¤  MONDO PICCINO  ¤

Vecchi e nuovi continenti

WIKILEAKS E L'ITALIA
Il nucleare iraniano visto dai poteri forti e dalla sinistra (prima parte)
12/05/2011
Comincio qui il mio viaggio nei dispacci diffusi da WIKILEAKS sull’Italia e contrariamente a quanto si potrebbe pensare inizio da un spionaggio alla luce luce del sole fatto al PD senza elle.
L’agente Dibble andò a spiare quanto si dicevano i dirigenti del ministero degli affari esteri, i dirigenti dell’ENI e uno dei leader della sinistra italiana, Fassino che frequenta spesso e da anni i nostri poteri forti.
Il tema affrontato da questi signori era il nucleare italiano, apparentemente.
In realtà eravamo alla vigilia dei preparativi della guerra di Libia e non si deve escludere che qualcuno sapesse già allora queste cose.
Possiamo farlo, ma resteremo nel dubbio!
Oggi mi dedicherò agli uomini del nostro ministero degli esteri.
Per la signora Dibble, l’Italia è un paese favorevole alle sanzioni che ci sono e pensa anche ad altre future purché tutto avvenga in un contesto multilaterale.
La 007 USA esordì dicendo: “l’IRAN DOMINA I DIBATTITI Del MAE” (per MAE si intende ministero degli affari esteri) e di seguito svolge la sua relazione su un convegno tenutosi un 8 gennaio di qualche anno fa.
Perché spiare funzionari simili?
E’ difficili da dirsi, al momento io mi domanderei: “perché glielo hanno fatto sapere?”
Una risposta che trovo è: “perché c’era da fare prima una guerra alla Libia!”
Una guerra che ho già criticato, che non auspico e che spero finisca presto, al meglio e con meno morti possibili. Ce ne sono stati già troppi!
Nei dispacci ci sono solo due contenuti forti: uno è nelle sanzioni per il gas o per i prodotti petroliferi raffinati.
Va aggiunto che l’Iran estrae ma raffina poco il suo petrolio e di conseguenza questa sarebbe una sanzione efficace, se esistesse un pericolo nucleare iraniano.
Se esistesse?
Mi accorgo di non aver puntualizzato che non esiste un pericolo nucleare iraniano.
L’altro è il ruolo della Cina: il grande freno alle sanzioni all’Iran!
E’ interessante il finale del punto 7: davvero l’Iran è un paese incapace di decidere qualcosa?
Ma parlavano d’Iran o di Libia?
Dico questo perché se si sostituissero le due parole, ci guadagnerebbe la comprensione, ma al momento la mia è una pura congettura finale.
Buona lettura.

By: http://cablegate.wikileaks.org/index.html
 

OGGETTO: Staffdel Kessler DISCUTE DI IRAN CON MAE, ENI, PD
Classificato da: DCM Elizabeth Dibble, per motivi 1.4 (b) e (d)
SOMMARIO
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1. (C) Direttore del personale del Ministero Affari Esteri (HCFA) Dr. Richard Kessler e membri dello staff di HCFA dirigenti validi del MAE e dirigenti parastatali dell’ENI (energia e gas) sulle intenzioni italiane in materia di sanzioni all'Iran e sulle prospettive per un’efficace azione multilaterale per frenare il programma nucleare iraniano. Gli oppositori del Partito Democratico (PD) hanno discusso di Iran, del ruolo dell’Italia in Afghanistan,del MEPP, dell’Iraq e della non proliferazione con lo Staffdel. Fine Riepilogo.
IRAN DOMINA I DIBATTITI Del MAE
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2. (C) Una tavola rotonda del 8 gennaio con il dottor Kessler e 3 membri dello staff HCFA al Ministero degli Affari Esteri (MAE) ha incluso il Direttore Generale del MAE per la Cooperazione Politica Multilaterale S. Ronca, il suo vice F. Formica, e il Vice DG per la cooperazione economica Claudio Spinedi.
Parteciparono anche i direttori d’Ufficio Massimo Marotti (Political-Military Security and NATO Affairs); Diego Brasioli (G8 Issues and Global Challenges); e Giovanni Pugliese (Controllo di Armamenti e Non proliferazione).
Dopo la tavola rotonda lo Staffdel ha avuto un incontro con il Vice Sec Gen MAE e direttore politico Sandro De Bernardin. Il Post è stata rappresentato dalla Charge, Pol-Mil Counselor e Poloff (Nota aggiunta).

