LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE\I primi anni dell'industrializzazione
Home ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Afghanista.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Algeria.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Copia (3) di Egitto e Turchia.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Escissione.htm ] LA DONNA NELLA STORIA/immaginedonna.htm ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\Islam ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\Islam ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI\La  Donna Ebrea ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/donna imprenditrice ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/DONNE  e IMPRESA.htm ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/medici ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO/avvocati ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/India.htm ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLA STORIA\donnaroma ] DIRITTI DELLA DONNAscolarizzazione ] DIRITTI DELLA DONNAmotivazioni ] DIRITTI DELLA DONNA\famigliari ] LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE\Movimenti Femminiliù ] [ LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE/disugu.femm.le.htm ] LA DONNA NELLA STORIA\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA STORIA\donnastoria ] LA DONNA NELLA STORIA\francia ] LA DONNA NELLA STORIA\LA DONNA E L'INDUSTRIALIZZAZIONE ] LA DONNA NELLA STORIA\I primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLA STORIAI primi anni dell'industrializzazione ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/corano ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA NELLE TRE RELIGIONI/La  Donna Ebrea ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Iran.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/dizionario.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Tunisia e Marocco.htm ] LA DONNA DELL'ISLAM ATTUALE/Fra Tradizione e Modernità.htm ]

 

La rivoluzione industriale.

 

In ogni tempo, le donne hanno portato il loro contributo al mantenimento della famiglia, sia nei campi che nella città. Ma è nel XIX secolo, con l'industrializzazione dell'Europa e dell'America del Nord che esse entrarono in massa nel mercato del lavoro.

E' per prima l'industria tessile inglese a richiedere un massiccio impiego di manodopera femminile, suddivisa prima in piccoli laboratori artigianali a domicilio e successivamente in stabilimenti industriali; la concentrazione dell'offerta di lavoro nelle città provoca un eccezionale esodo rurale.

Vittime dello sfruttamento, sottomesse agli arbìtri padronali, le lavoratrici vivono nell'angoscia del domani, guadagnando a malapena quanto basta per sopravvivere.

Ammassi di vecchie abitazioni, senza servizi, dove si accalcano famiglie sempre numerose, prive di fognature e pavimentazione, strade mal tenute, epidemie dovute alla mancanza di igiene: tutto ciò pesa sulla donna che, oltre al lavoro in fabbrica, deve farsi carico del lavoro domestico.

In fabbrica gli orari sono disumani, gli incidenti all'ordine del giorno, le deformità fisiche inevitabili a causa della posizione innaturale del corpo e del prolungato tempo in cui si sta in piedi; l'umidità provoca ritardi nello sviluppo femminile e la tubercolosi e l'invecchiamento precoce; gli aborti sono numerosi, i parti difficili, perché le donne in gravidanza lavorano fino al momento del parto. Neanche nelle botteghe artigiane le donne sono più protette: provengono in massima parte dalla campagna e sono quindi completamente schiave dei padroni che le impiegano.

Sia per i proprietari delle fabbriche che per quelli delle botteghe artigiane la manodopera femminile comporta notevoli vantaggi: è meno costosa di quella maschile ed è anche più vulnerabile e docile.

E' nella seconda metà del XIX secolo che la rivoluzione industriale ha fatto uscire le donne dai loro poveri locali domestici per gettarle a migliaia sul mercato del lavoro. Bisognava ora che tutti coloro che difendevano i diritti dei lavoratori cominciassero a tener conto di questo nuovo dato.