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- EPISODIO 13 -
KETSUI NO ASA
L'ALBA DELLA DECISIONE

Seiya e i suoi compagni intendono combattere contro Rhadamantis, ma quando lo Spectre lancia il Greatest Caution, il suo terribile colpo, essi sono inermi e si salvano soltanto con l'aiuto dei Sacri Guerrieri d'Oro, che si parano dinanzi a loro facendogli scudo con il corpo. Mu, Milo e Aiolia pregano i Sacri Guerrieri di Bronzo di lasciare a loro la battaglia e di proseguire all'inseguimento di Ades, pronti a sacrificare la loro vita nello scontro.

Non appena Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun se ne vanno, i tre si avventano contro Rhadamantis utilizzando i loro colpi segreti, ma subiscono dal loro nemico la sconfitta definitiva. Shun è il primo ad avvertire la loro disfatta quando sente il Castello di Ades tremare sotto i suoi piedi per effetto del Greatest Caution, ed insieme agli altri allunga il passo, raggiungendo le stanze di Pandora.

La stessa Pandora, nel frattempo, ha cominciato tranquillamente a scendere la lunghissima scalinata che porta dal Castello al Mondo dei Morti, lasciando dietro a sé il solo Zellos. Lo Spectre approfitta dell'occasione per infierire sul morente Kamyu per vendicarsi dell'offesa subita poco prima, ma proprio quando sta per assaporare il gusto della rivalsa piombano nella stanza i sacri Guerrieri di Bronzo, che riescono a dare soltanto un ultimo saluto ai ribelli prima che questi, sotto la luce del sole, diventino polvere. E' Hyoga, ora, a prendersi la rivincita su Zellos, che viene abbattuto dal suo Aurora Execution.

I Sacri Guerrieri hanno ora via libera, e cominciano la discesa della scalinata dietro a Pandora, la quale guardando Shun, invece di preoccuparsi, si rasserena, lasciando perplesso il Sacro Guerriero di Athena. Ben presto, tuttavia, Seiya e i suoi compagni arrestano la propria avanzata, poiché alle loro spalle c'è Rhadamantis, il quale dopo aver gettato i Sacri Guerrieri d'Oro nel Pozzo che conduce al Mondo dei Morti è pronto a raggiungere il proprio signore Ades.

Rhadamantis è troppo forte anche per Seiya, Shiryu, Hyoga e Shun messi insieme, e li sconfigge senza difficoltà. Anche dopo i feroci attacchi dello Spectre, però, le nuove armature non hanno neppure un graffio e lo spirito determinato di Seiya gli consente di ritentare. Il Sacro Guerriero di Pegaso viene atterrato più volte e rischia di finire gettato nel Pozzo della Morte, cadendo sulla scalinata invece che nell'antro infernale solo per l'intervento dei suoi compagni; alla fine, tuttavia, il suo Cosmo diviene talmente potente da consentirgli di battersi ad armi pari con Rhadamantis, insieme al quale precipita nel Pozzo della Morte sotto gli occhi preoccupati di Shiryu, Shun e Hyoga.

Al Santuario, Dauko saluta per l'ultima volta l'amico Shion prima che questi scompaia e poi, insieme a Kanon, si appresta a prendere parte alla battaglia, sperando che i Sacri Guerrieri di Bronzo, come già Shaka ed Athena, riescano a sviluppare l'Ottavo Senso senza il quale non potrebbero mai giungere vivi nel Mondo dei Morti. Ai Sacri Guerrieri di Bronzo, rimasti soli nel Castello di Ades che, in conseguenza dei colpi di Rhadamantis, sta per crollare insieme alla montagna sulla quale si erge, non resta che una sola possibilità: buttarsi nel Pozzo della Morte, raggiungere Seiya e Saori e battersi contro Ades.

COMMENTO SUL TREDICESIMO EPISODIO

Intenso.

Dire che ci sono differenze con la storia di Kurumada vuol dire minimizzare le scelte di sceneggiatura fatte per questo episodio. Niente personaggi che, in questo momento, sarebbero stati inutili e la cui presenza non avrebbe avuto significato (Valentine, Gordon, Queen, Shilfield), via le scene inutili come il diverbio tra Rhadamantis e Zellos e una cura perfetta dei più piccoli dettagli di sceneggiatura. Vengono dati spazio e onore ai Sacri Guerrieri d'Oro e la battaglia tra Rhadamantis e i quattro Sacri Guerrieri di Bronzo è di quelle da ricordare. Ma soprattutto, complimenti per come in questi tredici episodi è stato gestito il personaggio di Pandora; davvero non immaginavo scelte così azzeccate.

Il Portale del Mondo dei Morti è molto più coreografico, come l'intero castello, rispetto alla versione un po' spoglia del manga. Altre annotazioni sulla fedeltà al manga o alla vecchia serie animata non ce ne sono. La sola cosa da annotare è una maggior attenzione alla cronologia e al tempo trascorso sull'Orologio a Fiaccole, che vengono gestiti con più cura.

Fantastico l'effetto grafico che accompagna la morte dei ribelli, dissolti in piccole particelle. Molto bello anche l'effetto dei colpi di Rhadamantis sulle armature di bronzo, che pur sotto la grande pressione si deformano ma non si sbriciolano. Ben realizzati anche le new entry (si fa per dire) Aurora Execution (la morte di Zellos è davvero di una crudeltà inaudita!) e Pegasus Suiseiken e soprattutto il Greatest Caution di Rhadamantis, che dà l'impressione di essere davvero devastante. Un po' deludente il Nebula Storm.

Musiche perfette per una chiusura perfetta del Capitolo del Santuario. Sono state usate molte tracce di Asgard, questo sì, ma le trovo completamente appropriate al contesto ("Sotto i rami dell'albero del mondo" è la migliore ending che avrebbero potuto scegliere e la versione strumentale di Blue Dream è fantastica). Molto bella anche "Decisione del destino" una bonus track del CD8 usata durante la vendetta di Zellos. Dalla soundtrack di Ades spicca la traccia 7 ("Oh, giovani Cavalieri") utilizzata nella prima battaglia tra i Sacri Guerrieri di Bronzo e Rhadamantis, ma sono presenti altre quattro tracce.


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testo di Marco "Shin Kazama" Zannini