(Worth, Texas, 19 marzo 1930)

 

 

Coleman fu al centro di continue discussioni. I più ritenevano che non sapesse nemmeno cosa stesse suonando. Fu deriso e frainteso ma seppe non mollare, diventando il più grande innovatore dopo la scomparsa di Charlie "Bird" Parker. "...Ornette ha risolto in un sol colpo un problema che era venuto aggravandosi per dieci anni. Il problema di come fare a rendere più interessante l'improvvisazione. Bird era uno strumentista virtuoso che suonava sugli accordi, e dopo di lui ci furono decine d'altri virtuosi. Non c'era più nulla che si potesse suonare sui temi di canzoni. C'era rimasto uno schema di canzone a 32 battute, e noi potevamo improvvisare solo su qualche battuta... ci ha insegnato... che si può suonare su uno dei suoi centri. Scrisse deliberatamente temi che non consistevano di 32 battute... I suoi pezzi non implicavano una chiara struttura armonica. E poi, ignorando la quadratura del chorus, Ornette ha dato ai musicisti la possibilità di respirare quando vogliono... di preoccuparsi poco o molto del giro armonico..." Paul Bley.
Ornette Coleman proviene da una famiglia povera, il padre gli mancò presto mentre la madre lavorava come cucitrice. Sarà lei a regalargli un sax. Coleman è un autodidatta, suona il sax alto a 14 nell'orchestra della sua scuola, terminati gli studi obbligatori, lavora saltuariamente in piccoli locali, suonando il rhythm & blues. Diventa amico di Red Connors che lo inizia al jazz facendogli ascoltare i dischi di bebop. Accetta un ingaggio per una delle ultime compagnie di minstrel. Tenta la fortuna a Los Angeles, ritorna in Texas e ci riprova dopo il 1954 questa volta trova un ambiente adatto, fa la conoscenza di Don Cherry la cui sonorità si sposa benissimo con quella di Ornette, il primo con una poco comune poket trumpet, una piccola tromba, l'altro con un sax alto di plastica. Si è da poco sposato e deve impiegarsi in altre occupazioni poiché gli ingaggi non sono sufficienti. Coleman continua a studiare armonia sempre da autodidatta, le sue concezioni musicali stanno maturando. Realizza un sistema che chiamerà harmolodics, da armonia+melodia, in esso prevede un'improvvisazione che non tenga conto della sequenza armonica, in più auspica l'eliminazione di un centro tonale, affidando maggiore importanza al ritmo che diventa elemento su cui costruire la composizione. Nel 1958 la Contemporary gli permette di incidere è la prima volta, con lui, per realizzare Something Else!!!!, titolo un po' enfatico, ci sono D.Cherry, W.Norris, D.Payne, B.Higgis, a
questo lavoro seguirà Tomorrow is the question! N.Ertegon, proprietario della giovane etichetta Atlantic, offre un contratto a Coleman e soprattutto, una borsa di studio per lui e Cherry presso la School of Jazz di Lenox, i due suscitano grande interesse sbalordendo tutti con i loro assolo. Si trasferisce a New York per proseguire nelle registrazioni per la Atlantic, il mondo del jazz comincia a conoscerlo e a dividersi tra sostenitori ed avversari. La questione è sempre quella: è veramente jazz. Seguono album importanti dal titolo significativo Shape of jazz to come, Change of the century, This is our music, Coleman continua nella sua ricerca ora con Eric Dolphy e altri musicisti provenienti dall'avanguardia "colta" europea. Il 21 dicembre 1960 registra con Dolphy, l'album "Free Jazz": due facciate di libera improvvisazione che definiranno e daranno l'avvio al nuovo stile. L'album fu concepito da Coleman in modo del tutto nuovo. Vi presero parte due quartetti costituiti da doppia batteria e basso e da quattro fiati collocati ai limiti dei due canali stereofonici. Le indicazioni date ai musicisti (Coleman, Cherry, Higgins, LaFaro