Giuseppe Padre putativo di Gesù
Giuseppe sposo di Maria e Padre di Gesù
Giuseppe e Maria si unì in matrimonio quando lei era già incinta per volere dello Spirito Santo.
Giuseppe fu dunque il padre putativo di Gesù e, come tale, dovette provvedere alle necessità della famiglia, tutelare e allevare il suo figliolo adottivo.
Fu sempre pronto a soddisfare i desideri di Dio conoscendo, in parte, alcuni suoi disegni.
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Giuseppe Padre terreno
Ebbe il coraggio di assumere la paternità legale di Gesù, a cui impose il nome rivelato dall’Angelo: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21). Come è noto, dare un nome a una persona o a una cosa presso i popoli antichi significava conseguirne l’appartenenza, come fece Adamo nel racconto della Genesi.
(cfr 2,19-20).
Si prodigò oltre l'umano per non far mancare nulla alla famiglia e, come padre, per insegnare le cose della vita a suo figlio, perché egli doveva, come un fanciullo qualunque, essere sottomesso alla volontà paterna. Iddio non assegnò un padre qualsiasi, ma un'anima pura, perché fosse di sostegno ad una candida sposa e ad un Dio incarnato.
Tanti sottovalutano quello che fu il suo compito: non discusse mai gli ordini impartiti nel sonno, o attraverso i messaggeri di Dio, ma eseguì fedelmente, anche se questo comportava dover abbandonare tutto quello che aveva realizzato in quel momento; le amicizie, gli averi e la sicurezza sociale per affrontare l'ignoto.
La sua fede era tale che non ebbe dubbi o incertezze, andò dove Dio l'inviava col suo fardello, con i suoi tesori costituiti da un'esile madre e da un pargoletto prima, e da un fanciullo poi. Dopo, come padre non s'oppose, ma preventivamente assecondò, essendone a conoscenza, i Divini voleri e nel suo animo ardente benedì questo suo figlio, affinché annunciasse con la parola e, nel mondo, si compissero i disegni del Padre.
Fu un lavoratore esemplare, un esempio mirabile, portò la famiglia su una nave sicura e seppe guidarla su lidi e porti riparati, anche quando all'esterno v'erano acque tumultuose. Seppe essere un degno compagno per la sua sposa e s'amarono con sentimenti così puri da incantare gli Angeli del cielo.
Oh! Voi padri, traete insegnamento da quest'uomo che seppe sì santamente costruire una famiglia umana; applicò ad essa tutte le virtù cui era capace con la sua anima ardente d'amore. Solo l'amore e la fede gli permisero, nel cammino della sua vita, di superare notevoli ostacoli, il peso umano, con il sostentamento, gravava quasi tutto sulle sue spalle, e questo Lui l'ha offerto gioiosamente al suo fanciullo che tanto adorava.
Tanti sottovalutano l'importanza che ha avuto nei disegni di Dio: ma poteva Dio affidare ad un'anima qualunque la responsabilità di padre terreno di suo Foglio? Oppure, nella sua onniscienza, ha scelto un'anima eletta?
Ora, nel cielo gli è stato assegnato il posto che gli competeva. Appellatevi tranquillamente a Lui, affinché possa intercedere per voi in tutti i vostri bisogni. Per la sua fedeltà e per il suo amore gli sono state date le potenze d'intercessione e di grazia per tutte le vostre necessità. Sia per voi un modello costante.
Se da padri saprete calcare le sue orme, potrete gioire nelle vostre famiglie e sarete guardati benignamente dal cielo, la grazia e la benedizione scenderanno su di voi e sui vostri congiunti.
Sarete modelli di rettitudine che scalderanno d'amore, non soltanto la vostra famiglia, ma tutte quelle che, sbandate e disperate, desiderano appoggiarsi e sperare negli esempi coerenti.
Nella famiglia affidatevi a Lui, chiedetene il sostegno e pregate, affinché implori su di voi le virtù tanto necessarie per la vostra salvezza.
San Bernardino da Siena
"Servo buono e fedele entra nella gioia del tuo Signore" (Matt. 25,21). È regola generale che quando la divina grazia sceglie qualcuno per qualche grazia singolare o per qualche stato sublime, doni tutti i carismi necessari per svolgere la sua missione. Questo è evidente nei patriarchi del Vecchio Testamento, cioè in Mosè, Giosuè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Davide, Salomone e negli altri profeti. Ed anche nel Nuovo Testamento, nella Vergine benedetta, negli Apostoli ed Evangelisti, nei Dottori e nei fondatori degli Ordini Religiosi.
Massimamente ciò si è verificato nel Santissimo Giuseppe, padre putativo del Signore Nostro Gesù Cristo e vero sposo della Regina del mondo e Signora degli angeli, che dall’eterno Padre fu scelto come fedele custode dei suoi principali tesori, cioè suo Figlio e la sua Sposa; ufficio che egli adempì con la massima fedeltà. A lui perciò ben si applica la parola del Signore: "Servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore". (Sermone di San Giuseppe").