del Cairo. C'e' solo un modo per distinguere il reale dall'immaginario ed e' riconoscere la propria lontananza da esso; riconoscere lo schermo, la pagina scritta, e accorgersi cosi' che mentre vagavamo dietro le faccende del protagonista della nostra storia, l'acqua cristallina di una qualche isola greca ci sta bagnando i piedi, la nostra migliore amica sta cucinando il nostro piatto preferito, il libro che svela tutti i segreti dell'ActionScript e' quasi finito e...si'...mi pare che quel bel ragazzo dai modi gentili e la pelle abbronzata stia guardando proprio da questa parte...eh gia', la realta' puo' essere davvero deliziosa...

e la canzone che ho scovato stasera e' davvero carina - Mad about you - Hooverphonic


Staserahotuttiipensieriammucchiaticomesuunacapocchiadispillo.

Cara jena, dal momento che scrivi, giudichi, soffri e ti entusiasmi non puoi assolutamente sentirti come Bartleby lo Scrivano.
Lui non fa parte dei personaggi della storia ma degli oggetti: una sedia, una scrivania, una stanza vuota, Bartleby.

Il libro che sto leggendo e' tutto un'orecchietta. Ogni frase un epitaffio. Assurdo...

"I would rather prefer not to"
(H. Melville Bartleby)

Monday, May 21, 2001
[ascoltando You'll follow me down] A volte solo la musica e' in grado di rimetterti in pace con il mondo...riesce ad agire come un fluido che entra e passa scavalcando ogni difesa e contro il quale non puo' niente la nostra ragione, la nostra malinconia, i nostri dubbi e le nostre pretese. Chiede solo di dare, e non si riesce a dirle di no. Ci si abbandona totalmente e tutto per quei due minuti sembra essere al posto giusto, piano e assolutamente tranquillo come se non fosse mai stato diversamente. La musica cancella, fa tabula rasa dei nostri contorti labirinti e impone una sola regola, semplice ed elementare, alla quale ci si arrende come drogati, pronti a dire solo di si', perche' in fondo e' talmente piacevole lasciarsi andare in un abbraccio cosi' totale e disarmante. E ci si chiede come mai non possa essere sempre cosi', perche' le cose non possano essere sempre semplici come sembrano sotto la colonna sonora adatta, perche' tante costruzioni, tanti scrupoli, tanti inutili indugi, perche' tanti perche'...quando si potrebbe essere completamente innocenti se solo lo si volesse.

Oggi sto a casa. Cena e giornata di ieri sono state pesantine. Nel lavorio dei miei succhi gastrici notturni ho digerito l'una e l'altra (e forse anche qualche mattoncino delle ultime settimane) e oggi mi sento decisamente meglio. Rimane una leggera acidita', qualche rancore, ma passera'.
Ho aggiornato la lista dei link e aggiunto la sezione "weekends" nel menu principale. E' bello "fare" (buffo che sul timesheet questa giornata risultera' come improduttiva...cosa che non credo affatto).

Sunday, May 20, 2001
Non so di che diavolo si tratti ma questo tipo bislacco mi ha strappato delle risate sincere mentre, indifferente e sonnacchiosa, saltavo da un sito all'altro in attesa di chiudere i battenti a questa domenica (e ancora rido se ci penso)...ehi Pizia, gatta cicciona, giu' le zampe dal cavo Internet...rosicchiare cosi' il mio cordone ombelicale, chi ti ha insegnato maleducata?...
Il morale e' su' di nuovo, segno che basta distrarsi. Ho cucinato, cenato, chiacchierato con David, il nostro amico neurochirurgo (altro tipo bislacco: splendido 40enne, texano con pantaloni in pelle, moglie francese, assolutamente disinibito, sensibile e acuto come il piu' intelligente dei bambini e che da solo meriterebbe un approfondimento), che stasera sostenava che la morte piu' umana che si possa "dare" a qualcuno e' un sistema adottato sui topi per cui una fortissima pressione ti spara il cervello fuori da ogni buco che trova e lo spalma su una superficie dove avviene un congelamento istantaneo...A parte ringraziarlo per il delicato dessert offertoci, gli ho risposto che se per umano intende indolore e' un conto, ma che a parte cio' non vedo cosa ci sia di umano nel vedersi sparare il cervello fuori dal naso a velocita' ultrasonica per poi farne sottilette di ghiaccio.
Sogni d'oro anche a voi adesso...per oggi mi pare di aver dato abbastanza.

