PERCHE' QUESTA PAGINA

Da tempo la nostra Rete si pone attenzione alle seconde generazioni, a quegli immigrati che non sono mai immigrati, che sono nati in Italia o che qui sono arrivati da piccoli. Pensiamo che loro vivano una particolare situazione che li pone a cavallo tra due mondi.

Ciò può costituire un bel vantaggio, parlare due lingue, far convivere due culture, abituarsi "naturalmente" alla differenza e trovarsi bene da una parte e dall'altra. Possono anche però vivere con inquietitudine questi due mondi, viversi non accettati e non adeguati e non sentirsi bene né da una parte né dall'altra.

Molto dipende dalla famiglia (e il ruolo della genitorialità nella migrazione non è facile né scontato), ma grande responsabilità riveste la scuola in questo processo tutto interiore di accettazione o rifiuto.

Lasceremo in questa pagina molto spazio a loro, e invitiamo fin da subito tutti a mandarci riflessioni e suggerimenti.

Zahira, 7 anni, Tunisia: "L'Italia è un paese molto bello, ma per me ha un difetto: per me è troppo lontano da casa.

Kumari, 8 anni, Pakistan: "In Italia le donne si vestono come vogliono. Oppure possono anche non vestirsi"

Vera, 9 anni, Albania: "Oggi C. ha scritto sul mio astuccio "Ti odio". Io però non sono né offesa né felice perché ci sono abituata"

Sana, 6 anni, Albania: "Italiani sono gente brava, però per me delle volte sono un po' troppo agitati. A scuola alcuni bambini italiani ti vogliono baciare che tu non sai neanche chi sono"

Vera, 10 anni, Albania: "Io dico sempre a mia mamma e anche a mio padre di imparare un po' meglio l'italiano per non farmi fare brutte figure"