GeneChip e Proteomics.
Queste tecniche rientrano ancora nella biologia molecolare e, per l’esattezza,
nella “functional genomics”, sviluppata a partire dal
1991.
Sono metodiche che permettono l’analisi comparata più
(-->GeneChip) o meno (-->Proteomics) automatizzata, di tutti
i geni di un certo organismo. Avevamo già visto per esempio
la libreria sottrattiva, questa libreria ci permetteva di clonare uno
o due geni che potevano essere espressi in modo specifico in un
certo tipo di cellule rispetto ad un altro. Ma era una metodica
piuttosto laboriosa che non mi permette di vedere tutti i geni espressi
in seguito ad un trattamento. Lo sviluppo di questa tecnica è
il GeneChip.
Il GeneChip SERVE, però…
…mi fa vedere una variazione di messaggeri, ma alla fine quello
che funziona non è il messaggero, ma la proteina: dire di
aver scoperto che il messaggero varia di 50 tra prima e dopo il
trattamento, cosa significa? È la proteina che deve variare!
(e spesso le variazioni significative sono piccole, non così
eclatanti).
È quindi il Proteomics che si deve sviluppare, ma siamo ancora
agli inizi.
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