Piccolo Dizionario Filosofico
Kalokagatìa. Il canone estetico della classicità greca secondo il quale la virtù morale si rispecchia necessariamente nella bellezza fisica. Libero
arbitrio.
Il termine arbitrio si riferisce alla capacità di giudicare in
assoluta libertà attorno a un fatto o a un concetto. Il libero
arbitrio è quindi la facoltà propria dell'uomo di essere
libero da qualsiasi necessità riguardo alle decisioni che vuole
prendere. Per essere realmente libera, una scelta non deve avere nulla
alle sue spalle che la determini, sia direttamente che indirettamente. Logica. Dal greco logos ("discorso, ragione"). La logica è la disciplina strutturata che intende esporre e codificare il funzionamento del discorso dichiarativo e dimostrativo, ovvero i meccanismi che permettono di ragionare in modo corretto attorno ai concetti. In epoca classica per designare la disciplina era in uso anche il termine "dialettica", con riferimento alla capacità della logica di dimostrare le verità seguendo un percorso dinamico, parimenti al discorso, radice comune dei termini "logos" e dialettica. Aristotele la chiamava anche analitica, per il fatto che la logica comporta anche la scomposizione dei problemi nelle sue parti più semplici. Logicismo. Dal greco logos (“discorso, ragione”). Il logicismo è quella corrente filosofica contemporanea propria di Frege, Russell e di alcuni pensatori del Circolo di Vienna, per cui la matematica pura è un ramo della logica. Questa affermazione porta alla convinzione che la realtà può essere ricondotta a un sistema logico per cui è possibile matematizzare ogni suo aspetto attraverso una riduzione simbolico-matematica degli eventi, la quale rispecchia la stessa realtà autentica delle cose. Tale visione trova il suo opposto nel formalismo. Lògos. Termine greco che significa "discorso", "legge", "logica", "intelligenza", "pensiero", "ragione". Il logos rispecchia e rende evidente la struttura di tutte quelle opposizioni tra le cose che rendono possibile il divenire e la vita stessa dell'universo, il logos è la stessa struttura, la legge che esprime la totalità delle relazioni. Tutte le cose del cosmo, come visto, sono accomunate dall'opposizione, ovvero dalla relazioni necessarie che si instaurano tra loro, il logos rappresenta l'insieme stabile di queste relazioni, la loro stessa mappa. > Si veda Eraclito. Maieutica. Dal greco maia ("madre, levatrice") e téchne ("tecnica"); ovvero, "arte della levatrice". In Socrate, la tecnica per cui, attreverso il dialogo, le verità sedimentate nella coscienza vengono portate alla luce e palesate dagli interlocutori con i propri mezzi in ragione dei passaggi logici propri del discorso. > maieutica socratica. Manicheismo.
Il manicheismo è quell'eresia apparsa attorno al III° secolo
d.C. che predicava la divisione assoluta del mondo in due principi, uno
del bene e uno del male. > eresie.
Materia. Dal latino mater ("madre"). La materia è l'elemento e la sostanza che compone la consistenza dei corpi. Per estensione, viene definita materialismo la dottrina che individua nella materia il principio primo dell'universo, mentre per materialismo storico si designa propriamente la dottrina di Marx affermante che tutto lo sviluppo storico dell'umanità è determinato da cause materiali, e propriamente economiche. Metafisica.
Dal greco metà tà physikà, "oltre le
cose sensibili (fisiche)". La metafisica è
la disciplina che intende studiare le cause e il "perché"
di ogni cosa, andando oltre la semplice considerazione dei dati empirici
per indagare i principi primi che generano e determinano le cose esistenti. Metempsicosi. Dal greco metempsychousthai ("passare da un corpo ad un altro"), composto da meta- ("oltre") e pshyco ("anima"). La credenza già dei pitagorici e poi predicata anche da Platone per cui l'anima vaga da un corpo all'altro, incarnandosi. Misticismo. Dal greco mystes e mystikos ("iniziato ai misteri"), da meyen ("essere chiuso"). Il misticismo è quella corrente teologica che predica come principio autentico dell'esperienza religiosa il contatto irrazionale e sentimentale con la propria interiorità, nella quale si specchia e si riscontra il divino. Il mistero, dal quale deriva il termine, è ciò che non si palesa razionalmente e rimane nascosto e "chiuso" alla comprensione. Monade. Dal greco monos ("unico"). La monade è l'unità minima e indivisibile della sostanza spirituale di cui tutte le cose sono composte, secondo la filosofia di Leibniz. Naturalismo.