Ha ragione Valerie Solanas, gli uomini sono esseri incapaci di amare, di rispondere anche alle piu' basse aspettative. Sanno fingere ma spesso neanche per soddisfare quel surrogato del cervello che hanno in mezzo alle gambe. E se te ne stai per i fatti tuoi ti vengono a rompere le palle, e se li vuoi scopare no il solo sesso non lo vogliono, e se li vuoi amare no scusa mi sono sbagliato, e se li vuoi lasciare no non te ne andare sono capace di cambiare...che palle! Ma che ci state a fare su questa terra? A cosa servite? Non sapete decidere se volete o se non volete, non siete in grado neanche di una risposta. Sarebbe tutto cosi' semplice se la vostra mente malata non avesse inventato la morale, l'etica, l'orgoglio e millecinquecento forme di autodifesa da qualcosa che vedete solo voi. Certo che sappiamo vivere senza di voi. Se non e' con voi noi sappiamo fare l'amore con ogni altra cosa su questa terra, con i sogni, le visioni, i ricordi, con un paesaggio, con un libro, una frase, con le mani di un bambino, con un'idea politica, con una missione, con una preghiera, sappiamo farlo con fermezza, alla luce del sole, senza vergogna, senza razzismi, senza manie di possesso.
Siete sempre stati voi, invece, ad averci cercato. E quando non era di giorno sotto un velo bianco era di notte a pagamento.
Non si puo' che avere tenerezza per voi.

La mia malattia ha un nome.
E' l'oblio di un mese fa, la febbre di ieri, il delirio di oggi.
Che devo fare per cancellarla?
Non so che cavolo mi sta succedendo, sento solo uno scollamento dal reale.
Per questo voglio vederla in faccia, conoscerla, il prima possibile. Accorgermi che e' innocua. Tornare a respirare ad un ritmo piu' umano, calmare il battito cardiaco, smettere di sudare e di avere allucinazioni. Schiaffeggiarmi non serve, vasche di ghiaccio non servono, non riesco a tornare.
Via la maschera, fatti vedere in faccia, nella tua piccolezza, nella tua umanita', ridicolizzati, irritami, aiutami a rimuovere questo innesto che mi sta crescendo nel cervello come un cancro che non voglio e che proietta immagini illudendo la mia retina, produce suoni che non esistono e mi muove la bocca e le mani come non vorrei.

Vorrei tornare quella di 6 mesi fa. Non mi piaccio cosi' pesante, cosi' stupidamente attaccata ad un caotico niente e cosi' infantilmente insoddisfatta di tutto. Faccio pensieri che non mi piacciono, non so cosa voglio, ma ho dei desideri fortissimi per i quali fatico tanto senza ottenere nulla. Quando ero piccola mi succedeva spesso questa cosa: andavo in bicicletta per il parco vicino casa e quando cominciava a farsi buio e tutti i bambini erano gia' rientrati io sapevo che avrei dovuto correre a casa ma invece di pedalare forte rallentavo e rallentavo e piu' sentivo l'urgenza di essere a casa il prima possibile piu' rallentavo, gustandomi quella sensazione di fretta, di sofferente incontinenza, per le quali non potevo o non volevo fare nulla.
E coerente con questa dicotomia, queste forze contrapposte che si annullano di cui sembra sia costituita ogni mia cazzo di cellula, mi innervoscisce anche l'immagine di me che esce fuori da questo blog. Allora perche' scrivi deficente? Non lo so...ne soffro ma non posso farci niente. Sono un'idiota. Malata di sincerita', contraddizioni, e una morbosa curiosita' verso tutto cio' che si nasconde in fondo, al buio, costretto in stretti spazi ma potente, che piu' sfugge piu' lo voglio raggiungere; cosi' sono certi aspetti dell'animo umano, certe pieghe del linguaggio, certi pensieri contorti, e cosi' e' la follia, l'intelligenza quando delira, come una stella che brucia idrogeno cercando di vincere la pressione esterna ma che prima o poi scoppiera' rimanenendo un solo nucleo centrale, minuscolo, densissimo ed eternamente luminoso nel caso migliore, un buco nero nel caso peggiore.

