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Rete Scolastica "Scuolaacolori"

Istituto Comprensivo
Montebelluna 2
c/o scuola media di Biadene
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F.A.Q.
SPORTELLO
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notiziario scuolaacolori

 

 

Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regi, di montagne, di baie, di navi, d'isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.

Jorge Luis Borges "L'artefice"

Education is the most powerful weapon
which you can use to change the world.

Nelson Mandela

 

 

 

 


 

La parola fa eguali”don Lorenzo Milani

 

 

 

Incontro di formazione

con Fabio Caon (Ca' Foscari)

 

su


 

Classi plurilingue e bisogni linguistici specifici


 


 

PRINCIPI SCIENTIFICI E PROPOSTE OPERATIVE


 

come gestire l'apprendimento linguistico e disciplinare

degli studenti stranieri nella classe ad abilità differenziate

 

 

 

 

Scuola secondaria di 1° grado

Biadene di Montebelluna

8 settembre 2016 – h. 15,00

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Frammenti

...Se è veramente saggio,
non vi introdurrà
nella casa della sua sapienza,
ma vi accompagnerà
alla soglia 
della vostra mente.

Kahlil Gibran, L'insegnante

 

Due cose sembrano infinite, l’universo e la stupidità degli uomini, ma della prima non sono del tutto sicuro
Albert Einstein
 

 
 

‘Non c’è un filo d’erba solo in un prato. Non c’è un albero. Ma c’è il bosco, dove tutti gli alberi stanno insieme. Non prima o poi. Ma insieme. Grandi e piccoli, con i funghi e i cespugli e le rocce e le foglie secche e le fragole e i mirtilli. E gli animali selvatici, e magari anche le fate e le ninfe e i cinghiali, e i cacciatori di frodo e i viandanti smarriti, e chissà quante altre cose ancora. C’è la foresta.


Carlo Levi, L’orologio, Einaudi 1989, Torino

 



 

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà.
Se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.

Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui:  cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno,
e farlo durare, e dargli spazio.

Italo Calvino, Le Città Invisibili

 

 

 

ULTIME NEWS

L' ita(g)liano a scuola sempre più sconosciuto di M. Lodoli
Alessandro D'Avenia: primo giorno di scuola

Alessandra Rubenni:  Permesso di soggiorno e conoscenza dell'Italiano e dell'uso del computer

Antonio Vigilante: Il salto

Massimo Gramellini: a scuola tra mense e gite

Giulietta Poli: Bambino, chi era costui?

Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia

Gad Lerner: a piccoli passi verso l'inciviltà

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LIBRI

Daniel Pennac: Diario di scuola

 

CALENDARIO

Accadde in Dicembre

 

 

 

Elenco del peggio e del meglio della scuola
(di Domenico Starnone a "Vieni via con me")


1.
La scuola peggiore è quella che si limita a individuare capacità e meriti evidenti. La scuola migliore è quella che scopre capacità e meriti lì dove sembrava che non ce ne fossero.

2.
La scuola peggiore è quella che esclama: meno male, ne abbiamo bocciati sette, finalmente abbiamo una bella classetta. La scuola migliore è quella che dice: che bella classe, non ne abbiamo perso nemmeno uno.

3.
La scuola peggiore è quella che dice: qui si parla solo se interrogati. La scuola migliore è quella che dice: qui si impara a fare domande.

4.
La scuola peggiore è quella che dice: c’è chi è nato per zappare e c’è chi è nato per studiare. La scuola migliore è quella che dimostra: questo è un concetto veramente stupido.

5.
La scuola peggiore è quella che preferisce il facile al difficile. La scuola migliore è quella che alla noia del facile oppone la passione del difficile.

6.
La scuola peggiore è quella che dice: ho insegnato matematica io? Sì. La sai la matematica tu? No. 3, vai a posto. La scuola migliore è quella che dice: mettiamoci comodi e vediamo dove abbiamo sbagliato

7.
La scuola peggiore è quella che dice: tutto quello che impari deve quadrare con l’unica vera religione, quella che ti insegno io. La scuola migliore è quella che dice: qui si impara solo a usare la testa.

8.
La scuola peggiore rispedisce in strada chi doveva essere tolto dalla strada e dalle camorre. La scuola migliore va in strada a riprendersi chi le è stato tolto.

9.
La scuola peggiore dice: ah com’era bello quando i professori erano rispettati, facevano lezione in santa pace, promuovevano il figlio del dottore e bocciavano il figlio dell’operaio. La scuola migliore se li ricorda bene, quei tempi, e lavora perché non tornino più.

10.
La scuola peggiore è quella in cui essere assenti è meglio che essere presenti. La scuola migliore è quella in cui essere presenti è meglio che essere assenti.

 

 

Scuola Pubblica

Intervista al Prof. Pea

tutti i video

 

 

 

 

Sedetevi con la forza della montagna, l'atteggiamento del cielo, il flusso d'un fiume,
il respiro del vento, i colori della natura, l'esperienza dell'arcobaleno.
Restate così, semplicemente, e siatene felici, senza possedere nulla.

 

aforisma zen


SCRITTE SUL MURO:
la lentezza

Sinora si è agito all'insegna del motto olimpico "citius, altius, fortius" (piu' veloce, piu' alto, piu' forte), che meglio di ogni altra sintesi rappresenta la quintessenza dello spirito della nostra civiltà, dove l'agonismo e la competizione non sono la nobilitazione sportiva di occasioni di festa, bensì la norma quotidiana ed onnipervadente. Se non si radica una concezione alternativa, che potremmo forse sintetizzare, al contrario, in "lentius, profundius, suavius" (più lento, più profondo, più dolce"), e se non si cerca in quella prospettiva il nuovo benessere, nessun singolo provvedimento, per quanto razionale, sarà al riparo dall'essere ostinatamente osteggiato, eluso o semplicemente disatteso.

 

Alex Langer

 

Festina lente


Affrettati con lentezza

 

Caio Svetonio Tranquillo

Amo i tempi morti: mi fanno sentire vivo

 

Michele Serra

 

“Buongiorno”, disse il piccolo principe.
“Buongiorno”, disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete.
Se ne ingoiava una e non si sentiva più il bisogno di bere.
“Perché vendi quella roba?” disse il piccolo principe.
“E’ una grossa economia di tempo”, disse il mercante.”Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano cinquantatré minuti alla settimana”
“E che cosa se ne fa di questi cinquantatré minuti?”
“Se ne fa quel che vuole.....”
“Io”, disse il piccolo principe,”se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana....

 

Antonie de Saint-Exupéry

La civiltà, nel vero senso della parola,
non consiste nel moltiplicare le necessità,
ma nel limitarle volontariamente.

 

Mahatma Gandhi