Ricordo di Marco Biagi...
Il Circolo La Margherita di
Montichiari vuole ricordare un riformista coraggioso.
Un anno fa
le Brigate Rosse uccidevano Marco Biagi, un professore di economia, un
consulente del ministro del lavoro Maroni.
Biagi era amico di Romano
Prodi, era un uomo che studiava e progettava ipotesi, per noi cittadini di
questa “anormale Italia”. Era un uomo il cui lavoro probabilmente avrebbe
contribuito a sbloccare il nascente contrasto sociale sulle politiche del
lavoro.
Puntuali, come sempre, le Brigate Rosse uccidono coloro che hanno la grave
colpa di esplorare soluzioni per ridurre il contrasto sociale e aumentare,
invece, la coesione nella sempre più frammentata società.
Biagi è stato ucciso
come Tarantelli
come D’Antona
come Bachelet
come Ruffilli
come tanti altri.
Si uccidono i professori perché qualcuno ha paura delle idee.
Un paese strano il nostro, dove non si riesce mai a conoscere i mandanti
degli omicidi politici. Diteci chi ha ucciso Biagi a cui, tra l’altro,
era stata tolta la scorta nonostante i suoi timori manifestati alle
Istituzioni.
Condividiamo l'intervento del 19 Marzo con il
quale, l'ex ministro Tiziano Treu, ha concluso l’intervento
all’auditorium San Carlo di Modena dove si è svolta la commemorazione di
Marco Biagi:
“Vogliamo sperare che il dialogo fermi le pallottole”.
“Biagi credeva nel dialogo - ha detto ancora
il responsabile Lavoro della Margherita - le grandi riforme non si possono
fare senza grande condivisione”.
A margine Treu ha poi parlato della lotta al
terrorismo, che “è anche una questione di polizia, e da questo punto di
vista ci auguriamo che si faccia di più. Forse non si è fatto abbastanza. Ma
la lotta al terrorismo è innanzitutto una questione di volontà comune. Ci
deve essere unità e non strumentalizzazione nella lotta al terrorismo”.
Per la nuova legge che porta il nome di Biagi,
l’ex ministro ha detto di essere “più soddisfatto degli scritti di Biagi che
di questa riforma, che non gli fa completamente onore.
Così come smantellare l’articolo 18 che ha
delle tutele fondamentali - ha aggiunto - sarebbe un’alterazione
inaccettabile”. Ma l’esponente dei DL ha criticato anche il referendum per
l’estensione dell’articolo 18, definendolo “sbagliato”: “Voler estendere uno
strumento, che è stato fatto per le imprese medio-grandi anche alle piccole
imprese che hanno una realtà di lavoro personalizzato e fiduciario, è una
forzatura assurda. Non esiste in nessuna parte d’Europa”.
A noi del Circolo di Montichiari non rimane
che il ricordo e l'esempio.
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