Una panchina per la politica.
Chiariamo subito. Fin quando esisterà l'uomo, la politica non andrà mai in panchina.
Abbiamo dato a questa sezione il titolo "Una panchina per la politica" perchè essa deve rappresentare il punto d'incontro civile, democratico e colloquiale di tutti coloro che vogliono per se stessi e per i propri figli uno Stato retto da una sana politica, in cui possa esistere la certezza del diritto, la pacifica convivenza, una speranza per il futuro, e in cui ogni cittadino possa essere anche una persona.
Le recenti elezioni, che hanno visto Silvio Berlusconi vincitore, hanno segnato una svolta importante. Ci sono le premesse per una effettiva governabilità del Paese.
Ma trattasi di premesse, ed in politica non esiste nulla di automatico. Il futuro che ci attende sarà il risultato di ciò che saprà fare il nuovo governo, ma anche la somma degli sforzi di ciascun singolo cittadino, di ciascuna singola persona.
Occorre non dimenticare mai la natura dell'uomo, in cui il Bene ed il Male coesistono, ed in cui il secondo è una forza che come selvaggia fiumana irrompe dagli argini troppo bassi e fluisce naturalmente dappertutto, seminando rovina, distruzione, dolore per tanti e piacere per pochi; mentre il primo va alimentato con sforzo, con attenzione e convinzione di tutti i principi morali e civili. Quindi, le persone giuste e quelle no staranno sempre da entrambe le parti. Ci saranno solo due etichette che esteriormente li distingueranno: "persone al governo"; "persone all'opposizione"
E allora?
Allora, occorre che ciascuno di noi, simpatizzante o meno del governo in carica, abbia una propria coscienza politica, oltre che civile.
Rispolverando uno scritto di Platone su ciò che Socrate (che non era solito scrivere) diceva ai propri discepoli a proposito dell'educazione, la risposta è in questo breve stralcio: <<"Ma allora, cosa è questa educazione? ...Essa è quella che ci hanno tramandato i nostri padri.">>
Quindi, è sufficiente la coscienza dei valori insiti nel DNA di ciascuno di noi.
Se proprio vogliamo aggiungere un tocco di modernità, bastano due parole: pragmatismo e dialogo.
Relativamente all'ultimo punto, il prof ribadisce il suo slogan: "... a me piace ascoltare."
Ovviamente, se c'è qualcuno disposto veramente a parlare, a dialogare.
A partire da oggi, 22 Aprile 2008, sono accettati articoli, o post (per blog, vedere appresso) da parte di tutti coloro che hanno a cuore un modo di fare politica concreta, moderata, aderente ai problemi dei cittadini. Il termine "politica" va inteso come commenti, proposte, opinioni democratiche e corrette, news su argomenti di interesse generale, ecc.
Oltre la sezione "Politica" di questo sito, il prof mette a disposizione il suo blog, all'indirizzo seguente:
Blog del prof.
Vi aspettiamo.