Ahi-ai, un'altra ondata di inerzia...ho fatto apposta ad avere gente a cena stasera cosi' da occuparmi il tempo ma ora mi accorgo che non voglio piu'. Mi rotolo nel letto, poi mi alzo ma i miei pensieri rotolano ancora...partire non partire, e quando, e per dove, e con chi, e che fare dopo, e che fare fino ad allora, e cosa portare, cosa lasciare, e quando tornare, ma tornare? e cosa leggere, cosa guardare, cosa ascoltare, a cosa rinunciare, e cosa decidere di sentire, cosa decidere di capire, immaginare? convincersi, rassegnarsi? o perseverare...sono quasi stanca. Sono stanca di questo continuo solcare e risolcare gli stessi percorsi. I pensieri ossessivi sono come un prurito, all'inizio e per un tempo che puo' essere anche molto lungo si prova un piacere profondamente fisico a strusciarli e a grattarli finche' non ci si accorge che sanguinano, ma il passaggio dal piacere al dolore non e' stato avvertito.

Fear is something I recognize. My childhood still tastes of fear; of hours, days and months of fear. Fear of parents, aunts and uncles, of vicars, police and teachers, and of being kicked, abused and insulted by other children. The fear of getting into trouble, of being discovered, and the fear of being castigated, smacked, ignored, locked in, locked out, as well as the numerous other punishments that surrounded everything you attempted. There is, too, the fear of what you wanted, hated and desidered; the fear of your own anger, the fear of retaliation and of annihilation. There is habit, convention and morality, as well as the fear of who you might become. It isn't surprising that you become accustomed to doing what you are told while making a safe place inside yourself, and living a secret life.
[...]
People don't want you to have too much pleasure; they think it's bad for you. You might start wanting it all the time. How unsettling is desire! That devil never sleeps or keeps still. Desire is naughty and doesn't conform to our ideals, which is why we have such a need of them. Desire mocks all human endeavour and makes it worthwile. Desire is the original anarchist and undercover agent - no wonder people want it arrested and kept in a safe place. And just when we think we've got desire under control it lets us down or fills us with hope. Desire makes me laughs because it makes fools of us all. Still, rather a fool than a fascist.
[...]
But browsing and ruminating at my desk, I figured that doing nothing was often the best way of doing something. I will regret forfeiting this room. For though I have never been taught the art of solitude, but had to learn it, it has become as necessary to me as Beatles, kisses on the back of my neck and kindness. Here I can follow the momentum of my thoughts as I read, write, sing, dance, think of the past and waste time. Here I have examined dimly felt intuitions, and captured unclear but pressing ideas. I am speaking of the pleasure of not speaking, doing or wanting, but of losing oneself.

(Hanif Kureishi, Intimacy)

Friday, May 18, 2001
BASTA! Questo week-end si produce!

Che bella atmosfera oggi...le 3 boss sono fuori e nessuno ha voglia di lavorare quindi trasciniamo il lavoro tra conversazioni e risate per arrivare alle 5. Del sta montando un aquilone, John fa il giocoliere, Kat e' sparita a chiacchierare ed io scarico musica da Napster.
(compilare il timesheet stasera sara' un'arte...)

