:: La lingua
Nel 1798 Napoleone
portò con sè una serie di studiosi con il compito di analizzare
i documenti e le testimonianze archeologiche che avrebbero trovato in Egitto
, durante la sua campagna ;la sensazionale scoperta della Stele di Rosetta
fu un vero e proprio colpo di fortuna; gli studiosi ne fecero dei calchi,
consci della sua importanza , contando anche il fatto che fu consegnata agli
Inglesi .
La Stele consiste in una emissione di Tolemeo V scritta in greco in demotico
ed in geroglifico, quest'ultimo è alquanto danneggiato. Quando il testo
giunse in Europa , lo svedese Akeblad riuscì a rilevare i nomi propri
e metà dei segni dell'alfabeto. Thomas Young si rese conto che il demotico
ed il geroglifico erano legate e rilevò 86 gruppi di parole , si basò
sui cartigli che contenevano i nomi dei re e isolò il carattere f ed
t. Champollion si rese invece conto che il geroglifico era una scrittura fonetica
e non simbolica , era preparato e conosceva moltissime lingue antiche ,compreso
il copto, ossia la fase finale della lingua egiziana . Riuscì a leggere
i cartigli romani e attraverso l'obelisco di Londra , i cartigli di Ramses
e Tutmosi.
La lingua egizia fa parte
della famiglia camito-semitica , cioè comprende i caratteri delle lingue
berbere e semitiche . Fasi linguistiche :
ANTICO EGIZIANO : lingua dell'Antico Regno che comprende testi regali e privati
, testi delle piramidi che compaiono a partire dalla V dinastia ma furono
trasmessi per secoli.
MEDIO EGIZIANO: va dal Primo Periodo intermedio fino alla XVIII dinastia ,
è la lingua classica del Paese , con cui sono scritti i testi letterari,
le iscrizioni religiose e monumentali nelle tombe o nei templi; continua ad
essere utilizzata come lingua sacralizzata sui templi e non come lingua d'uso
(solo pochi la utilizzano e la capiscono)
NEO EGIZIANO: il primo testo è l'Inno a Daton, 1664 A.C. ; presenta
mutamenti nella morfologia e nella sintassi.
Il neo egiziano si sviluppò su influenza della lingua parlata . Dalla
XVI din. viene introdotto il demotico che è sia una forma di scrittura
, sia una vera e propria lingua con altri mutamenti morfologici e sintattici
. Il copto si è sviluppato dal neoegiziano . I copti sono i cristiani
d'Egitto che scrivono la loro lingua in caratteri greci a partire dal II sec.
D. C. fino al XI sec. , poi viene unicamente utilizzata per lingua liturgica
cristiana .E' caratterizzata da molti dialetti che si differenziano per il
vocalismo.
L'Egitto è una
civiltà di scrittura e utilizza supporti diversi a seconda delle finalità.
Sugli ostraka si scrivono i messaggi personali, conti ,brutte copie dei testi
, appunti ,esercizi scolastici, e sono dei cocci di terracotta o scaglie di
cera; le tavolette di legno stuccate che potevano essere riutilizzate rimuovendo
lo stucco ,servivano per registrare gli appunti sul pagamento delle tasse
; anche i rotoli di papiro erano usati per scopi pratici , ma avevano un costo
più elevato: testi perituri come quelli religiosi, ad esempio il libro
dei morti o il papiro dei re; scritti in geroglifico o in ieratico. C'erano
poi le iscrizioni incise su monumenti, stele, statue, vasi e persino gioielli.
I testi sacralizzati erano scritti in geroglifico perchè destinati
a rimanere nei secoli; i testi non sacralizzati invece erano in ieratico-demotico
perchè si trattava di testi amministrativi e per conti. Il geroglifico
appare alla fine del IV millennio su placchette usate per indicare il contenuto
di una giara, ma si trattava di parole isolate. Solo a partire dall'antico
regno abbiamo una vera e propria lingua fino al 394 DC, data dell,ultima attestazione;
è impiegato per uso monumentale e sono considerati segni sacri per
i Greci.
A Sakkara il rilievo rappresenta funzionari davanti agli scribi, i nomi e
i titoli dei personaggi portati davanti al tribunale, sono bene incisi, iconici
e rappresentano oggetti. Gli imperatori romani si adattarono e fecero incidere
i loro nomi in geroglifico. I segni evolvono in epoca tolemaica e si aggiungono
2OOO segni molto elaborati. L'alfabeto egiziano era un sistema aperto e accoglieva
via via i segni secondo le necessità espressive. Tra i segni e l'arte
vi è uno strettissimo rapporto, per esempio nella raffigurazione dell'uomo
le spalle sono di fronte e le gambe di tre quarti come nel geroglifici