e Hubbard, Dolphy, Haden, Blackwell) erano ridotte al minimo: nessuna precisazione armonica solo momenti in cui doveva intensificarsi l'improvvisazione per ciascun musicista. Quarantanni dopo RadioTre ha organizzato un concerto "commemorativo" affidando alla genialità di G.Trovesi il compito di realizzare, con le stesse modalità, una nuova versione di Free Jazz. E.Dean, J.Dvorack, P.Roges, M.Sanders, opposti a G.Trovasi, M.Greco, M.Micheli, F.Maras gli esecutori di In time... no time... Ad Lib. La rivista Musica Jazz, del luglio 2001 ne ha realizzato un Cd per i propri lettori (MJCD1142). Nel 1962 tiene un memorabile concerto alla Town Hall di New York quindi si ritira dalle scene dedicandosi allo studio della tromba e del violino che userà in modo poco ortodosso per aggiungere nuovi timbri alla sua musica. Nel giugno del 1965 gli viene chiesto di realizzare la colonna sonora di un film d'avanguardia. Chappaqua. La musica, che non verrà usata per il film, uscì come disco ed è costituita da una serie d'improvvisazioni su una base strumentale già registrata dall'orchestra. Ora Coleman parte per conquistare l'Europa. Il tour lo vede trionfante ovunque, alcune testimonianza saranno registrate per il mercato europeo, rientrato negli U.S.A. prosegue la sua opera innovativa presentando composizioni come Sounds and forms, Dee-Dee, Antiquos e Sadness per il suo trio che dopo Old Gospel, decide di sciogliere. Costituisce un quartetto comprendente il giovane figlio Denaro alla batteria, al sax tenore D.Redman, al contrabbasso C.Hoden cui si aggiunge, nel favoloso concerto del 1969 alla New York Univeritary, Don Cherry alla tromba (Song for Che). Nel 1971 altro album live, Friends and Neighbords, che si segnala per un ritmo più semplice e rilassato. Segue Scince Fiction registrato con i vecchi amici mentre è del 1972 l'esperimento con la London Synphony Orchestra della ricercata e sofferta Skies od America. Nel 1973 Coleman è in Marocco affascinato dai virtuosi di Jekouka. Questi curano le malattia della mente con particolari suoni. È un brutto periodo, i proprietari dei locali gli voltano le spalle, gli ingaggi non ci sono, è l'amico pittore Guy Harloff che lo sostiene moralmente ed economicamente. Coleman "... sto mettendo in piedi un gruppo destinato ad un pubblico più vasto..." sarà il Prime Time. La dichiarazione di Ornette ci potrebbe indurre a pensare che il compositore voglia ammorbidire i propri toni, una musica addomesticata. Niente di tutto questo. Il 1974 sarà l'anno della nuova svolta e ovviamente, di altre diaspore. Il Prime Time comprende due chitarre elettriche, uno o due contrabbassi e due batteria. È una musica dai suoni duri, totalmente aggressiva frutto dell'incontro-scontro di due generi del tutto afro-americani: jazz e rhythm & blues. Sarà funky. Negli anni a seguire spiccano alcuni lavori interessanti come SongX del 1985 registrato con il fans P.Metheny cui segue nel 1987 In all languanges dove al Prime Time si affianca il vecchio gruppo: D.Cherry, C.Hoden e B.Higgins. il successo/rinasciata gli arriva per lo più, dall'Europa e in particolare dall'Italia. Qui soggiornerà spesso partecipando, invitato, alle più importanti manifestazioni. I dischi escono con maggiore parsimonia. La Polygram se n'assicura l'esclusiva attraverso la Verve. Del 1994 l'ultimo cambiamento in squadra, Don Cherry, che morirà l'anno seguente, è sostituito da Geri Allen. Dalla tromba al pianoforte, strumento ricusato per ben 35 anni. La Allen avrà la medesima funzione della poket trumpet, suonando in modo autonomo e aprendo così nuove strade al viaggio naif di questo geniale compositore del '900.

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