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Credenzepopolari
Si riportano alcune credenze legate a vecchie superstizioni popolari
Non
incrociare coltelli a tavola Non
poggiare il cappello su letto Non
incrociare le mani durante il saluto ("Nun facemu cruci"). Non
passare sotto la scala a pioli Non
si deve preparare il letto della sposa in tre: il più piccolo morirebbe. Non
si prestano aghi: provocherebbe inimicizie. Due
bambini che non hanno superato il primo anno di vita non devono sfiorarsi. Non
si deve accendere la sigaretta in tre: il più piccolo morirebbe. Non
bisogna essere in tredici a tavola: il più piccolo andrebbe incontro a
disgrazia o morte; Antidoto:
basta aggiungere una 14ª posata. A
tavola non sedersi all'angolo: si rischia di non sposarsi (è più un detto
scherzoso, che un'autentica credenza) Se
si rompe uno specchio si hanno sette anni di disgrazie. La
sposa, il giorno del suo matrimonio, deve indossare una cosa nuova, una cosa
vecchia, una cosa usata, una cosa prestata, una cosa azzurra. Se
di prima mattina s'incontra un prete, la giornata non si svolge bene. Se,
uscendo per la strada, s'incontra una sposa, è sfortuna; se s'incontra un
corteo funebre, è fortuna. Quando
si porta il regalo agli sposi e vengono offerti confetti, questi non si
mangiano prima della cerimonia, perché ciò porta male agli sposi. Quando
passa un corteo funebre si tocca ferro. Se
cade olio per terra, è un segno di chiara disgrazia (numerosi sono gli
aneddoti che a proposito vengono raccontati). Il
vino che cade per terra, invece, è premonitore di fatti fortunati. Si
cambia strada quando s'incontra un gatto nero. Naturalmente si eviterà di fare qualcosa di importante il Venerdì 17: è sempre consigliabile rimandare ad altra data. Se si vede una mosca grossa girare per la camera, è segno che stanno per arrivare delle persone. La buffa è “malu nunziu” (l’incontrarla costituisce cattivo presagio)
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