Thursday, May 17, 2001
Ahh...finalmente Fabio e' tornato...e non si smentisce. Mi piace come disegna, come anima e come parla.

Ho fatto una lunga passeggiata serale dopo cena, scegliendo di passare per i parchi e i viali meno trafficati; e' una serata calda di nuovo, dopo giorni di pioggia e vento, l'aria e' ferma e densa, pregna di profumi intensi, che si mescolano, si sovrappongono man mano che cammino...sono fiori, cespugli e bacche, le foglie delle quercie e la resina, le cortecce di diversi alberi, l'erba dei prati; qualche famiglia tiene la porta di casa aperta e siede al buio del patio, bisbigliando e gustandosi a cucchiaiate il gelato dai cestelli; altre hanno accesso un barbecue su una collinetta in mezzo al parco e quando passo io le braci vanno spegnendosi e loro siedono ancora in circolo, senza fretta. Le finestre di alcune case sono accese, si intravedono i pizzi, le tende e le piante, i gatti assorti sui davanzali, qualcuno che ha appeso disegni, candele o campanelli che stasera nessun alito di vento fa suonare. Le strade sempre piu' private, i rumori delle macchine sempre piu' lontani, i parchi deserti e l'odore della terra e delle piante che ubriaca; sembra di entrare in intimita' con la notte, sembra di sentirla respirare profondamente dopo una lunga giornata ardente e movimentata, un respiro profumato e caldo, regolare come i miei passi lungo la mia strada verso casa.

A volte riesco ad essere davvero stronza. Le cose delicate in mano mia si spappolano. Ma e' pur vero che conosco anche i luoghi della dolcezza, e lo sapete. E che forse ho imparato a voler bene tanto quanto riesco a ferire. Ci vuole solo uno stomaco un po' forte. E' sempre cosi' con le bambine piu' insicure cresciute in fretta. Vi chiedo perdono...

Unplugged.

........ .... ... ......

Wednesday, May 16, 2001
Sto impazzendo.
Forse sono io quella che va salvata...


Tuesday, May 15, 2001
Avra' ragione questo articolo del Manifesto? La destra e' diventata la forza militante e rivoluzionaria che smuove la gente tanto da sopportare code interminabili per votare, mentre la sinistra e' il vecchio che stagna?
E' forse la mia un'inerzia che un'intero 'gruppo' di persone condivide? posso definire questo gruppo come giovani (25-45) sinistrorsi di medio-alto livello culturale e appena benestanti? e per sinistrorsi COSA si intende? Qual'e' la nostra idea di societa'? di scuola? di famiglia? di lavoro? di cultura? quali diritti e quali doveri riconosciamo? quali le liberta' fondamentali? quanto e' importante il denaro, il successo, l'aggiornamento tecnologico e via dicendo?
Forse l'inerzia, mia, della sinistra, dei miei amici che ascolto, e' che sentiamo che qualcosa non funziona, ma non sappiamo bene cosa sia...e abbiamo troppa paura ad abbandonare questo legno che ci tiene a galla per vedere se le nostre intuizione sono giuste, se i desideri si possono realizzare. Questa inerzia e' paura di esagerare con il sogno? Di spararla troppo grossa?
E' paura di cambiare? Ma se e' cosi'...PERCHE'?
Mi rispondete per piacere? gradirei l'opinione di...chiunque.

Tra le cose che odio di piu' c'e' l'inerzia...la mia.

Monday, May 14, 2001
" Se domani dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi d'orgoglio figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando."
(Daniel Pennac La fata carabina)
...e con questo basta scurrilita'.

Sunday, May 13, 2001
Apnea.

