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Futuro di Pace

  Ultimo aggiornamento: 19-01-04

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Giornata della Pace 04

 

E' Possibile costruire un futuro di pace?...

Considerazioni sulla serata 

2-05-03

Siamo sempre più abituati ad essere spettatori, frettolosi e superficiali, di tanti avvenimenti diversi e spesso non riusciamo a fissare l’attenzione su un avvenimento abbastanza a lungo per poterci ragionare compiutamente.

Tutto passa, tutto scorre, spesso senza lasciare alcuna traccia. Tuttavia, su quello che è successo riguardo ai fatti della recente guerra in Iraq, e delle tante "guerre silenziose", forse è bene riflettere.

Forse, al di là della cronaca, è possibile scorgere il segnale di qualcosa di nuovo e d'importante. Lasciamo perdere le inevitabili controversie sui numeri, sulle strumentalizzazioni, sulla buona fede. Sapere con esattezza quante persone sono effettivamente scese in piazza, quante si sono mobilitate, quanto hanno esposto le bandiere della pace non è significativo di per se: il fatto innegabile è che una gran parte dell’opinione pubblica ha espresso la sua idea con una fortissima carica simbolica, tanto che, con l’enfasi tipica di un quotidiano, una delle voci più autorevoli della stampa americana — il Washington Post — affermò che era «nata l’opinione pubblica globale».

In effetti, in questi tempi, una voce si è distintamente udita. Qualcuno ha parlato. Non però Bush o Saddam, e nemmeno uno dei grandi della terra. Per una volta, la parola è stata presa da un attore collettivo, fatto di gente comune, di persone anonime che vivono nella propria quotidianità, ma che hanno sentito il bisogno di esprimere il proprio rifiuto alla guerra.

La voce è venuta da esperienze e sensibilità diverse che si sono trovate unite per esprimere un univoco richiamo alla pace. In questi giorni, assistiamo attoniti alla  realizzazione delle prospettive che erano state predette dal popolo della pace: città allo sbando, nel caos e nella violenza, un’emergenza umanitaria terribile, un’incalcolabile rosario di sofferenza e di morte soprattutto fra i più deboli ed indifesi. Per questo vogliamo fermarci e riflettere.

Passare dalle immagini veloci ed evanescenti della televisione alle parole e ai racconti dei testimoni, che hanno visto la guerra in faccia, magari dalle sale operatorie degli ospedali, dove curavano gli “effetti collaterali” delle bombe intelligenti.

E’ necessario accettare la sfida: progettare nuovi percorsi di pace, per contribuire a costruire una “cultura di pace” che sappia aprire la speranza ad un mondo migliore, senza cadere nell’inutile cinismo che questo non sia possibile o immaginabile.

Per questo abbiamo voluto proporre una serata ricca di proposte e di stimoli, che ci ha dato spunto di macinare non poche riflessioni sul ruolo di questa nostra società civile nell'incidere sulla politica e sull'economia.

Abbiamo voluto partire dalle iniziative di pace organizzate nel nostro territorio coinvolgendo tutte le forze politiche, le realtà sociali e religiose, le associazioni e le persone che vi avevano aderito.

Questo, pensiamo che oltre ad essere espressione di pluralità e di vivacità, ci possa dare una speranza concreta ed un ulteriore stimolo per intrecciare nuovi fili che permettano di incidere sul nostro futuro.

E’ POSSIBILE COSTRUIRE UN FUTURO DI PACE?

È stata infatti la traccia che abbiamo voluto dare all’incontro pubblico del 30 Aprile, nella sala della Biblioteca civica in via XXV Aprile a Montichiari.

I relatori sono stati: DON RUGGERO ZANI Presidente Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Brescia e responsabile per la Pastorale Politica e Sociale della Diocesi di Brescia, il Dott. MARCO GARATTI Medico chirurgo di Emergency che ha vissuto da medico l’esperienza della guerra, ANGELO PATTI presidente provinciale delle ACLI, l’On. FRANCO TOLOTTI  Deputato dei Democratici di Sinistra, LUIGI GAFFURINI Coordinatore provinciale della Margherita, MARIA GRAZIA LONGHI MEAZZI Segreteria provinciale SPI - CGIL BS ALDA OLDOFREDI Coordinatrice Femminile FNP - CISL BS, NICOLETTA PIROTTA Segreteria Regionale - Rifondazione comunista.

un saluto introduttivo è stato portato significativamente da Mons. Franco Bertoni Abate di Montichiari e Vicario Zonale della Diocesi di Brescia e ha ben coordinato l’incontro il Prof. Giliolo Badilini.

I relatori hanno messo in luce vari aspetti del significato di un impegno per la pace. Molto toccante la testimonianza diretta del dott. Marco Garatti, che grazie all'ausilio di un videoproiettore ha mostrato le immagini crude della guerra che oramai miete sempre più vittime fra i civili specialmente i più deboli come i vecchi e i bambini.

Noi riteniamo che tante voci che parlano di Pace possano creare ponti tra loro e nuove realtà per approfondire e condividere, insieme alle persone ed alle realtà che ne sentono il bisogno, un percorso che ci aiuti ad informarci ed a formarci per dare concretezza alle nostre aspettative e alle nostre speranze.

L'incontro è stato reso significativo anche dalla buona partecipazione di pubblico che nonostante la serata prefestiva ha preferito partecipare testimoniando concretamente una speranza in un futuro di pace.

Per il gruppo promotore

Stefano Mutti, Alessandro Ferrari, Gianni Caliari.