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Quattro eroi, un solo titolo.
Tutto iniziò con una rapina.
Il commissario Köster.
La critica all'attacco.
Autori e registi.
Frammenti di vita privata.
Tutti gli uomini del commissario.
Accadde un venerdì...
L'edizione italiana.
Tagli e ritagli.
Morto un commissario se ne fa un altro.
Tutte le donne del commissario.
Da Augusta a Monaco.
L'uomo del K4.
Alte Musik.
L'auto di servizio.
Ultimo atto.
La terza genesi.
Da Amburgo a Monaco.
Quattro.
Licenziati in tronco.
Aspiranti commissari.
Alta definizione.
Ciao Gerd!
Il Catalogo I - Köster
Il Catalogo II - Kress
Il Catalogo III - Herzog
Il Catalogo IV - Voss

5 Aprile 1976, Monaco di Baviera. Due malviventi assaltano una banca e nello scontro a fuoco con la polizia uno dei due resta ucciso. Il secondo, per garantirsi la fuga, prende in ostaggio gli impiegati, chiede un'auto e 24 ore di vantaggio. È allora che entra in gioco il commissario Erwin Köster il quale si offre come merce di scambio per far sì che i tre ostaggi vengano rilasciati.

Così ha inizio "Viaggio di lavoro", il film pilota da 95 minuti da cui prende avvio la serie «Il Commissario Köster». Sulla strada per Garmisch la statale viene chiusa al traffico per due ore e lì viene girata la prima scena impegnativa: il rapinatore (Hans Brenner) getta una tanica di benzina dall'auto in corsa e la colpisce con un proiettile: l'asfalto s'incendia e gli inseguitori sono costretti a desistere.

Per il primo episodio Helmut Ringelmann, il produttore, aveva scritturato attori per 39 ruoli differenti, almeno quindici in più di quanto accadesse abitualmente in una puntata di «Der Kommissar» o «Derrick». Ben 25 le auto utilizzate di cui cinque distrutte. Tutto per un costo di circa un milione di marchi. Ed era solo l'inizio.

Siegfried Lowitz, alla fine del primo giorno di riprese si sentiva "male ma fortunato". Male perchè non sapeva cosa sarebbe successo, fortunato perchè immaginava che la serie avrebbe potuto crescere ed essere un successo importante. Quanto importante potesse divenire lo scoprì presto. Una delle condizioni che aveva posto quando aveva accettato il ruolo di Köster era stata quella di poter continuare a recitare in teatro: Lowitz sarebbe stato sul set durante il giorno e avrebbe calcato le scene del Residenztheater la sera. Ma dovette ricredersi di lì a poco: era del tutto impossibile, come disse lui stesso era "Mörderisch".

Lowitz intravide nel nuovo telefilm la possibilità di fare tornare in auge il successo che aveva investito «Der Kommissar»: «Abbiamo attori diversi, e differenti autori e le storie sono qualcosa di completamente diverso».

A dicembre dello stesso anno cinque puntate delle trenta pianficate fino ad allora erano già pronte.

 

 

Hans Brenner nell'episodio pilota. (Foto da Gong 4/1976)
Un commissario calibro 7,65.

La carriera del commissario Erwin Köster è tutta raccontata negli attestati di merito che hanno campeggiato nel suo ufficio, alle spalle della sua scrivania.

Uno di questi ci fornisce un ulteriore dettaglio per completare il suo quadro personale. In un passato forse prossimo o forse remoto Köster doveva essere un grande tiratore: la targa recita, infatti: Erwin Köster 1. Preis im Pistolenschiessen.

La targa alle spalle del commissario. (Screenshot 3sat)