(Cherow, Carolina del Sud 21 ottobre 1917 - New York, New Jersey, 1993)

 

La famiglia di Jhon Birks Gillespie detto "Dizzy",  è benestante e gli fornisce un ambiente ideale per lo sviluppo e la crescita musicale. Il padre, musicista dilettante, aveva in casa gli strumenti di una piccola orchestra con i quali Jhon prende confidenza imparandoli a "suonare". Lo studio musicale serio, lo compie presso il Laurinburg Institute dove studia teoria ed armonia. Nel 1935 la famiglia si trasferisce a Filadelfia e qui suona nell'orchestra di Frank Fairfex e poi a New York, affascinato dalla tromba di Henry "Red" Allen lo sostituisce nell'orchestra di Teddy Hill. A soli ventanni è gia in tournée in Europa quindi verrà ingaggiato da diverse orchestra e lavorerà con Cab Calloway. È irrequieto, ama lo swing ma non riesce a riprodurlo come vorrebbe. Cerca un proprio stile che si fonda su differenti concatenazioni armoniche. King Porter Stomp è il primo pezzo che incide nel 1937 ma è con Jersey Bounce del 1942 che si avverte il cambiamento. Il Be Bop, di cui fu mentore insostituibile, è alle porte. Nel 1943 ritrova Charlie Parker nell'orchestra di Earl Hines dopo che si erano conosciuti ed apprezzati già ai tempi dell'ingaggi con Cab Calloway a Kansas City. Nel 1944 costituisce un quintetto che per la prima volta presenta il be-bop. L'anno seguente cominciano le incisioni memorabili con Sarah Vaughan, Dexter Gordon e l'amico Chalie "Bird" Parker. Non sentendosi del tutto apprezzato a New York tenta, con la band, di presentare il nuovo stile durante una tournée negli stati del sud. Fu un fallimento, qui il nuovo linguaggio non era capito. Nemmeno la formazione messa insieme con Parker che si esibì ad Holliwood riuscì ad ottenere successo. Non fu la qualità delle performance o dei musicisti a causare il fiasco era proprio il linguaggio del bop che stentava ad essere compreso dal grande pubblico che si perdeva ancora in uno swing ormai commerciale: scatenata e simulata evasione da una realtà che si chiamava II Guerra Mondiale. Di questo periodo è il disco 52nd street jazz inciso tra l'altro con Coleman Hawkins. Nei quattro anni che seguirono Dizzy lo stordito, così chiamato per l'atteggiamento burlone che aveva sul palco unito a quella buffa tromba periscopica, costituisce un'altra band (Dameron, Lewis, Clarke, Jackson, Brown e Moody) che con gli arrangiamenti dell'amico Fuller riesce a presentare un bop che comincia ad essere, quantomeno, accettato dal grande pubblico. Nel 1947 una svolta. L'interesse mostrato da Gillespie per i ritmi delle Antille porta alla nascita di un Afro-Cuban Jazz così come sarà definito, consacrato con l'esecuzione dell'Afro-Cuban Drum Suite di G.Russel alla Carneige Hall. L'anno seguente è la votla di una poco felice tournée in Europa; sciolta la band registrerà con un'orchestra classica e sarà nuovamente in Europa dal 1952 al 1953 questa volta avendo grandi consensi. Rientrato negli U.S.A.  sarà ingaggiato dal Dipartimento di Stato per un fortunato tour che lo vede in Pakistan, Iran, Libia, Siria, Turchia, Juguslavia, Grecia e Sud America. Negli anni sessanta suona con Lalo Schifrin, musicista sudamericano, quindi dal 1965 collabora ancora con l'arrangiatore e amico Fuller. Negli anni settanta suona con il gruppo memorabile Giants of Jazz che comprende T.Monk, S.Still, A.Blakey e altri grandi del bop. Negli anni seguenti è chiamato ad esibibirsi un po' ovunque, il Dipartimento di Stato si servirà ancora di lui. Riconosciuto come uno dei padri del bop si spegne a New York all'età di 76 anni. Dizzy è con Charlie Parker l'artefice del Be-Bop. Con lui ha diviso successi e amarezze. Se a Bird bisogna riconoscere l'impulso originale-creativo del bop è Gillespie che ha il merito di avere fissato sulla carta il nuovo linguaggio e di avergli dato quel vigore senza il quale non sarebbe riuscito a imporsi. Era un eccentrico, per questo perse alcuni ingaggi, pronto ad intraprendere nuove avventure musicali, vedi l'intuizione dei ritmi afro-cubani piuttosto che l'essere "ambasciatore" per il Dipartimento di Stato. Abile arrangiatore, aveva in testa tutta la composizione quando la "canticchiava" facendola ascoltare alla band. Nulla della sua musica è lasciata al caso sa sempre esattamente quello che sta facendo e dove vuole arrivare. La sua particolare tromba periscopica (durante una festa un invitato maldestramente, schiaccia la sua tromba conferendole una bizzarra forma; passata l'iniziale collera, Dizzy provò a suonarla e si convinse che si prestava meglio all'ascolto; tentò anche di brevettarla scoprendo che lo era già da 150 anni) si unisce ad una tecnica brillantissima e ad una musicalità squillante, duttile unica nella storia del jazz. Nonostante la già citata eccentricità fu una dei pochi boppers del tempo a rimanere"pulito": niente droghe e alcool, niente sperperi. Curava molto l'aspetto e risparmiava per assicurare un futuro alla propria famiglia, rimase sempre fedele alla propria moglie e morì sereno, accompagnato da propri cari.

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