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Su Piazza Garibaldi...
29-5-04
Il grande drammaturgo Bertolt Brecht era solito dire:
"Beato il popolo che non ha bisogno di eroi". Pensava evidentemente ad una
collettività che avesse in sé un livello di coscienza e di consapevolezza
politica e culturale tali da non avere bisogno di esempi eccezionali per
essere guidata nella pratica dei valori fondamentali dell'uomo che
dovrebbero ispirare ogni momento della vita di una società degna e giusta.
Montichiari ha ancora bisogno di Garibaldi? Dell'Eroe dei due mondi? L'eroe
romantico tanto ammirato nell'Europa del suo tempo e in particolare in
Inghilterra? Indubbiamente fu una delle figure dominanti del Risorgimento
Italiano, ispiratore per generazioni dell'amor di patria. Questo anche a
Montichiari, infatti, proprio i monteclarensi 50 anni dopo l'impresa dei
mille (5 maggio 1860) posero una lapide deposta sotto l'orologio della
Loggia della piazza, che riporta l'effige del generale e una dedica
emblematica: "la terra di Montichiari...solo ad armi liberatrici diede il
cuore". Una seconda lapide fu posizionata nel 1882 sopra il balcone, al
numero 25 della piazza, dove Garibaldi vent'anni prima "ravvivò nel popolo
la fede e l'azione per l'Italia una libera".
Ecco dunque i sentimenti veri che Garibaldi suscitò nei monteclarensi per
molte generazioni. La piazza, in rispetto a quelle generazioni, che videro
il nostro paese trasformarsi da un'accozzaglia di staterelli vassalli di
questa o quella potenza europea, in uno stato nazionale, tra i fondatori
dell'Europa, ne conservò il nome per più di cent'anni (nonostante quasi
cinquant'anni di amministrazione monocolore democristiana).
Chi va all'estero nelle grandi democrazie: in Francia, Germania, Spagna o in
Inghilterra ma soprattutto in stati moderni e di storia recente, come gli
Stati Uniti, si accorge come, in una società multiculturale, ci sia un
grande rispetto degli eroi. Mi spiegava infatti un amico americano che loro
ritengono che le giovani generazioni (che dei Paesi rappresentano le
speranze) hanno estremo - direi fisiologico - bisogno di Eroi, per Eroi loro
intendendo anche valori e validi comportamenti di riferimento; se ciò non
avviene, infatti, i giovani rischiano (e che ciò accade è sotto gli occhi di
tutti) di assumere a propri modelli di comportamento falsi idoli ed eroi
fasulli.
Non è che togliendo Garibaldi si riscopre dunque il passato della nostra
cittadina, all'opposto si cerca maldestramente di cancellarne alcune parti,
cercando di rendere incomprensibili i comportamenti delle passate
generazioni dei giovani caduti ad esempio nella prima guerra mondiale, ma
anche della seconda e nella resistenza. Si cerca di intaccare il valore
della patria una e libera.
In compenso questa amministrazione spende fior di soldi di tutti i cittadini
per mettere simboli che a Montichiari non sono mai esistiti come il leone di
S. Marco in Piazza, l'improbabile via Padania, i cartelli in dialetto "Munticiar",
la croce luminosa del centrofiera, cambia nome al museo del Risorgimento,
cercando di cancellare appunto il passato vero e di trasmettere (dis)valori
di una ideologia antistorica (e falsa) chiusa, individualista xenofoba e con
contorni razzisti, piuttosto che la reale cultura locale, tradizionalmente
ospitale ed aperta dei monteclarensi.
La cosa ancora più triste è che il nome S. Maria, non è scelto in onore del
papa, ma in contrapposizione ai nuovi arrivati di altre religioni. Sulla
devozione della Lega non serve essere tanto vecchi per ricordare le
dichiarazione dell'on. Umberto Bossi, il 29 Febbraio 2004, (pochi giorni
prima di sentirsi male), quando a Padova disse testualmente - "Bisognerebbe
togliere l'8 per mille alla Chiesa. Rimettere i cardinali che parlano a nome
del dio denaro a piedi nudi e dar loro la possibilità di fare i francescani.
Finalmente si salverà la religione" (al termine di un comizio a Padova, al
centro congressi "Papa Luciani"). A seguito di un corsivo della Padania che
definiva "inquietante" il "semo romani" pronunciato a braccio da Giovanni
Paolo II all'incontro del 26 febbraio 2004 in vaticano con il clero romano.
Ma anche questa, come certi interessati o vigliacchi silenzi, è un'altra
storia.
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