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Giri di vite e giri di soldi

 Diario della crisi: settembre 2011 - quarantatreesimo mese di 84.

i mesi "relativamente duri" della degenerazione sociale!

La crisi italiana ed europea vista da Franco Cardini

16/09/2011

Di Franco Allegri

Torno a scrivere di crisi economica dopo una breve vacanza mentale dai tanti problemi che assillano il mondo che vi circonda.

Non ci sono novità vere e clamorose, semplicemente siamo davanti alle somme algebriche degli effetti di iniziative prese da forze non sempre concordi e soprattutto siamo davanti all’imperio dell’industria bellica e dell’alta finanza.

E’ il momento di chiedersi cosa sia questa Europa, in questo contesto e io partirò da uno scritto di Franco Cardini che misi da parte ad aprile, ma che poteva riscrivere anche ieri.

Lo storico fiorentino partì dalle elezioni finlandesi per parlare di “pietra tombale sull’Unione Europea”.

C’è tanto malumore in Europa e Cardini lo riscontrò guardando alle posizioni nei singoli stati, io invece mi volto per dire che questa UE è uno strumento di questa crisi e per aggiungere che non esiste tra gli europei un sentimento di appartenenza verso questa istituzione (non aggiungiamo questo ad un’italianità debole).

ABBIAMO UNO STRUMENTO UTILE ALLA CRISI E ODIATO DALLA GENTE!

E’ da qui che si può partire per poi parlare dei malumori irlandesi, islandesi e/o svedesi, di quelli franco - tedeschi sul tema dei profughi e degli stranieri.

Siamo al trionfo degli euroscettici basato sul principio del SI SALVI CHI PUO’ E DA SOLO?

La destra francese è euroscettica da sempre e governerà a lungo in Francia ….

La destra italiana attuale invece mi sembra sempre più nulla e provinciale, o viceversa.

Ha un’idea di Europa che viene da Altero Spinelli.

Qui aggiungo questo: “E’ un pensiero ignorato nella vera unione, dalle sue banche e dalle sue burocrazie. Che sia l’ultima delle antiche ideologie?”.

A metà articolo Cardini (dopo aver affrontato il tema dei profughi del nord Africa) dice la grande verità: “L’EUROPA NON C’E’. GLI EUROSCETTICI, CHE POI SONO DEGLI ANTIEUROPEISTI, HANNO VINTO: ALMENO PER ORA. RESTA DA CAPIRE SE, PESSIMISTICAMENTE, L’EUROPA NON C’E PIÙ; OPPURE SE, OTTIMISTICAMENTE, NON C’È ANCORA”.

Sono un euro – scettico: non ci sarà maggiore Europa nei prossimi anni, ma la continuazione del logoramento che abbiamo sotto gli occhi da 4 anni, altrettanti come minimo.

Per Cardini non c’è più l’Europa del 1958 (quella subordinata alla Nato) e nemmeno quella delle economie strategiche integrate. Era l’Europa criticata e capita da De Gaulle …. la mamma di Eurolandia e della sua terribile moneta unica.

Abbiamo unito gli stati, senza unire i popoli e Cardini descrive bene il risultato: “L’Unione Europea è …. MASSIMA, DIRIGISTICA E OPPRESSIVA UNIONE ECONOMICA E FINANZIARIA; DEBOLE UNIONE GIURIDICA; ILLUSORIA ED ETERODIRETTA UNIONE MILITARE; ILLUSORIA UNIONE ANCHE CULTURALE”.

Approfondiamo con calma. Niente popolo europeo, evidente! L’unione è MASSIMA? Sì, talmente tanto che rompe anche il legame tra le politiche e la raccolta del consenso, questo sarà un guaio!

DIRIGISTICA e OPPRESSIVA? Certo, in una parola burocratica, ma anche legata ad ogni potere forte, di livello internazionale, in primis economico, sempre segreto!

Dopo Cardini parla di UNIONE ECONOMICA E FINANZIARIA ma va aggiunto che gli altri stati parlano e pensano ai loro interessi, noi siamo periferici sia negli atti che nelle riflessioni, solo noi sogniamo un grande paese, un terzo sacro e romano …. impero?!

E’ DEBOLE L’UNIONE GIURIDICA, grazie al cielo! Ma chi lo vuole il giudice europeo? Io resto al giudice naturale auspicando che ci sia più spesso!

Non c’è bisogno di parlare di unione militare, la NATO funziona anche se costa troppo, restano da dire due parole sull’unione CULTURALE.

Esistono due unioni culturali, quella italiana è illusoria, gli altri paesi sanno che tutta l’Europa è unione di interessi di parte, e lo sanno soprattutto a livello culturale. Noi guardiamo all’Erasmus e riviviamo i viaggi dei pellegrini sulla via Francigena o approfondiamo la filosofia di Erasmo da Rotterdam, gli altri paesi guardano ai finanziamenti a fondo perduto e alle scelte strategiche.

Ecco come concluse Cardini, quasi quasi anche io avrei concluso così: “Ora, qualunque fine facciano le fatiscenti e costosissime infrastrutture burocratiche di Strasburgo e di Bruxelles, una cosa è certa. Quest’Europa costruita a partire dal tetto anziché dalle fondamenta non c’è più. E quella che non c’è ancora? Bisogna ripartire da zero. Dalla costruzione delle fondamenta: CHE SONO UN PATRIOTTISMO EUROPEO, UN SENSO IDENTITARIO EUROPEO. Le basi per far tutto ciò, nel 1945 c’erano. Furono sacrificate alla logica della guerra Fredda. E adesso?”

Certamente, preferisco Cardini a Spinelli, ma aggiungo che questa Europa sarebbe una fortezza assediata da miserabili …….

Anche Cardini guarda al futuro attraverso i sogni!

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