Quinta stazione: |
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Gesù è aiutato dal Cireneo. |
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Prostrato sotto il peso della croce |
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che preme sul suo corpo ormai piagato, |
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il Cristo ha finalmente uno straniero |
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costretto dai soldati a dargli aiuto. |
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È un tal Simone, un uomo di Cirene, |
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che di ritorno stanco dai suoi campi |
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in cerca chissà dove di un riposo, |
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si addossa lì di un obbligo non suo. |
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È strano quel Giudeo con cui si ferma |
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per reggergli il patibolo di legno |
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e dargli pur per breve un po' di fiato. |
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È quello sguardo fatto di dolcezza, |
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rivolto intorno in segno di perdono, |
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che cambia in meritorio un gesto imposto. |
Ce n'è di gente attorno e meglio adatta |
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da reclutare lì per la bisogna, |
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senza fermare il viaggio di quell'uomo |
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che ha già fornito ai campi le sue braccia.
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Non ci vuol molto per trovarne un altro |
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fra i molti che accompagnano il corteo, |
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senza aspettar chi capiti per caso |
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e ha già la sua bisaccia di pensieri. |
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E poi si tratta sol di un incidente |
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che pure non previsto dalle guardie |
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non obbliga un estraneo a rimediarvi. |
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Il suo lavoro il Cireneo l'ha fatto
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e a casa c'è di certo chi lo aspetta |
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per dargli assieme al vitto un po' di quiete. |