Bevande analcoliche e acque.
Bevande analcoliche: definizione e tipi
Le bevande analcoliche sono quelle prive o quasi di alcol etilico (per legge, max 1%).
La loro conservazione avviene per aggiunta di zucchero, o anidride carbonica, o per pastorizzazione.
Sono bevande analcoliche i succhi di frutta, gli sciroppi, e le bevande di fantasia, presenti sul mercato sia come cole (bevande a base di estratti vegetali ed essenze naturali estratte dalle piante cola delle regioni tropicali; esempi: Cocacola, Pepsicola), e sia come bevande gassate (gassose, aranciate).
Acque (potabili, minerali e potabili gassate)
Le acque per l’alimentazione possono essere:
Acque potabili
L’ acqua potabile è quella destinata al consumo umano.
L’ acqua potabile deve essere batteriologicamente pura e salubre (e cioè, priva di microrganismi patogeni e di sostante tossiche, … ad eccezione del cloro, che spesso viene aggiunto come disinfettante, in piccolissime quantità, negli acquedotti cittadini!), limpida, incolore, inodore, insapore.
I requisiti dell’acqua potabile, e quindi il suo uso, devono essere garantiti da controlli (esami) effettuati da Laboratori legalmente autorizzati.
Questi esami sono sia di tipo batteriologico, (che però, oltre all’assenza di microrganismi patogeni, come già detto, devono anche stabilire la carica batterica presente), e sia di tipo chimico-fisico, e cioè i requisiti di un’acqua potabile per legge non debbono superare certi valori; ad esempio, la durezza totale, deve essere compresa tra 15 e 50 gradi francesi, preferibilmente sui 20-25 gradi.
La durezza di un’acqua è data dalla somma dei sali di calcio e magnesio disciolti in essa, ed è espressa normalmente in gradi francesi. 1° F corrisponde a 1 mg di CaCO3 (carbonato di calcio) in 100 ml. di acqua (o, se preferite, a 10 mg di CaCO3/lt. acqua). Di maggiore importanza sono poi gli esami sopratutto su ammoniaca, nitriti e metalli pesanti, indici di gravi inquinamenti di origine organica o industriale; tali componenti devono perciò risultare assenti.
Acque minerali.
Le acque minerali sono acque naturali sotterranee che, essendo prelevate a maggiore profondità, e per la qualità e quantità dei sali minerali in esse disciolte, sono più pure ( … e soprattutto non hanno il sapore di cloro dell’acqua potabile degli acquedotti cittadini!) , e possono avere effetti terapeutici.
Si classificano:
a) in base al maggiore o minore contenuto di sali minerali, in oligominerali (meno di 50 mg/lt.), e minerali (più di 500 mg/lt.);
b) per la presenza di particolari sali minerali, abbiamo acque alcaline (se prevalgono i bicarbonati), sulfuree, ferruginose, ecc.; di sorgente, se provengono da falde acquifere sotterranee, e sono riconosciute per legge (Ministero della Sanità).
Le acque minerali sono messe in commercio in recipienti sigillati, con la seguente etichettatura: acqua minerale naturale; denominazione dell’acqua; i risultati e la data delle analisi; l’autorizzazione alla vendita; la data dell’imbottigliamento; il termine minimo di conservazione, il codice a barre.
Acque potabili gassate
Sono quelle a cui viene aggiunta anidride carbonica (CO2), come l’acqua di Seltz (solo anidride carbonica), acqua di soda (bicarbonato di sodio + CO2)