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Quattro eroi, un solo titolo.
Tutto iniziò con una rapina.
Il commissario Köster.
La critica all'attacco.
Autori e registi.
Frammenti di vita privata.
Tutti gli uomini del commissario.
Accadde un venerdì...
L'edizione italiana.
Tagli e ritagli.
Morto un commissario se ne fa un altro.
Tutte le donne del commissario.
Da Augusta a Monaco.
L'uomo del K4.
Alte Musik.
L'auto di servizio.
Ultimo atto.
La terza genesi.
Da Amburgo a Monaco.
Quattro.
Licenziati in tronco.
Aspiranti commissari.
Alta definizione.
Ciao Gerd!
Il Catalogo I - Köster
Il Catalogo II - Kress
Il Catalogo III - Herzog
Il Catalogo IV - Voss

 

Al fianco del commissario Köster c'era Gerd Heymann – come Harry Klein in «Derrick» – eterno secondo uomo. Per lui, classe 1944, nato a Bad Wiessee, la carriera di attore iniziò a soli undici anni con «Marianne - meine Jugendliebe», una coproduzione franco-tedesca diretta da Julien Duvivier, in cui gli fu affidato il ruolo principale. Il suo successo si consolidò negli anni Sessanta con «Der kleine Lord» e, più tardi, con uno sceneggiato prodotto per ZDF tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson "L'isola del tesoro". Nel 1962 fu la volta di «Peter Pan», anche in questo caso con il ruolo di protagonista. Al suo fianco, nel ruolo di Wendy c'era la bellissima Helga Anders. Attivo anche come doppiatore, Michael Ande ha prestato la sua voce, tra gli altri, anche a Burt Reynolds, James Wood, Michael York e Sylvester Stallone.

Fu Erik Ode a scoprirlo in un teatro di Vienna e a suggerirlo a Helmut Ringelmann per il ruolo di assistente del commissario Köster. Del passato di Gerd Heymann si conosce poco, salvo che ha fatto l'accademia di polizia ad Amburgo, come lui stesso racconta ad Henry Johnson nell'episodio "Una strana famiglia" ("Mord ist Mord"). A differenza di Harry Klein, Heymann ha avuto una promozione sul campo nel corso dei trent'anni trascorsi alla Seconda Squadra Omicidi: da ispettore ha ottenuto il grado di commissario.

Del suo personaggio si conosce molto poco, fatta salva qualche fugace avventura sentimentale e che ha abitato con i suoi genitori nella Alpenstraße, a Monaco, non lontano dall'Ostfriedhof mentre da single impenitente ha una villetta nella Iltisstrasse, nella zona di Riem, alla periferia della città ("Frammento di verità").

Al terzo uomo della squadra dava corpo Jan Hendriks, nei panni di Martin Brenner. L'attore berlinese, nato nel 1928 e scomparso nel 1991 a soli 63 anni, ha concluso la sua carriera con questo ruolo che ha cessato di essere scritto con il passaggio di consegne da Köster a Kress. Ufficialmente trasferito ad altra sede.

Fino ad allora, inoltre, non era mai successo che un commissario televisivo dovesse rendere conto a qualcuno del proprio operato. Con «Der Alte» gli autori introdussero la figura del capo della polizia criminale, Franz Millinger, interpretato dall'attore Henning Schlüter. La figura di Millinger è presente nelle prime settantaquattro puntate - l'ultima in cui appare è "Una confessione perfetta", del 1983 - ed è stata poi cancellata dalle sceneggiature.

Classe 1927, Schlüter ha partecipato anche a numerose coproduzioni cinematografiche italiane: nel 1974 in «Donna è bello» interpretava un conte; tre anni dopo era nel cast de «Il mostro» con Johnny Dorelli. Nel 1975 era il Colonnello Von Schultz nella commedia «Buttiglione diventa capo del servizio segreto», diretto da Mino Guerrini. L'attore è morto il 20 Luglio del 2000 ad Amburgo, sua città natale.

Gli altri due uomini del team sono Meyer Zwo, interpretato da Wolfgang Zerlett e Klaus Löwinger (Jan Meyer), quest'ultimo apparso solo nelle ultime puntate del 1985. Meyer Zwo, in italiano reso come Meyer Due, era l'agente pasticcione della squadra, cui (almeno intedesco) Köster si rivolgeva comunque sempre con l'ossequiosa forma del lei, persa nell'edizione italiana. Di questo poliziotto non si conosce quasi nulla. Il nome di battesimo compare casualmente nell'episodio "Una morta nella sauna" quando Brenner lo chiama per nome: Markus. Questa caratteristica non si trova nell'edizione italiana dove i dialoghisti hanno preferito utilizzare anche in questa circostanza il cognome dell'agente, anzichè il nome. Una curiosità: nell'episodio "Il giocatore" Meyer Due ha il volto di Werner Asam anziché quello di Wolfgang Zerlett.

 

Michael Ande è Gerd Heymann (Foto ZDF/Michael Marhoffer)
La dignità dell'Uomo.

Nell'ufficio del commissario, sin dall'esordio della serie, alle spalle della scrivania di Gerd Heymann è appeso un quadro che riporta il primo articolo della Costituzione tedesca.

Il testo recita: "Die Würde des Menschen ist unantastbar. Sie zu achten und zu schützen ist Verpflichtung aller staatlichen Gewalt". La dignità dell'Uomo è inviolabile - dice - ed è compito di tutti i governi proteggerla e rispettarla.

Una scena dall'episodio "Vendetta". (Screenshot ZDF)