(Chicago 3 maggio 1909 - New York 13 giugno 1986)

 

 

Benny Goodman nasce in una famiglia numerosa, 11 fratelli, e poco agiata. Il padre è un sarto ebreo di origine russa. Benny viveva nel ghetto di Chicago, qui pur nell'indigenza, già a 10 anni studia il clarinetto presso la sinagoga con Boguslawski poi con Scoepp. Il primo gli fornì una preparazione tale da poter, dodicenne, avventurarsi nel veaudeville, il secondo gli fornì una impronta classica. Affascinato dalla figura di Leon Roppolo, clarinettista dei New Orleans Rhytm King a cui si ispira, nel 1924 incontra il batterista Ben Pollak che gli offre un ingaggio, trovandosi così a suonare, a soli 16 anni, con solisti come Miller e Rodin. Incide alcuni dischi con Pollak decisamente commerciali. La sua fortuna sarà l'incontro con il talen-scout Jhon Hammond che intuisce le sue grandi capacità e lo aiuta, nel 1934, a costituire un'orchestra con la quale si esibisce nel notissimo programma radiofonico Let's Dance, oltre che nei più famosi locali di New York. Il 21 agosto del 1935, come racconta la leggenda, è a Los Angeles al Palomar Ballroom; dopo aver suonato alcuni pezzi senza aver incontrato l'interesse del pubblico in sala eccolo decidere di attaccare un arrangiamento scritto da Fletcher Henderson: King Porter Stomp di J.Roll Morton ottenendo una sensazionale risposta da parte del pubblico. Sarà swing. Sarà lo swing a dettare il ritmo del new deal, sei anni dopo la catastrofe di Wall Street del 1929. Sarà lo swing la musica popolare americana quella che attraverso i V-Disc verrà conosciuta in tutto il mondo accopagnando le truppe americane impegnate nella lotta per riportare la libertà nel vecchio continente, II Guerra Mondiale. Leggenda? si trovò al posto giusto, nel momento giusto e propose la cosa giusta. Lo swing era già nell'aria attraverso le musiche proposte dalle orchestre di Bennie Moten e dello stesso Fletcher Henderson. Benny, raggiunto il successo, saprà tenerlo con una serie di incisioni che incontreranno il favore indiscusso del pubblico. Il suo stile è solare, sono evidenti lo spessore del musicista, la sua qualità jazzistica che trae origine dai chicagoniani, con cui ha suonato, ma tutto è meditato è studiato per accontentare un pubblico che sentiva il bisogno di svago. Questo è il successo e il limite di Goodman. Limite che, pur prestandosi ad esperienze differenti: costituirà gruppi di 3,4 e 6 elementi, con scarso successo come l'esperienza del bop, non supererà mai. ll 1950 è l'anno della prima tourné europea cui seguiranno esperienze in Estremo Oriente, Unione Sovietica (1962) e Australia (1973) e più volte ancora in Europa. Goodman, anno dopo anno, si ripete offrendo il suo cliché ad un pubblico che da lui sembra non desideri altro.

      

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