Saturday, May 12, 2001
Ok, ci sono cascata in pieno! Ricevo oggi, 12 Maggio, in quel di Chicago "Una storia italiana", con tanto di lettera con banda blu e logo firmata Silvio Berlusconi, che mi promette un biglietto andata e ritorno per venire a votare il "partito della gente" in Italia, e per 5 minuti ci ho creduto.
Poi ho letto meglio, e soprattutto aperto il bigliettino con dedica dei miei simpatici amiconi F&F, e solo la gioia di avere amici che ti pensano mi ha frenato dal vomitare alla vista di un numero osceno di foto del Berlusca, vestito sempre da manichino, sorriso chirurgicamente protratto sul volto, fotografato ogni volta in situazioni ad hoc, impaginato in quello che io - stolta - pensavo fosse un libro o qualcosa che almeno lontanamente gli potesse assomigliare, invece e' un numero monografico di Novella2000.
Trattenendo le patatine appena mangiate dal tornarmi su' per la trachea alla chiusura del settimanale, la domanda che mi e' venuta spontanea e' stata "Ma quest'uomo va mai al bagno? Inciampa nei marciapiedi? Gli e' mai capitato di sputare mentre parla? Suda? Ha erezioni? Sicuri che abbia un'intestino come noi? Succhi gastrici, un ventricolo destro e uno sinistro, un'infanzia, che sia mai stato spermatozoo pure lui?". Se si scoprisse che in realta' e' il risultato di un esperimento di genetica ante litteram, un'automa intorno al quale hanno dovuto costruire un'intera vita illusoria, un extraterrestre, o davvero il nuovo messia, la nuova reincarnazione divina, tutto mi si farebbe chiaro nella testa. E passerebbe la paura.

Ma il silenzio e' una domanda o una risposta?


Particolare del wallpaper nottedellundicimaggio2001.

Friday, May 11, 2001
Berlusconi e' dappertutto. Televisioni, giornali, case editrici, banche, assicurazioni. Come ci muoviamo qualcosa cresce nel suo conto in banca. E' spaventoso. Nessuna persona sana di mente, neanche il piu' delinquente dei fascisti, puo' desiderare di sottomettersi ad un potere del genere, di prenderlo piano su' su' per il culo senza peraltro godere un nanosecondo.
Strano ci sia ancora permesso di votarlo quando potrebbe benissimo dire "Da oggi il capo sono io" (ma mostrerebbe troppa virilita' e qualcuno potrebbe accorgersi di un fastidioso prurito al fondoschiena e magari respingerlo, e questo spiegherebbe anche come mai il Cavaliere faccia un tale uso smodato di vasellina).
Sarebbe il caso domenica di approfittare di questo rimasuglio di liberta' che ci resta gente...

La figlia della boss - boss anche lei e copia 27enne della madre - ha appena annunciato al solito meeting del venerdi' di aspettare un bambino. "Allora sono umane anche loro!" ho pensato. La neo-nonna ha detto con la voce un po' rotta "cosa c'e' di meglio che rimanere incinta per la festa della mamma?" e Peter dietro di me ha risposto a bassa voce "mettere incinta qualcun'altro". Sempre piu' umani...
L'avra' fatto apposta pero' a fare in modo di partorire sotto le vacanze di Natale, cosi' non perde giorni di lavoro come ha detto?
...no dai...non sparliamo su'...in realta' sono molto emozionata anche io...

Una super pigrizia si e' impossessata di me...e fuori ancora piove. Ho un week-end pieno di cose da fare ma avrei voluto farle al sole. Never mind. Dopo tutto oggi...E' VENERDI'!!!!!!!!!!!!

