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Intorno al 600 a.C. la
colonia greca di Sibari diede vita, a sud della foce del Sele, alla città di
Poseidonia. L’area territoriale della città, ubicata nella parte meridionale
della grande pianura alluvionale del golfo di Salerno attraversata dal Sele, è
delimitata a nord dal fiume stesso, a est dai primi rilievi collinari tra cui i
monti Calpazio, Sottano e Soprano, a sud dalle colline di Agropoli e si prolunga
fino al mare ad occidente. La pianura è, inoltre, solcata dal Capodifiume che
lambisce a sud la città, e dai fiumi Solofrone (oggi non piu’ esistente) e
Testene.
L’impianto urbano di età greca si sviluppava lungo la terrazza
calcarea, collocata al centro della pianura e in antico
leggermente sopraelevata rispetto ad essa.
La cinta
di fortificazione
racchiude un’area i cui limiti sono indicati dalla necropoli di
Andriuolo-Laghetto, posta a ridosso dell’attuale cinta muraria
nord-orientale, la laguna a ovest, il corso di Capodifiume ed il
santuario di Santa Venera a sud. Ancora incerto il limite
orientale del primo insediamento che va ubicato nell’area
compresa tra il Museo Archeologico Nazionale e la successiva
cinta muraria.
Non molto
dopo la fondazione della città l’area urbana venne divisa in
grandi zone funzionali. Un’ampia fascia fu riservata alla
costruzione dei santuari urbani e all’agora, mentre
ad ovest si svilupparono i quartieri abitativi.
L’area
destinata alle funzioni pubbliche fu delimitata ad ovest da un
ampio asse viario (10,50 m. di larghezza), orientato in senso
nord/sud, che si incrociava ad angolo retto con tre assi viari
di grandi dimensioni (plateiai) orientati est/ovest: uno
a nord largo 12 m, uno al centro largo 18,20 ed una a sud largo
10 m. Le tre plateiai suddividevano la fascia pubblica in
tre settori, di cui due, settentrionale e meridionale, occupati
dai santuari urbani e quello centrale destinato all’agora.
Un grande
sviluppo edilizio si ebbe intorno al 550 a.C. con la costruzione
dell’imponente tempio di Hera
(c.d. Basilica),
delle strade perpendicolari e, verso la fine del secolo, del
c.d.
sacello ipogeico
nella zona dell’agorà e del
tempio di Athena
nel santuario settentrionale.
La città
conobbe un periodo di grande fervore edilizio, senz’altro
ricollegabile ad un particolare sviluppo economico, tra l’ultimo
trentennio del VI secolo a.C. e la metà del secolo successivo.
L’assetto
urbano della città greca si conservò pressoché intatto in età
lucana, la maggior parte dei monumenti pubblici, più o meno
ristrutturati, continuò ad esser utilizzata talvolta con le
medesime funzioni.
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