3. (C) Ronca ritiene che il deterioramento della situazione in Iran arriverà presto ad un limite e che il Consiglio di sicurezza ONU deve dire all'Iran che le tattiche di ritardo non fermeranno la disponibilità ad adottare ulteriori pressioni.
Ronca e Spinedi dissero allo Staffdel che l’Italia è pronta ad esplorare, con i suoi colleghi UE, la possibilità di altre sanzioni, le quali, tuttavia, devono essere conformi alle leggi UE, e non alterare i diritti legittimi delle imprese europee.
Ronca ha suggerito che i settori finanziari iraniano, petrolifero e gas, e i settori assicurativi (non la Banca Centrale) possano essere mirati e che l'elenco dei prodotti sensibili sulla lista del divieto di esportazione potrebbe essere ampliata.

4. (C) Spinedi, che (con Formica) partecipò alla riunione di Washington del 7 ottobre: “Gli Stati pensano allo stesso modo sull’Iran”, iniziò alludendo brevemente al lamento di lunga data dell’Italia sull’esclusione dal P5 1.
Spinedi sottolineò che dovevamo determinare che tipo di sanzioni sarebbero accettabili per la Cina e la Russia, aggiungendo che pure all'inizio di gennaio, l’ambasciatore cinese all’ONU aveva detto che la Cina “aveva bisogno di più tempo”, su ciò, Spinedi notava che non era un rifiuto totale delle sanzioni più severe. Egli rafforzava con forza quanto già esiste ed è già deciso dove siamo disposti ad esercitare ulteriore pressione (in particolare nel settore petrolifero e del gas). Sarebbe importante determinare quali altre tecnologie (ad esempio, la Cina e India) sono disposti a fornire e embargo e quelle che esse non possono. Egli ha riconosciuto che l'Italia non aveva ancora imposto sanzioni vincolanti a livello giuridico, ma che il GOI aveva usato con successo la “moral suasion”.

5. (C) Spinedi osservò che le sanzioni proposte dagli USA al ritrovo dei “Likeminded” del 7 ottobre inclusero anche l’Iranian Revolutionary Guard Command (IRGC), ma non incluse un embargo di olio raffinato e di prodotti del gas.
Spinedi fece eco a Ronca affermando che nei prossimi mesi l'Italia dovrà vedere come il resto dell’Europa si approccerà di nuovo alle sanzioni.

6. (C) MAE Vice SecGen Sandro De Bernardin ha detto allo Staffdel che l'Italia era ben consapevole del pericolo rappresentato dall’Iran e ha sostenuto una “linea ferma”. De Bernardin notò i notevoli investimenti dell’Eni in Iran e sottolineò gli sforzi italiani di “persuasione morale” per distogliere l'Iran dalle ambizioni nucleari come “un successo significativo”.
Sulle sanzioni, De Bernardin dichiarò che l’Italia era pronta ad assumersi la sua “quota di responsabilità”, ma le sanzioni sono un mezzo di pressione, non uno scopo; uno va trovato.
Nel punto di vista di De Bernardin, la legislazione domestica USA non dovrebbe influire negativamente su altri paesi e la rinuncia presidenziale è stata utile in passato, spererebbe ancora in tale posizione per il futuro.

7. (C) Kessler incoraggiò l'Italia a proseguire e rafforzare (ROMA 00000087 002,2 di 003) i suoi sforzi passati.
De Bernardin convenne che se l'Iran ottenesse la bomba, poi anche altri cercheranno di acquisire armi nucleari e che il regime iraniano deve capire che c’è un pesante prezzo da pagare se persisterà la loro non - conformità.
De Bernardin ribadì il sostegno dell’Italia all’apertura del dialogo unito alla pressione, o all’approccio a 2 binari, e che “il mettere l’Iran in un angolo” non è come “tagliarla fuori” e presentò l'Italia come “un attore fondamentale”, essenziale per catalizzare il consenso in Europa.
Egli aggiunse che, vista la situazione critica interna dell'Iran, il regime non era in grado di decidere nulla.
(FINE PRIMA PARTE)
Per ora mi fermo qui, la prossima volta si parlerà di Afganistan!

