(Noagles, Arizona 22 aprile 1922 - Cuenavaca, Messico 5 gennaio 1979)
"La
musica di Charles Mingus è stata il perfetto ponte di collegamento tra due
rivoluzioni del jazz moderno, cioè il bop, negli anni quaranta, e il free,
negli anni sessanta, perpetuando la prima di esse, e percorrendo, in misura
spesso superficialmente voluta, la seconda". (G.Piacentino) Mingus è un
uomo carico di emozioni anzi è un bambino non in grado di controllare il
proprio stato d'animo, così esplode per nulla, è sempre pronto a battersi,
subirà anche una condanna per questo, litigioso, ma anche tenero, dolce,
sensibile. Questa "caldaia di emozioni" la trasferisce nella sua
musica così ricca di sobbalzi, mai doma. Forse è attraverso essa che Mingus
riesce a trovare qualche momento di equilibrio, di pace interiore. Nato
in Arizona, la famiglia si trasferisce presto a Watts, il ghetto nero di Los
Angeles: l'infanzia di Charles ne sarà per sempre segnata. Il padre lo trattava
con disumana durezza, la maestra lo riteneva un ritardato e lui, suo malgrado,
si rese subito conto di vivere in una società, in ogni caso, dominata dai
bianchi. Il padre era capomastro mentre la madre la perse subito; la matrigna lo
obbliga a frequentare la Holines Church, chiesa metodista, qui impara a cantare
il gospel e il blues che saranno importanti per la sua formazione musicale:
tante volte presenti nelle sue composizioni. Le sorelle si dedicano alla musica,
il fratellastro suona la chitarra, fu del tutto naturale quando Mingus manifestò
interesse per gli studi musicali. Inizia con il trombone lasciato per il
violoncello per passare definitivamente al
contrabbasso. È affascinato dalla musica jazz e in particolare a quella di
A.Tatum e di Duke Ellington che riesce ad ascoltare a Los Angeles. Studia con
R.Callender e con il
musicista
classico H.Reinshagen impadronendosi della tecnica necessaria per affrontare, da
professionista, il mondo musicale. Dal 1940 lavora con L.Armstrong poi fa parte,
dal 1945 al 1948, della formazione di L.Hampton dove, oltre a suonare, fa valere
la sua capacità di fine arrangiatore e la sua vena creativa segnata dal blues:
Mingus Fingers. Dopo un'esperienza con il trio di Red Norvo, Mingus approda a
New York nel 1951, qui Charlie Parker e Billy Taylor lo aiutano perché Charles
è in crisi, ha difficoltà ad inserirsi nel duro ambiente del music business.
Difficoltà in parte dovute al suo carattere, al limite della psicosi: è un
uomo difficile, imprevedibile, disadattato, infantile, una vittima ed un
esibizionista, sincero ma anche ingiusto, Mingus costituirà sempre un problema
per tutti coloro che avranno a che fare con lui. Decide con Max Roach e
l'indispensabile aiuto economico di un suo amico, di liberarsi dalle dipendenze
commerciali delle case discografiche fondando la Debut. Il 15 maggio del
1953, alla Massey Hall di Toronto, registrerà dal vivo un gruppo d'eccezione
composto dal meglio del bop Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Bud Powell e Max
Roach. Favorisce una serie di laboratori, noti con il nome di Jazz Workshop,
sono gruppi di sperimentazione,
didattica e propaganda cui partecipano diversi musicisti che si esibirono al
Puntnam Centrel Club di Brooklin e al Modern Art Museum di Manatthan. Di queste
sedute/incisioni
bisogna ricordare Gregorian Chant che getta le basi per il futuro free-jazz.
Mingus non è solo un eccezionale contrabbassista è un leader, rappresenta
l'ideale erede di Duke Ellington. Dopo aver utilizzato ed imposto, anche in
questi Jazz Workshop, la partitura scritta, l'arrangiamento completamente
predisposto Mingus "... jazz ..., non può essere eseguito se ci si attiene
ad una parte scritta, ...quel feeling lo si può trovare solo se si suona
liberamente". Decide di procedere secondo uno schema che era caro anche ad
Ellington. Propone al pianoforte i temi della composizione e ne spiega la
relazione armonica,
decide con i solisti le modalità d'intervento. Le improvvisazioni, poi ognuno
è libero di esprimersi secondo il proprio sentire. È un'apparente democrazia,
in realtà nulla accade
che Mingus non abbia previsto. Anzi urla, incita, diventa dispotico se durante l'esecuzione
non si segue, con maniacale precisione, quanto definito nel briefing. I solisti,
ma vale per tutti gli strumentisti delle sue band, non sono scelti in virtù
delle loro capacità esecutive o improvvisative, sono scelti da Mingus perché
mostrano affinità con il suo sound, con il suo intendere la musica.
