Pace Pace Pace...
Lettera
inviata al Giornale di Brescia 21/03/02 in concomitanza con l'inizio del
conflitto Iracheno.
Egregio
Direttore,
Chiedo
gentilmente ospitalità alla sua rubrica in un momento così drammatico per
portare la voce del Circolo della Margherita di Montichiari: di
alcune persone cioè che condividono la passione civile per il proprio paese
e che vogliono condividere le proprie riflessioni.
In questi
giorni abbiamo esposto le bandiere della pace anche a Montichiari, anche al
nostro sito internet (www.sedemargherita.too.it), con l'invito a
diffonderne l'esposizione da tutti i balconi e da tutte le finestre.
Abbiamo
partecipato alle marce e siamo stati accusati di volerle strumentalizzare
anche da un nostro concittadino sulla sua rubrica.
Non abbiamo
voluto mai cedere al pessimismo o alla rassegnazione, anche se sapevamo
benissimo che il nostro impegno per la Pace era solo un gesto di buona
volontà, un segno.
Ed anche
oggi, mentre già le prime bombe scendono livide e assassine dal cielo di
Baghdad sulla testa di Saddam ma anche di centinaia di migliaia di bambini,
donne ed uomini innocenti, non ci stanchiamo di ripetere senza sosta
PACE, PACE, PACE... Solo che da oggi in poi dovremo cominciare anche a
far nostra una frase di Martin Luther King: "Ci sono momenti in cui il
silenzio è tradimento". Non condividiamo i dittatori, di cui
chiediamo tribunali internazionali.
Tuttavia, di fronte ad una tragedia così immane come la guerra vorremmo fare
un’appello: nessuno si vergogni più di mettere in atto qualsiasi forma di
protesta civile e non violenta ogni giorno e per tutti i giorni che questa
infamia dovesse durare. E’ ora che le bandiere della pace decuplichino.
E’ ora di organizzare e di partecipare,
in qualsiasi modo, a veglie e cortei di protesta e testimonianza. Aderiamo
silenziosamente e fattivamente a tutte le iniziative serie di protesta nei
confronti di quanti sono coinvolti nel conflitto irakeno, promuoviamo
quotidianamente dibattiti e discussioni sul tema della Pace e della
guerra. Il dibattito entri nei posti di lavoro, nelle scuole, nelle
piazze, nei bar, alle fermate dei pullman...
Insomma,
non lasciamo che, giorno dopo giorno, la quotidianità di questa tragedia
immane riesca ad attutirne l'impatto emotivo sulle nostre coscienze, ma
soprattutto facciamo sì che un nostro gesto o una nostra parola
possano contribuire a coinvolgere in una sempre più grande ed imperioso urlo
di PACE tutti i cittadini.
Piano piano questa parola, "PACE, PACE, PACE!" dovrà diventare un tuono,
un boato, un uragano pacifico e non-violento che capovolgerà l'atteggiamento
di quei governanti che sembrano ostinarsi a non capire la pericolosità del
principio stesso di “guerra preventiva”.
E ci
spieghino bene una volta per tutte, i nostri governanti di centro-destra,
come mai se la nostra costituzione è contro la guerra (art. 11) noi facciamo
parte dei trenta paesi che appoggiano gli Stati Uniti contro un paese che
aveva espresso la volontà di collaborare fattivamente con l’ONU e che si
stava disarmando. Come mai, se abbiamo concesso le basi e lo spazio aereo
come Francia e Germania questi paesi non sono citati dagli USA? Perché il
nostro è l’unico dei Paesi fondatori dell’Europa a schierarsi così
nettamente con quest’Amministrazione e la cosa ci viene detta e scritta solo
dagli Americani stessi e non dai nostri governanti?
Noi stiamo con l’ONU, con il Papa, con Prodi,
con l’Europa e con la nostra Costituzione,
convinti che quel poco di ordine internazionale, pur con le sue lentezze e i
suoi difetti sia meglio della guerra preventiva (e permanente). Che per
spiegare in due parole, sarebbe come se passasse il principio che per non
farmi più disturbare dal mio vicino di casa, gli mando un ultimatum di 48
ore per andare a vivere altrove e poi gli posso sparare contro.
Questa
guerra non è come la Bosnia, dove era imminente la pulizia etnica,
qui non c’era un pericolo immediato per i paesi confinanti: Blix e gli
ispettori avevano chiesto più tempo. La democrazia non si esporta con
la violenza: anzi, questa rischia di innescare altra violenza e
terrorismo. A proposito vi chiedete che fine ha fatto Bin Laden?
E non ci
sentiamo nemmeno antiamericani: Vi ricordate quanti di quei soldati
impegnati nella prima guerra del Golfo ebbero problemi di salute? Ebbero i
figli nati malformati? E tutti gli americani che stanno sfilando per la
pace? I parenti delle vittime dell’11 Settembre? Perché non ascoltarli?
Siamo veramente Amici degli americani appoggiandoli in un’azione contro la
legalità internazionale?
Adesso è
il momento della partecipazione civile e della riflessione e del
discernimento.
Alla fine
di ogni giornata, da oggi in poi, ognuno dovrà pensare ad ogni bomba,
ad ogni proiettile, ad ogni violazione dei diritti umani perpetrato ai danni
di vittime innocenti, da qualsiasi parte siano ha poca importanza, abbiamo
contrapposto simbolicamente ma significativamente un gesto di Pace.
E' questa la nostra sfida, da oggi. Non dimentichiamolo neanche per un
attimo. Nessuno si senta escluso. Da oggi PACE, PACE, PACE.
Il Gruppo di Coordinamento
del Circolo Territoriale La Margherita di Montichiari |