Il nome delle cose e' un uomo che gioca a nascondino. E' un personaggio che recita in una fiction, una maschera che serve a rappresentare qualcosa di troppo complicato e mutevole, e forse anche troppo bello, perche' possa mostrarsi senza filtri.
Quest'uomo ha due facce, come la testa di Giano. Una e' il significante, la parola, l'altra e' il significato, la sua l'essenza, che non e' visibile altrimenti che attraverso il linguaggio. Quello che agisce nel mondo e' la parola, la recita di se' stesso, mentre la sua essenza e' altrove, nel mondo dell'indicibile, in un Eden prima che si sentisse il bisogno di coprire la propria nuda essenza con foglie di fico.
Il nome e' un uomo che ha paura di essere svelato e si protegge nel buio, nel vuoto, nel non-detto e nelle idee, ma insieme alla reticenza vive in lui il desiderio di essere presente e allora veste i panni della lingua e scende sulla terra.
Ma cosi' come la maschera e' solo una stilizzazione di cio' che essa rappresenta, e l'ombra e' solo la proiezione del corpo (in alcune tribu' l'ombra e' considerata l'anima dell'uomo, e camminare sulle ombre altrui significa fare del male alla persona fisica) cosi' il linguaggio e' essere dove non si e'.
Non e' possibile raggiungere l'anima di quest'uomo dunque, l'essenza delle parole, i veri significati, si puo' solamente percepirla in negativo, attraverso il vuoto che le parole lasciano.
A volte la paura (il peccato e la vergogna di Adamo?) puo' portare la parola ad essere cosi' protettiva da allontanare completamente il significato, tanto che l'anima si dissocia dal linguaggio che dovrebbe descriverla e si iberna in attesa di un disgelo miracoloso.
Ed e' come intravedere in un fitto bosco qualcosa di incomparabile bellezza addormentatasi su un giaciglio di foglie, che sogna in attesa di un bacio ma non si muove, e che si e' terribilmente tentati dal conquistare e salvare.

Thursday, May 10, 2001
Nella Woodstock del 2000 non si va piu' con i saccoapeli a sentire i concerti dal vivo, ma si va con i saccoapeli e il portatile agli internet event, come il Webb.it di Padova il prossimo Luglio. E le web agency della new economy hanno coloratissimi loft come uffici, con residenze comuni per i loro giovani dipendenti annesse, come E-Tree di Treviso.
Ma che ci faccio io qui? E' proprio ora che torni...Sono stufa di aver paura che i miei sogni si realizzino per davvero.

Oggi sono stata agganciata da un ragazzo gentile che mi ha scortato con il suo ombrello lungo tutta la strada verso la stazione...credo che con cio' abbia fatto piu' onore a se stesso che a me ;-)

Milan Kundera, uno dei miei scrittori preferiti, sta per partorire la sua nuova opera, che sembra non poco interessante e attuale...Ma sara' un caso? A volte certi incontri sembrano essere cosi' giusti. E anche quelli che sembrano incontri mancati possono non esserlo se visti su piu' larga scala. Aspettiamo...

Gran belle visions Andrea...

Wednesday, May 09, 2001
Vacanze 2001:
Cerchi un posto dove riposarti, dove sia sempre una domenica mattina di Maggio? Dove la musica accompagni in sottofondo il dondolio di un'amaca in giardino? Dove la luce sia quella delle scogliere sul mare a mezzogiorno, i colori quelli dei gerani sui balconi e l'odore piu' forte, tra una miscela che non si puo' descrivere, simile a quello del sale sulla pelle? cerchi un posto dove ci sia tanta aria quanto una vallata d'alta montagna possa contenerne, ma che sia nascosto come in fondo alla conchiglia piu' elaborata, e vago come i contorni di un'alba su un lago d'autunno? Cerchi un posto dove passare un'ora o una vita? Dove il tempo sia un cerchio senza inizio e senza fine, sempre uguale e sempre diverso? Dove si possa passeggiare e scoprire sempre nuovi angoli o rimanere a guardare la stessa onda che va e viene ai tuoi piedi? Cerchi una terra che di notte non perda il suo calore? Che le piogge innaffiano senza bagnare? Che ti canti da lontano e ti culli senza chiederti niente in cambio? E che poi ti stupisca con le sue 100 stagioni, una per ogni umore e per ogni eta' della vita, o che sia il piu' pieno dei niente, dove potersi abbandonare senza pero' mai perdersi completamente?
Questo posto e' la mia fantasia. Un'isola che non c'e'. Inutile prenotarsi, chi riuscira' a partire in realta' e' gia' arrivato. See you there...