L'esperienza della Debut si chiude nel 1954, ora Charles è un
musicista
maturo, con un proprio ben definito stile. Lontano dal jazz alla moda, west
coast, è più rivolto al recupero della tradizione afro-americana che Mingus
sente fortissimamente sia sotto l'aspetto musicale/culturale, sia sotto quello
politico della rivendicazione dei propri diritti, dell'affermazione della
propria identità di razza. Questo si tradurrà nel ritorno alla polifonia nello
stile di New Orleans e all'uso di un tempo che si presenta rallentato e poi
raddoppiato con improvvisi arresti e stack. Di quel periodo il capolavoro
Pithecanthropus Erctus, suite in quattro parti segnati dalla nascita, ascesa e
caduta del genere umano, e A Foggy Day cui segue Tijuana Moods ricostruzione di
un burrascoso soggiorno nella omonima cittadina messicana fatto a seguito della
violenta rottura del suo matrimonio. Dopo Weary Blues, inciso per la Verve,
entrerà a far parte, stabilmente, della formazione Erik Dolphy. Questi porterà
un'ulteriore vena trasgressiva alla musica proposta da Mingus: What Love e
Original Faubus tratti da Charles Mingus Presents Charles Mingus, Stormy wheater
e Lock' em up. Nel 1960 Mingus partecipa al contro festival dei New Port Rebels,
di cui ne è fautore, e fonda la Jazz Artist Guild associazione decisamente
impegnata sul piano politico. Seguono una serie di registrazione di forza e
magica bellezza che ribadiscono la sua qualità artistica e mettono in evidenza
il debito e la continuità nel segno di Ellington vedi il Lp Mingus ah um e i
pezzi
Monay Jungle, The black Saint and the summer Lady. Nel 1964 è in Europa a
raccogliere entusiastici consensi con Meditation on Integration mirabile duetto
tra Dolphy e Mingus episodio evocante la futura rivolta nera. L'attività di
Charles subisce un rallentamento dopo la morte improvvisa dell'amico Dolphy.
Mingus non è identificabile con un movimento jazzistico anche se durante la sua
carriera ha affiancato esponenti di differenti stili e a volte ha precorso i
tempi. Mingus è Mingus, ha sempre fatto storia a sé, è avanguardia, è
tradizione, è orgoglio delle proprie origini che ribadisce con forza attraverso
la musica. Tra il 1965 e il 1969 è oppresso dai debiti e da uno stato di salute
cagionevole. Si rifugia in California con la sua nuova compagna bianca, Su zanne
Ungano, e la loro figlioletta, di lui non si seppe più nulla fino al 1970
quando rientra nel mondo del jazz. Mingus non è più lo stesso, imbottito di
tranquillanti la sua musica aveva perso tutta la sua forza, la grinta, la
genialità che lo avevano contraddistinto. Raggiunta l'Europa nel 1972, vi
tornerà spesso fino al 1977, è ora più brillante ma ancora lontano
dall'autore di Meditation on Integration. Qualche sua esibizione sembra
riportarlo ai suoi livelli ma è un uomo fisicamente provato. Ora è seduto,
semiparalizzato, su una sedia a rotelle ciò non di meno incide Me, myself and
eye. È malato, i medici gli diagnosticano una rara malattia che gli consuma i
muscoli. A nulla valsero i tentativi di cure il 5 gennaio del 1979, a soli 56
anni, Charles Mingus esala l'ultimo respiro.
| Jazz | |Morton | Armstrong | Beiderbecke | Ellington | Basie | Goodman | Miller | Dorsey | Coleman H. | Young | Parker | Gillispie | Tristano | Mulligan | Baker | Mingus | Davis | Coltrane | Rollins | Coleman O. |
Per un approfondimento sul jazz in generale e sugli autori in particolare, con samples originali, connettersi a