Torna alla Home
 
Quattro eroi, un solo titolo.
Tutto iniziò con una rapina.
Il commissario Köster.
La critica all'attacco.
Autori e registi.
Frammenti di vita privata.
Tutti gli uomini del commissario.
Accadde un venerdì...
L'edizione italiana.
Tagli e ritagli.
Morto un commissario se ne fa un altro.
Tutte le donne del commissario.
Da Augusta a Monaco.
L'uomo del K4.
Alte Musik.
L'auto di servizio.
Ultimo atto.
La terza genesi.
Da Amburgo a Monaco.
Quattro.
Licenziati in tronco.
Aspiranti commissari.
Alta definizione.
Ciao Gerd!
Il Catalogo I - Köster
Il Catalogo II - Kress
Il Catalogo III - Herzog
Il Catalogo IV - Voss

 

La Rai acquistò nel 1985 l’intero pacchetto prodotto fino ad allora affidandone la cura ad Anna Maria Xerry De Caro, programmista di Raidue che era già responsabile dell’edizione italiana de «L’Ispettore Derrick».

Poichè la RAI acquistò tutto il blocco degli episodi in una sola volta, i primi episodi della serie - ormai datati 1976 - apparivano troppo vecchi soprattutto in alcune situazioni in cui si faceva riferimento ad anni precisi. Così a qualcuno venne l'idea di "svecchiare" le puntate sostituendo qua e là le date nei dialoghi.

In "Gli eredi di Marholm", nell’ufficio del commissariato, Köster è a colloquio con i collaboratori Martin Brenner e Gerd Heymann. Il primo assistente gli sottopone un fascicolo che inizia a leggere.Köster: – Paul Jaenicke, nato nel '40. Ci sono due precedenti: lesioni personali e detenzione abusiva di armi. È tutto. Dunque sono sei anni che riga dritto. Ah, c’è anche un’assoluzione: il 2.10.82; poi ha fatto il tassista e il conducente di pullman.

Nel testo il commissario fa esplicito riferimento ad un’assoluzione riportata dal personaggio di cui stava parlando. Il 2.10.1982. Già, ma l’episodio è del 1978, anche se in Italia è stato visto solamente nel Settembre '86 e difatti nella versione originale si parla di 1972, non 1982!

Un caso simile è presente anche in "Testimonianze", del 1978:

Köster: – Quando è successo?
Agente: – Verso il '64, una ventina d'anni fa.

Poco più avanti nello stesso episodio, però, al dialoghista è sfuggito che la storia era stata "traslata nel tempo" al 1985 e quindi:

Heymann: – È stato rilasciato il 6 febbraio
Köster: – Febbraio... di che anno?
Heymann:
'78
Köster:
'78... Ma era martedì della settimana scorsa!

Qualche altra curiosità riguarda invece l'adattamento dei dialoghi nella nostra lingua. In "Intrighi pericolosi", ad esempio, Heymann sostiene che i vicini di casa della giovane vittima avessero notato un visitatore e avessero capito che era italiano vedendo il numero di targa della sua auto. Nell'edizione originale, invece, Heymann sostiene che i vicini avessero capito la nazionalità dell'uomo avendolo sentito dire "Buongiorno". In "Una coppia modello", invece, Köster dice alla signora Assenau di aver trovato il cadavere dell'uomo che aveva assassinato il marito, carbonizzato in un'auto in fondo ad una scarpata. Non dice, in italiano, come ha fatto a capire che si trattava proprio della persona che lui cercava. In tedesco il concetto è espresso più lungamente: "Lo abbiamo riconosciuto dal numero di targa dell'auto".

La voce italiana del commissario era quella di Dario De Grassi. Per il suo assistente, Heymann, fu scelta, invece, quella di un giovane Luca Ward.

 

 

 

 

 

I titoli di testa dell'edizione italiana.
L'episodio fantasma.

Il terzo film della serie rappresenta un caso particolare. "Der Alte schlägt zweimal zu" porta la firma di Josè Giovanni sia per quanto riguarda la sceneggiatura che per la regia. Giovanni era in quel momento particolarmente conosciuto per aver scritto e diretto «Il clan dei Marsigliesi» nel 1972 con Jean Paul Belmondo, Michel Costantin e Claudia Cardinale. Girata nel 1976, questa puntata fu trasmessa il 1° Maggio 1977 alle 20 e suscitò vivaci proteste da parte della polizia tedesca a causa dell’immagine negativa che veniva data delle forze dell’ordine.

Sul numero 21 di «Hörzu», un importante magazine televisivo tedesco, il viceprocuratore di stato e il capo della polizia di Bochum scrissero parole di fuoco contro la puntata appena trasmessa: «È stata tracciata un'immagine assolutamente inqualificabile della polizia criminale. Nessun funzionario di polizia potrebbe disporre o sopportare che un accusato venga incastrato in modo così ignobile. L'infiltrarsi nella vita privata della sospettata e ottenere delle foto compromettenti da usare come arma di ricatto. E nessun poliziotto falsificherebbe mai un nastro magnetico per modificare la posizione di un sospettato. Sono tutte azioni espressamente vietate dal codice di procedura penale».

Alla luce delle accese polemiche sorte dopo la trasmissione, questa pellicola non fu esportata in nessun Paese straniero dove i casi risolti dal commissario Köster sono quindi 99 anziché 100.

 

Il titolo dell'episodio (Screenshot ZDF)