I Conti Torelli


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Achille

I Torelli di Guastalla

CONTE
ACHILLE TORELLI
1494 - 1522

Conte Sovrano di Guastalla alla morte del fratello, riconosciuto dal Duca di Milano ed emancipato dalla tutela della nonna Maddalena del Carretto (che tentava di far succedere il proprio figlio Antonio) nel 1495, Patrizio Milanese, Patrizio di Mantova, Pavia e Parma, Capitano delle Armate del Duca di Milano dal luglio 1495, Capitano delle Armate della Repubblica di Venezia dal 1500, Capitano delle Armate del Re di Francia dal maggio 1509, Capitano di una condotta di 80 lance nelle Armate Pontificie dall'ottobre 1512.

Giovanissimo fu diseredato dal padre che lo riteneva illegittimo, i suoi famigliari tuttavia riterranno sempre ingiuste tali accuse. Divenne conte di Guastalla nel 1494 alla morte del fratello maggiore Pietro Guido II per volontà del duca di Milano Ludovico Sforza.
Fu quasi certamente il peggiore dei Torelli sotto ogni aspetto.
Seguì le orme dei propri avi partecipando a parecchie battaglie. Nel 1495 partecipa alla battaglia di Fornovo e all'assedio di Novara. Nel 1500 affiancò lo Sforza nel suo tentativo di recuperare il ducato di Milano, con la sconfitta fu dichiarato ribelle dai francesi. Nel 1509 partecipò alla battaglia di Agnadello e fronteggiò le milizie della Serenissima a Treviso. Nel 1513 passò alla difesa di Bologna dagli attacchi dei Bentivoglio. Condusse una vita alquanto sregolata: gli piacevano i cavalli e le donne. Si racconta che avesse numerose concubine e quando se ne stancava provvedeva a dare loro una dote ed un marito. Nel 1498 fu colpito da interdetto, per essersi impadronito dei beni di un prete di Guastalla. Nel 1515 fece uccidere Pierantonio degli Araldi, arciprete di Guastalla, per far si che i suoi benefici ecclesiastici andassero al figlio naturale Ercole. Per questo motivo il papa gli tolse la signoria.
Tale uomo spregevole e oppressore dei suoi vassalli sposò una donna di profonda pietà e rettitudine morale Veronica Pallavicino, figlia del Marchese Pallavicino Pallavicino Signore di Busseto e Bargone e di Caterina Fieschi dei Conti di Lavagna, che morì nel 1523.
Achille Torelli fu anche condannato nel 1521 ad una forte pena pecuniaria dai tribunali milanesi per spaccio di moneta falsa. Venne ucciso nel novembre del 1522 a Novellara, mentre dormiva.

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