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Intervista del
Segretario Provinciale Gian Antonio Girelli a Qui Brescia
Giovedì
30 Settembre 2004
Rimane aperta, nel centro-sinistra, la discussione circa la situazione
di Palazzo Loggia a Brescia e le prospettive future del governo cittadino.
Dopo l’intervista-verità al diessino Franco Tolotti ne abbiamo discusso con
il segretario provinciale della Margherita, Gianantonio Girelli.
DOMANDA - Anche nel centro-sinistra sembra esserci qualche appunto
all’operato della Loggia. Condivide l’analisi di Tolotti?
RISPOSTA - Credo che in Loggia ci sia soprattutto bisogno di una maggiore
capacità di comunicazione. In questa estate i giornali hanno dato ampio
spazio agli attacchi di Lega, An e Forza Italia: non sempre noi abbiamo
dimostrato di saper rispondere in maniera efficace. Certe scelte van difese
oppure cambiate.
D - Uno dei temi su cui le opposizioni hanno speso più parole è quello
della viabilità. Anche da parte vostra, però, non sembra manchino critiche
sulla questione…
R - Temi come il traffico o le zone a traffico limitato fanno discutere in
tutte le grandi città: sono questioni in cui ci si rapporta direttamente coi
cittadini. Certo, qui, la capacità di convincimento e confronto di cui
accennavo prima è essenziale. Le società controllate, poi, devono operare in
stretto contatto con la Loggia, non certo come fossero indipendenti.
D - Ma a Brescia Mobilità rimproverate qualcosa?
R - Quando ci sono eccessi di tensioni attorno ad alcuni temi, credo sia
necessario mettere in campo un po’ più di zelo…
D - Sta ponendo soltanto una questione di merito o secondo lei va pensato
anche un cambio al vertice della società come un vostro autorevole esponente
- se pur in forma anonima - ha chiesto al nostro sito?
R - Non tocca a me esprimere un giudizio. All’interno della compagine di
Loggia abbiamo il vicesindaco Luigi Morgano, che detiene proprio la delega
sulle società partecipate e mi pare - lo ha già dimostrato con Asm - abbia
tutte le capacità per proporre una soluzione adeguata. Di sicuro comunque
c’è l’esigenza che il risultato di questa operazione, quello che il
cittadino percepisce, possa portare qualcosa di diverso rispetto a oggi.
D - Quali sono gli altri nodi scoperti sulla città?
R - Credo che il centro-sinistra debba avere una maggiore capacità di
proposta e ragionare di più sulla città del futuro (penso al ruolo
dell’Università), sul futuro urbanistico di Brescia. Opere come il metrobus,
poi, ripropongono l’esigenza di un maggior raccordo col territorio della
provincia…
D - Quindi lei è d’accordo con il segretario dei Ds, Claudio Bragaglio,
quando chiede una presenza diretta di Corsini nell’Acb (Associazione comuni
bresciani) e nella conferenza provinciale dei sindaci sulla sanità?
R - L’esigenza di far rete non va confusa con la presenza nelle assemblee.
Una città autorevole riesce a esercitare il proprio ruolo senza bisogno di
particolari investiture e comunque a volte è giusto anche lasciare spazio ai
comuni minori. Trovo invece semplicistico pensare di rafforzare il ruolo
della Loggia dando nuovi incarichi a chi governa la città.
D - Tolotti ha anche parlato della necessità di una maggiore solidarietà
nella maggioranza e di un clima troppo teso in consiglio…
R - Credo sia opportuno stemperare il clima del dibattito politico
cittadino. Ma non nascondo che mi ha rammaricato vedere qualcuno caricare lo
sfogo personale di un assessore (Fabio Capra, ndr) di chissà quale
significato. Nella stessa Loggia ho assistito a ben altre manifestazioni,
senza che quelle stesse persone che oggi si stracciano le vesti sentissero
l’esigenza di dire alcunché. Quanto alla solidarietà, mi pare che un minimo
di dialettica su alcune questioni non sia un danno. Anzi. Di certo, però, ci
vuole un’immagine più forte di squadra: sono contrario agli eccessi di
personalismo, credo al modello delle corresponsabilità. Credo che Tolotti
volesse dire quello.
D - I cambiamenti in Loggia passano anche attraverso un cambio della
squadra di governo?
R - Trovo strano discutere della cosa a un solo anno dalle elezioni e non
condivido il metodo di alcuni di proporre le questioni sui giornali o alle
feste. La squadra di governo ha subito innesti significativi: su questi
assessori abbiamo fatto un investimento importante. Credo che ora sia
necessario soltanto lavorare e impegnarsi per cambiare man mano quello che
va cambiato.
D - Ma lei ha avvertito nelle prese di posizione dei Ds un tentativo di
ridimensionare la figura di Morgano come possibile successore di Corsini?
R - La Margherita è stata determinante per la conquista della Loggia e il
numero di preferenze ottenuto da Morgano, ha confermato l’autorevolezza
della nostra indicazione. Di certo, a Brescia, noi ci candidiamo a essere la
guida del centro-sinistra: solo se questo verrà potremo mantenere il governo
della città e riprenderci il Broletto. So che questo mandato non ci è stato
consegnato a priori e sono conscio della difficoltà del percorso, ma ritengo
che non vada interrotto. Qualcuno non pensi insomma di poter trovare
l’alternativa al ruolo che la Margherita deve avere in città creando le
condizioni affinché altri si illudano di poterlo interpretare. Certo viviamo
delle difficoltà, ma il nostro radicamento sul territorio è forte: abbiamo
bisogno soprattutto di visibilità e chiarezza, di dire cosa caratterizza la
Margherita e in cosa riusciamo a caratterizzare l’azione di governo. In
Loggia serve un colpo d’ala. Dopo un periodo di rodaggio, la Margherita deve
assumersi maggiori responsabilità, mandando messaggi chiari verso l’esterno.
Perché l’amministrazione non è una delega che si dà a una persona - pur
brava e capace come Corsini - ma a un’intera squadra.
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