Dal latino naturam, da natus ("nato"). Il
naturalismo è quella corrente filosofica che afferma non esservi
nulla al di là della natura, e di conseguenza ogni fenomeno della
realtà viene a trovarsi determinato entro le leggi naturali. Il
naturalismo, nella spiegazione degli eventi del mondo, esclude quindi
ogni intervento di origine divina e trascendente le leggi della natura. Nemesi. Dal nome della dea greca Némesis, ovvero la giustizia compensatrice, nemesis significa "distribuire". Con il termine greco "nemesi" si intende l'evento negativo che segue un periodo particolarmente fortunato come atto di giustizia compensatrice distribuito dal fato. L'idea che soggiace al termine è che il mondo risponda a una legge di armonia, per cui il bene deve essere compensato dal male in egual misura. La dea Nemesi distribuiva il male come forma di compensazione del bene. Neoplatonismo. Il neoplatonismo è quella corrente filosofica fondata attorno al II° secolo d.C. da Ammonio Sacca affermante che esiste un'entità divina, un principio unico, dalla quale emana la realtà del mondo similmente al calore che emana dal fuoco. La dottrina vede come suo esponente più celebre Plotino, mentre nel rinascimento, il neoplatonismo si configura come ripresa dei temi classici dopo la riscoperta dei testi platonici (si veda Cusano, Ficino e Pico). Sostanzialmente, il neoplatonismo è caratterizzato dalla convinzione che il principio dal quale tutto deriva non è conoscibile razionalmente e rimane assolutamente trascendente rispetto alle possibilità della conoscenza umana. > neoplatonismo classico. Nichilismo. Dal greco nihil ("nulla"), da né ("non") e hilum ("un filo"); ovvero "non un filo", "un nulla". Il nichilismo è quella corrente filosofica che nega l'esistenza di qualsiasi principio e di qualsiasi valore morale, nonché della consistenza di qualsiasi verità. Il nichilismo è la presa di posizione per cui viene negata una certa tradizione o una certo sistema di valori in nome del nulla che rappresentano. Dietro all'esistenza del nichilismo polemico che nega la validità dei principi condivisi, vi è alla base del concetto e la convinzione che il nulla sia dotato di una certa consistenza. Nolontà. Dal latino noluntatem ("non volere"). Nella filosofia di Schopenhauer la negazione della volontà. L'idea è mutuata dalla filosofia orientale: se non si può vincere volontariamente il cieco e irresistibile impeto che ci costringe a vivere, allora possiamo combattere questa costrizione distaccandoci con l'aiuto della ragione da questa necessità. La nolontà non è volontà di annientarsi, essa è invece un distacco, un porsi al di fuori del gioco contingente della vita. In generale la nolontà è il rifuggire la volontà del male. Nominalismo. Il nominalismo è la dottrina filosofica per cui solo le individualità hanno sostanza reale, mentre i concetti generali che definiscono le singole individualità non possiedono alcuna sostanza ma costituiscono solamente i nomi degli insiemi ai quali gli individui appartengono, nomi ai quali non corrisponde alcuna sostanza concreta. Non-contraddizione,
principio di.
Il principio di non contraddizione è quel principio logico che
mostra l'impossibilità di una certa cosa determinata di essere
contemporaneamente se stessa e un'altra cosa. Esso si pone alla base dei
principi della logica ed è stato esposto per la prima volta da
Aristotele nella seguente forma: "E' impossibile che, per il medesimo
rispetto, la stessa cosa sia e non sia". > Principio
di non contraddizione. Olismo. Dal greco olos ("tutto, intero"). L'olismo è la teoria secondo cui l'intero è un tutto superiore rispetto alla somma delle sue parti. L'intero riveste quindi un significato diverso o superiore rispetto a quello delle singole parti prese autonomamente. Omeomeria. Dal greco homoioméreia, composto da homoios ("simile, uguale") e meros ("parte"); ovvero, "parti simili". Nella filosofia di Anassagora, sono chiamate omeomerie (termine attribuito da Aristotele) i semi di cui ogni cosa è composta. Ogni cosa è composta da semi di diversa natura, la sostanza delle cose è conseguenza della maggioranza del seme che è proprio della cosa rispetto agli altri semi. > Anassagora. Omologia. Dal greco homoios ("simile, uguale") e logos ("discorso"); ovvero, "uguale logica, uguale discorso". L'omologia è la corrispondenza logica tra due cose, per cui ciò che accade in una accade anche nell'altra a motivo della stessa logica. Omologo è quindi sinonimo di analogo, pur significando non solo una somiglianza, ma un'identità. Ontico. Dal participio presente (ontos) del verbo greco einai ("essere"). Ontico significa relativo all'esistenza concreta, attuale, empirica, di una certa cosa. Ontico si riferisce quindi all'oggetto "in ciò che è per come è" (Heidegger), mentre l'aggettivo "ontologico" si riferisce non solo alla forma che l'essere assume nelle sue determinazioni concrete e realizzate, ma anche all'essere come possibilità e potenza. Ontologia. Dal participio presente (ontos) del verbo greco einai ("essere") e logos ("legge"). L'ontologia è la disciplina filosofica che si occupa dello studio dell'essere in quanto essere, ovvero al di là delle sue determinazioni particolari. L'ontologia si occupa quindi di studiare le qualità dell'esistenza delle cose nella loro caratteristica di essere cose che esistono (enti), per questo motivo, ovvero per la particolarità dell'ontologia di fare riferimento al principio primo che caratterizza l'esistere delle cose, l'ontologia viene spesso identificata con la metafisica. Operazionismo.
La teoria per cui il significato di un concetto
scientifico è dato esclusivamente dall'insieme delle operazioni
che permettono di esprimerlo. Opinione. Dal latino opinionem, da opinatus ("opinato"), ovvero "ciò che può essere sottoposto a critica". Il termine greco già usato da Parmenide e Platone per designare l'opinione è doxa. L'opinione è quella forma di conoscenza che non ha validità universale ma solamente individuale e soggettiva. Il termine è contrapposto quindi al concetto di verità, che rappresenta invece la conoscenza che non può essere soggetta a mutamento poiché universale e valida per ciascuna situazione. Orizzonte. Dal greco horizon ("che delimita"), dal verbo horizein ("delimitare") e da horos ("confine"). L'orizzonte è il limite di una ricerca o di un concetto, ciò che contiene ogni cosa entro di sé e delimita un certo significato. L'orizzonte rappresenta sempre un limite, qualora infatti si sposti il punto di vista, i il limite si sposterà assieme a lui. |
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