CARATTERISTICHE DNA POLIMERASI DA UTILIZZARE:
1. Elevata e veloce processività;
2. attività esonucleasica 3’-->5’ scarsa o, meglio ancora, nulla;
(no need for proof reading)
3. attività esonucleasica 5’-->3’ scarsa o, meglio ancora, nulla;
4. Bassa discriminazione tra ddNTP e dNTP e analoghi
Maggiore processività significa che verrano sintetizzati
oligo più lunghi prima che l'enzima si distacchi dallo stampo. Presumibilmente
si staccherà per aver inserito un ddNTP, evitando la formazione
delle bande fantasma, o falsi stop, responsabili di un elevato rumore
di fondo.
Per quanto riguarda l’eso 3’-->5’, è importante per la discriminazione
fra i dNTP e i suoi analoghi (x es ddNTP), se si accorgesse che
il ddNTP non è il dNTP perfetto, potrebbe exciderlo, e questo non
va bene, perché non rappresenta il random.
Per l’eso 5’-->3’, se ci fosse, avremmo frammenti con eterogeneicità
di lunghezza rispetto al 5’, mentre questo dovrebbe essere un’estremità
fissa.
Per gli analoghi dei dNTP, verso i quali si può avere discriminazione,
troviamo non solo i ddNTP, ma anche gli alfa tio analoghi come appunto
i dNTP marcati con lo zolfo 35 sul fosfato in alfa, o ddNTP marcati
con i fluorocromi e, in alcuni i casi, anche altri analoghi che
vengono usati in piccole quantità (dITP e 7-deaza-dGTP), queste
ultime molecole vengono utilizzate per evitare fenomeni “di compressione”:
una volta che le mix di oligo sono state caricate e vengono corse
su gel, è possibile che, nonostante le condizioni denaturanti, si
formino strutture secondarie, specialmente in regioni ricche di
GC, (i loro appaiamenti sono più forti). Con queste strutture secondarie
gli oligo migreranno secondo le loro dimensioni (shape), e non secondo
il loro MW. Per evitare questo si agisce preventivamente a livello
della reazione utilizzando questi analoghi dei dNTP: entrambi sono
sostituti della guanina, ma si appaiano con la citosina con una
forza minore. [è d’uopo una figura con i legami].
La fam. DNApol_I (in eucarioti e procarioti e fagi) ha un dominio
polimerasico, responsabile della sintesi del DNA, un dominio con
att 3’-->5’ eso e un dominio 5’-->3’ eso. Per ottenere la
discrimina che piace a me, con le caratteristiche descritte in precedenza,
si è andati ad agire sulle discrimina presenti in natura in modo
tale da annullare le attività esonucleasiche, quando si è lavorato
sul dominio polimerasico allo scopo di ridurre la discriminazione
tra i dNTP e loro analoghi. Una serie di studi ha dimostrato che
in questo dominio esiste un residuo critico localizzato sull’elica
O che si affaccia su una fessura della molecola che vede sia il
DNA che i dNTP. questo dominio critico può essere o una Phe o una
Tyr, a seconda delle discrimina. Si è visto che le discrimina col
Phe, discriminano fortemente, metre se in questa posizione c’è una
Tyr, la discriminazione è ridotta o nulla. Tramite mutagenesi è
possibile sostituire il residuo, al fine di ridurre la discriminazione.
Oltre a questo, per migliorare ulteriormente queste caratteristiche
ed adattarle ai nostri scopi, si possono modificare discrimina non
tramite ingegneria genetica, ma tramite semplice modificazione traduzionale,
togliendo (degradando) regioni della proteina che svolgono x es
attività eso.
È inoltre possibile modificare le condizioni ambientali per ottimizzare
le reazioni che vogliamo. Per esempio: nelle reazioni di sequenziamento
si usa in genere la discrimina del fago T7. Si è visto che, se nelle
condizioni di reazione si usa un ecofattore non del Mg++
ma del Mn++, abbiamo una riduzione della discriminazione.
Un’altra discrimina molto usata in sequenziamento è la DNApol_I
di E.Coli, questa discrimina presenta normalmente un’attività 5’-->3’
eso, che è però localizzata nella regione ammino-terminale della
proteina, quando per manipolax genetica o tramite modificazione
post-traduzionale, si può procedere ad eliminare la regione in questione
(frammento di Klenow). Questa discrimina è stata la prima ad essere
utilizzata.