Stamattina, finalmente, ho avuto l'idea che aspettavo per il mio prossimo sito!

Tuesday, May 08, 2001
Ho dei vicini interessanti...Uno ogni tanto decide che le 4 di notte e' l'ora giusta per accendere la tv a tutto volume, e stanotte era lo stereo. Sentivo tutte le parole della canzone perfettamente ma ero troppo stanca per capire che razza di musica fosse, sebbene non troppo stanca per maledire nel sonno il simpatico esemplare di umanoide. Bha...come vanno queste cose non si sa...stamattina mi sembrava di aver ascoltato una musica bellissima, ed ero quasi tentata dall'andare a bussare alla sua porta per chiedergli che gruppo era (oltre che guardarlo in faccia e valutare se picchiarlo o meno...)

un sito un po' cupo ma carino

Monday, May 07, 2001
Selma, forte come la piccola Antigone e cieca come suo padre Edipo, disse un giorno a Macbeth "la vita non e' solo un'ombra che cammina se puoi andare a morire a passo di musica. La vita non e' solo una candela che si spegne se riesci ad accenderne un'altra. E noi non siamo commedianti che si agitano e pavoneggiano sulla scena per un'ora ma ballerini nella notte...". Bisognerebbe crederle adesso, credere che a voler guardare troppo non si vede niente, che voler guardare troppo e' addirittura cupidigia...ma si puo' davvero agire diversamente? si puo' vivere ad occhi chiusi e dentro ad un musical per sempre?
E qui sta l'happy-ending del film. Qualcosa di completamente oscuro ad Antigone viene a salvare Selma: la speranza. Quella che fa di un eroe tragico un martire lacrimoso, di un piccolo grande gesto umano qualcosa di soprannaturale. Niente da fare quindi. Siamo ancora in pieno dramma borghese, dove la fede (la Fede?) conta piu' del dubbio e dove la tragedia (con il suo acuto e preciso senso del giusto) e' peso ancora troppo pesante perche' qualcuno voglia farsene carico. Peccato. Aspettiamo il prossimo film. Il prossimo libro. Il prossimo incontro, il prossimo segno...da qualche parte dovro' pur scovarlo...il vuoto...
[Dancer in the dark che ho affittato stasera ha comunque una bellissima colonna sonora di Bjork, ecco la canzone che mi e' piaciuta di piu']

Caro Leonardo, non devi imbarazzarti per i complimenti, ne' farti prendere dalla malattia (che lo so, opera attraverso le piu' subdole vie di accesso al tuo ego) di scrivere considerando le aspettative altrui (un altrui che cresce e diventa sempre piu' questo "occhio superiore, quasi divino" di cui parla Maldonado in un suo recente articolo sulla Rete). Quando senti che e' piu' forte di te stacca per un paio di giorni. Lo puoi fare, non succede niente.
A proposito dei complimenti stessi, poi, non mi riferivo affatto alle tue scelte grafiche ma ai contenuti. Quindi non vedo il motivo per cui dovresti cominciare a preoccuparti ora di dare piu' appeal al sito. A bien tot.

Si' vabbe'...rimbalzo da un sito ad un altro di webdesigners che dovrebbero essere il top sulla piazza, ma io non vedo niente di nuovo...i soliti pallini, quadretti, stili "acidi" o psichedelico-newagiani...che scatole, sempre la stessa roba. Si' belli, niente da dire, ma qualcosa di diverso? Lo so, parlo bene e razzolo male, di sicuro, ma almeno ho un orizzonte davanti, anche se vago...molto vago...

