LA DONNA NELLA STORIAI primi anni dell'industrializzazione
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Le due guerre mondiali.

 

La Prima guerra mondiale è stata un potente acceleratore dell'ingresso delle donne nel mondo del lavoro. Nei Paesi impegnati nel conflitto, le donne sostituiscono per quattro anni gli uomini partiti per il fronte, in tutte le professioni, comprese quelle più faticose. In quest'epoca si produce un allargamento non solo dei campi di attività aperti alle donne, ma anche del settore sociale interessato, in quanto stavolta vengono coinvolte anche le donne sposate dei ceti medi. Il fenomeno è ancora più spettacolare nei Paesi fino ad allora più arretrati, come l'Italia.

L'Italia è rimasta a lungo un paese rurale, in cui predominavano il lavoro agricolo e il lavoro a domicilio. Tuttavia alla fine del secolo, si è sviluppata una tradizione di lotta, con scioperi e manifestazioni anche violente fra le operaie del settore tessile e del tabacco, per ottenere salari migliori.

A Milano, Anna Maria Mozzoni (1837-1920) fonda la Lega promotrice degli interessi femminili, per combattere le discriminazioni salariali.

Durante la guerra, e soprattutto nel periodo successivo, le donne entrarono in gran numero nelle professioni maschili, essenzialmente nel terziario.

Dal 1876 le università sono state aperte alle donne, le prime a frequentarle furono studentesse di origine straniera o ebrea (non donne di tradizione cattolica dominante). Sono soprattutto le Scuole normali per maestre a costituire la base per la promozione delle ragazze della piccola borghesia. Il numero delle maestre raddoppia fra il 1901 e il 1921. L'insegnamento secondario resta invece inaccessibile fino al 1920, anno in cui le donne vengono ammesse ai concorsi per gli incarichi di professore nei licei.

La grande novità del primo dopoguerra fu, in Italia come altrove, è lo sviluppo del settore terziario e la sua femminilizzazione. L'accesso all'istruzione primaria e secondaria permette alle donne di trovare occupazione negli uffici, nei ministeri, nei servizi pubblici.

L'avvento della macchina da scrivere, del registratore di cassa e della stenografia aprono campi professionali che diventeranno quasi esclusivamente femminili. Le scuole di dattilografia e di stenografia preparano le giovani alle professioni di impiegate d'ufficio, che vengono sempre più abbandonate dagli uomini.

La modernizzazione dell'industria e le nuove tecnologie portano la creazione di impieghi che non richiedono forza fisica, ma doti di precisione e rapidità.

Fra le due guerre, il rafforzamento del movimento femminista e l'esperienza compiuta dalle donne nel campo della produzione economica nel 1914-1918 intensificano le lotte per i diritti e la difesa delle lavoratrici.