 By: http://cablegate.wikileaks.org/index.html
 

SUBJECT: Staffdel Kessler DISCUSSES IRAN WITH MFA, ENI, PD
Classified By: DCM Elizabeth Dibble for reasons 1.4 (b) and (d)
SUMMARY
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1. (C) Staff Director of the House Foreign Affairs Committee (HCFA) Dr. Richard Kessler and HCFA staff members probed senior MFA and energy and gas parastatal Eni officials on Italy’s intentions concerning Iran sanctions and prospects for effective multilateral action to curb Iran's nuclear program. Opposition Democratic Party (PD) officials discussed Iran, Italy’s role in Afghanistan, the MEPP, Iraq, and nonproliferation with the Staffdel. End Summary.
IRAN DOMINATES MFA TALKS
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2. (C) A January 8 roundtable discussion with Dr. Kessler and three HCFA staff members at the Ministry of Foreign Affairs (MFA) included MFA Director General for Multilateral Political Cooperation Stefano Ronca, Ronca’s Deputy Filippo Formica, and Deputy DG for Economic Cooperation Claudio Spinedi.
Office Directors Massimo Marotti (Political-Military Security and NATO Affairs); Diego Brasioli (G8 Issues and Global Challenges); and Giovanni Pugliese (Arms Control and Non proliferation) also participated.
After the roundtable the Staffdel had a meeting with MFA Deputy SecGen and Political Director Sandro De Bernardin. Post was represented by the Charge, Pol-Mil Counselor and Poloff (notetaker).

3. (C) Ronca believes the deteriorating situation in Iran will soon come to a head and that the UNSC should convey to Iran that delay tactics will not work and support this position by readiness to adopt further pressure.
Ronca and Spinedi told the Staffdel Italy is ready to explore, with its EU colleagues, the possibility of further sanctions, which, however, must conform to EU regulations, and not affect the legal rights of European companies.
Ronca suggested that the Iranian financial, oil and gas, and insurance sectors (but not the Central Bank) could be targeted and that the list sensitive products on the export ban list could be expanded.

4. (C) Spinedi, who (with Formica) attended the October 7 Washington meeting of “Likeminded States on Iran”, started by briefly alluding to Italy’s longstanding complaint of exclusion from P5 1.
Spinedi pointed out we needed to determine what kind of sanctions would be acceptable to China and Russia, adding that even at the beginning of January, China’s UN ambassador said that China “needed more time”, which, Spinedi noted, was not a total rejection of tougher sanctions. Spinedi advocated strengthening what already exists and deciding where we are willing to exert additional pressure (especially in the oil and gas sector). It would be important to determine which technologies others (e.g., China and India) are willing to provide and embargo those which they cannot. Spinedi acknowledged that Italy had not yet imposed legally binding sanctions, but that the GOI had successfully used “moral suasion”.

5. (C) Spinedi noted that sanctions proposed by the U.S. at the October 7 Likeminded meeting included targeting the Iranian Revolutionary Guard Command (IRGC), but did not include an embargo of refined oil and gas products.
Spinedi echoed Ronca in saying that in the coming months Italy will need to see how the rest of the Europe will approach new sanctions.

6. (C) MFA Deputy SecGen Sandro De Bernardin told the Staffdel that Italy was well aware of the danger posed by Iran and supported a “firm line”. De Bernardin noted Eni’s considerable investments in Iran and characterized Italy’s “moral suasion” efforts to wean Iran away from its nuclear ambitions as a “significant success”.
On sanctions, De Bernardin stated that Italy was prepared to assume its “share of responsibility”, but that sanctions are a means of pressure, not a goal; effective ones must be found.
In De Bernardin’s view, U.S.domestic legislation should not negatively affect other countries and the presidential waiver has been useful in the past; he hoped it will still figure in the future.

7. (C) Kessler encouraged Italy to continue and reinforce (ROME 00000087 002.2 OF 003) their past efforts.
De Bernardin agreed that if Iran gets the bomb, then others will seek to acquire nuclear weapons too and that the Iranian regime must realize there is a heavy price to be paid for persisting in non - compliance.
De Bernardin reiterated Italy’s support for openess to dialogue in addition to pressure, or the dual-track approach, and that “putting Iran in a corner” is not the same as “cutting it off” and characterized Italy as a “crucial player”, essential to catalyzing consensus in Europe.
He added that, given Iran’s critical domestic situation, the regime was not in a position to decide anything.

 

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