2 minuti con Bob Noorda
Lei è considerato
un maestro indiscusso per quello che riguarda il visual design
e la progettazione delle corporate identities, sopratutto per
la capacità di condensare interi universi aziendali e istituzionali
in un logo o in un progetto grafico.
Se la sente di rivelare i segreti, le "regole d'oro"
per progettare un logo di successo?
Regole... in realtà non ci sono regole.
O meglio posso rivelarvi quello che ho imparato e ho messo in
pratica in tutti questi anni, frutto dell'esperienza.
Un logo deve essere innanzi tutto memorabile e memorizzabile,
cioè deve "restare nella mente".
Deve essere quindi semplice, intuitivo, diretto e razionale.
Tutto questo è possibile solo studiando a lungo e con estrema
attenzione i valori sottostanti alla realtà che vogliamo
descrivere, quello che sta dietro alla marca, considerarne minuziosamente
ogni aspetto. Un logo ben disegnato nasce da un vero studio, da
un'analisi estremamente dettagliata.
Non occorre cercare per forza la novità, la sorpresa a
tutti i costi, l'originalità, l'effetto.
Occorre invece trovare l'idea forte che sta dietro a un fatto,
a un evento, a una marca, quello che la rende unica e riconoscibile.
Prenda il logo che ho ideato per Enel: c'è l'idea del sole,
dei raggi radianti, dell'energia, ma di un'energia che è
ben piantata in terra, che, come un albero, ha salde radici. Ecco.
Questo è progettare il logo: trovare l'idea forte e riprodurla
con vigore nel segno, esprimendola in modo che sia riconoscibile.
Durante la conferenza ha fatto un'osservazione particolarmente
significativa: ha detto che le sue realizzazioni sono state sempre
studiate per resistere nel tempo, per durare il più possibile.
Ecco: nell'era di Internet, di una comunicazione frenetica, sempre
più inclazante, sempre più effimera, è cambiato
qualcosa nel design? Occorre per così dire adeguarsi ai
tempi rapidi della rete, o piuttosto ha ancora più valore
un design pensato per un ciclo di vita duraturo?
Io non ho mai creduto nel design fatto al volo, in chi fa decine
e decine di schizzi al giorno, oppure butta là due segni
in fretta, uno dietro l'altro e dice: "Grande! Ecco l'idea!
Questa si, questa no, questa ancora si...." Non è
il mio modo di fare design.
Un grande design richiede tempo e fatica.
Ripeto: una buona idea è frutto di lunghe riflessioni e
di uno studio meticoloso del problema. No, decisamente il design
pensato per durare, quello progettato e meditato a lungo, quello
"pensato bene", rimane, credo, il migliore design.