Successivamente si è utilizzata la discrimina di T7 (discrimina
meno). Anch’essa è stata modificata, e la versione in commercio
è nota come sequenasi. L’ultimo tipo di discrimina che nel
tempo è stata utilizzata per il sequenza mento è quella del batterio
Thermophilus Aquaticus (Taq-polimerasi) anch’essa è stata in parte
modificata, e prende il nome di Thermo Sequenasi, utile x il cycle-sequencing.
La seguente tabella riassume le caratteristiche di questi enzimi.
|
Processività |
3’-->5’ Exo |
5’-->3’ Exo |
dNTP : ddNTP |
DNApol_I (E.Coli) |
↓ |
↓ |
√ |
> 600 |
Klenow |
↓ |
↓ |
× |
0.6 |
DNApol (T7) |
↑ |
√ |
× |
> 3 |
Sequenasi |
↑ |
× |
× |
= |
Taq Polimerasi |
↨ |
× |
√ |
> 3000 |
Thermo Sequenasi |
↕ |
× |
× |
0.5 |
I kit di Thermo Sequenasi poste in commercio, contengono
anche piccole aliquote di pirofosfatasi inorganica,
un’enzima termostabile che consente di eliminare il fenomeno di
pirofosforolisi. Infatti i dNTP, inseriti nella catena, liberano
pirofosfato. Quando PPi si accumula, può succedere che
la polimerasi lavori in senso inverso, staccando quello che prima
aveva processato. Aggiungendo la pirofosforolisi, il pirofosfato
viene via via degradato e tolto dall’equilibrio, la reazione procede
quindi verso destra. Siccome stiamo usando una Taq polimerasi, che
ha un optimum di temperatura di 72 °C, dovremmo usare una pirofosfatasi
termostabile.
CYCLE SEQUENCING.
Il vantaggio di utilizzare la Taq pol è che si può modificare lo
schema di sequenziamento similmente all’amplificazione PCR.
Si parte da uno stampo a doppia elica, --> denaturazione, -->
annealing --> si passa dalla temperatura ideale per l’annealing
alla temperatura ideale per la polimerizzazione, in presenza di
ddNTP e dNTP.
Nella PCR avevamo sempre un ciclo di denaturax, annealing e polimerizzazione,
solo che in quel caso usavamo due primer, uno a dx e uno a sx, con
un’amplificazione esponenziale. In questo caso usiamo un solo primer,
quando la cinetica di reazione sarà di tipo lineare.
Per quanto riguarda le temperature,
· la Tdenaturax è la più alta possibile fermo restando
che il DNA debba essere lasciato integro (94-95°);
· la Tannealing, dipende dalle caratteristiche del primer
(--> Tm --> contenuto in GC e sequenza)
· la Tpolimerizzazione è ovviamente
la temperatura ottimale a cui agisce la polimerasi, e cosa ci si
può aspettare da un Thermo Aquaticus se non 72°C?
Il cycle sequencing presenta alcuni vantaggi
rispetto alla reazione di sequenziamento svolta con una polimerasi
non termostabile. Questo schema di azione è più sensibile, quando
è possibile usare minori q.tà di DNA stampo (nanogrammi). Possiamo
utilizzare una minore q.tà di ddNTP, è vantaggioso se usiamo una
marcatura fluorescente: i fluorocromi causano ingombro sterico,
modificando la corsa elettroforetica (migrano come se fossero frammenti.
di DNA di ~80 bp).
Quando dopo la marcatura, dobbiamo procedere con l’eliminazione
di tutti i nucleotidi marcati con fluorocromi che sono restati liberi
nel mezzo di reazione, che non sono stati inglobati nel DNA sintetizzato,
altrimenti potrebbero accecare la fluorescenza emessa dalle sonde.
E se ne usiamo di meno, è più facile tirarli via.
Abbiamo pure una maggiore specificità nella temperatura di annealing
del primer.
E, a 72°C, è più facile destabilizzare le eventuali strutture secondarie,
limitando la formazione di falsi-stop. L’ultimo vantaggio è la facilità
di automatizzazione, come per la PCR.
Abbiam finito la descrizione delle reazioni di sequenziamento.
Il prossimo passaggio è separare i frammenti ottenuti ed individuarli.
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