Viaggio nella memoria

 

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Cap-12  Le ferite non si rimarginano

 

Da quel 25 aprile è passato più di mezzo secolo e in tutti questi anni mi ero imposta di cancellare dalla mia memoria il ricordo degli orrori della guerra, ma mi accorgo che sono ancora vivi come se il tempo non fosse passato . Posso aver dimenticata una data , ma non una scena . Ed ecco che ,in massa serrata , confusa , i ricordi mi assalgono , mi aggrediscono violentemente. E’ come se una giostra impazzita , nel suo vorticoso girotondo me li scagliasse addosso tutti insieme :sono i massacri compiuti dagli aerei anglo-americani a Pisa , a Grosseto, sono le rappresaglie compiute dai tedeschi dopo l’8 settembre. Ricordo Pisa , luglio – agosto del ‘ 43 :prima ancora che suonasse la sirena di allarme , rumore di aerei e inconfondibile la deflagrazione delle bombe ci richiamarono all’aperto per vedere cosa stesse succedendo ; erano le 14/ 14,30 , dietro le colline di Santa Maria del Giudice si estende Pisa , stavano bombardando la Stazione ferroviaria a quell’ora gremita di pendolari in attesa di rientrare a casa . L’allarme fu dato quando il massacro era già iniziato : t reni pieni di gente disintegrati , chi aveva cercato una via di scampo nei sottopassaggi, era rimasto sotto le macerie ; dopo giorni, sui muri degli edifici , o su quel che di essi era rimasto , nella piazza antistante, erano ancora visibili le informi impronte degli infelici scagliati dallo spostamento d’aria. E a Lucca l’urlo delle ambulanze e la folle corsa di chi in macchina correva a cercare i propri cari. Anche Grosseto veniva duramente e ripetutamente colpita : una trentina di bambini si stavano divertendo alle " Giostre ", in una giornata piena di sole , l’ultimo sole della loro troppo breve vita . Ho ancora presente la prima pagina del " La domenica del Corriere " : un disegno a colori fissava l’immagine di quei poveri corpi straziati, come tanti bambolotti rotti che non servono più e si gettano via , e sangue dappertutto , e in alto dominavano la scena aerei Alleati , guidati da soldati di colore dal ghigno bestiale .Si ricordano ufficialmente gli ostaggi fucilati per rappresaglia dai tedeschi alle Fosse Ardeatine , ma questi morti , i morti di Pisa , di Grosseto , di Sant’Anna di Stazzema e chissà quant’altri mai , chi li ricorda più ?Si era verso la fine del ‘ 44 : una densa , nera colonna di fumo che si innalzava verso nord-ovest rispetto all’Arsina , dove eravamo sfollati, richiamò la nostra attenzione. Sul momento corse voce che un aereo fosse precipitato , ma la verità arrivò quasi subito :per aver dato rifugio ad alcuni partigiani , (la motivazione era sempre la stessa), i tedeschi avevano uccise e arse vive 560 persone , quasi tutte donne , vecchi , bambini , praticamente l’intera popolazione di Sant’Anna. Chi è stato l’autore di questa carneficina? Reder , Kapler , Pibke ? Che importa ormai sapere se quei poveri bambini di Grosseto sono stati uccisi da un "Mustang", uno "Spitfire", o da uno "Stuka" , o uno "Zero"? per punirli, per fare giustizia ? non c’è giustizia umana, non c’è pena , neppure quella capitale che possa dar soddisfazione anche di una sola vita innocente soppressa . Cosa cambia sapere se questi morti sono stati uccisi dagli Alleati o dai Tedeschi? C'è stata una guerra, terribile , crudele, che, come tutte le guerre, non ha risparmiato a nessuno sofferenze di ogni genere , un mostro che nessuno è mai riuscito a cancellare dalla faccia della terra . Da quando alla scuola elementare abbiamo avuto i primi contatti con la storia , abbiamo trovato sempre guerre, guerre di difesa, di offesa, guerre di espansione , di liberazione , di secessione, guerre civili . Abbiamo sempre trovato un lupo capace di mille pretesti per sbranare il debole agnello. Fra i tanti slogan coniati da Mussolini (libro e moschetto- credere , obbedire , combattere –se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi, …) ce n’era uno, una specie di proporzione geometrica, che suonava : "La guerra sta ai popoli, come la maternità sta alla donna ", una massima mostruosa : la maternità è vita, la guerra è distruzione , è morte.

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