Sunday, May 06, 2001
Nell'appartamento di fronte al mio, al piano inferiore vive una ragazza che ogni sera come me digita sul suo portatile dal suo divano. Ha le gambe lunghe e sempre qualcosa di sparpagliato sul pavimento. La guardo quando spengo le luci per andare a letto. La sua finestra illuminata diventa il quadro di un fiammingo. A volte pero' quando spengo la luce e' gia' andata a dormire.

Pomeriggio decisamente musicale. Ho accettato l'invito che John e Greg mi avevano fatto venerdi, raggiungendoli dove suonavano. Chi avrebbe mai detto che avrei cantato De Gregori a due americani cercando di spiegar loro chi era il Pa' della canzone? La sensazione deve essere sembrata surreale ad entrambi!! Ma divertente...

Fa piacere trovare persone cosi'...leggere, colte, appassionate, ironiche. Sara' una buona domenica questa.

Mi sono lasciata indietro un altro pezzo. Un altro piccolo aborto che finira' nella mia bacheca dei cimeli, laddove stanno gli amori impossibili, le contraddizioni di una vita, i sogni erotici e tutti i "se" che un'esistenza produce e accumula.

Ma io sublimero', sublimero' tutto...correndo, viaggiando, ballando, ma soprattutto scrivendo. Alla fine quello che rimarra', quello che contera', sara' la stella danzante non il caos, che si sara' trasformato, perso nella memoria...alla fine tu non conterai piu' niente. Contero' solo io.


Saturday, May 05, 2001
Mi ha colpito la storia di Karl Koch, hacker tedesco morto suicida all'eta' di 23 anni, il 23/5/1989 ossessionato dal numero 23, e membro del CCC (Chaos Computer Club) un movimento di hackeraggio telematico per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla presunta infallibilita' dei mezzi informatici...

Ieri durante il meeting settimanale, con un sorriso angelico sulle labbra, la mia boss ha annunciato di aver dovuto "lasciare andare" Teresa, la PR arrivata 20 giorni dopo di me "ragazza intelligente ma le sue capacita' non si adattavano a questa compagnia", ha detto che sta bene e che hanno cenato insieme ecc...stavo per uscirmene con un "Speaking about departures..." invece si e' parlato della maratona che domenica prossima si correra' per la cura del cancro al seno. La boss ha invitato tutti a partecipare, "soprattutto se avete un seno" ha detto, e mi e' scappato ad alta voce un "bhe non e' roba per me allora", e li ho visti piangere alle lacrime (???)
A fine giornata al solito frigo della cucina era appesa la classifica della produttivita' di Aprile. Nonostante 2 giorni e mezzo di vacanza sono salita alle posizioni centrali...si saranno impietositi per la storia delle tette?
Ehh...son grandi soddisfazioni comunque...e dire che se non avessi questo lavoro a quest'ora me ne starei sotto una palma in Florida con Massy, o a Barcellona con Vanessa, o a Roma dove i miei compagnucci delle elementari hanno deciso di rivedersi (dio, siamo gia' a questa fase della propria vita? io mi faccio ancora le trecce ai capelli, e le tette sono sempre quelle...)

Wednesday, May 02, 2001
Faro' silenzio adesso. Troppe parole mi hanno dato il mal di mare. Tiro i remi in barca e mi addormento per un po' all'ombra della vela. Riprendero' quando la nausea sara' passata.

Tuesday, May 01, 2001
non mi va di postare nulla oggi...magari qualcuno si degna di farsi vivo con questa profuga d'oltreoceano che hanno lasciato a se' stessa...ahhh...ho capito....1 maggio, ponte vacanziero...sole, spiagge....ho capito, ho capito....


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  1. """ La verita' resiste in quanto tale finche' non la si tormenta """
  2. ehi! quanti siete!