Vedere un giorno la trasposizione animata del terzo capitolo del manga (la saga di Ades, appunto) è
sempre stato il desiderio più grande di tutti gli appassionati di "Saint
Seiya".
Sì, perché se è vero che il capitolo del Santuario, nel passaggio dalla
versione cartacea a quella televisiva, ha fatto un grande salto di qualità (non
solo a livello grafico, ma anche in consistenti parti della sceneggiatura), è
altrettanto vero che la saga di Ades si presta ad essere manipolata in molti
punti.
Certo non nella sceneggiatura di base, comunque, originale e in alcuni tratti
addirittura sbalorditiva per colpi di scena e tensione, quanto piuttosto nel
ritmo della narrazione e nella caratterizzazione dei "cattivi", ovvero
degli Specter di Ades, soltanto abbozzati nel manga. A dire il vero nella parte
finale della saga si nota una brusca accelerazione
della storia dovuta, probabilmente, non tanto alla fretta di Kurumada, quanto a
quella della "Shueisha", casa produttrice del fumetto, parte che
potrebbe venire ampiamente rimaneggiata.
Ma il mistero che circonda Shun di Andromeda ed il suo reale rapporto con il
fratello Ikki, l'improvvisa conversione al male dei Gold Saints caduti durante
la battaglia delle Dodici Case e la discesa in campo dei Gold Saints
sopravvissuti sono frutto della fantasia di Kurumada, e costituiscono, prima
ancora delle battaglie stesse, l'intreccio fondamentale della serie, serie in
cui i Gold Saints (in Giappone forse i personaggi più amati di "Saint
Seiya") sono i veri protagonisti, dall'inizio alla fine.
Un primo tentativo di
trasporre la saga in animazione è datato 1990, ma
il progetto si è arenato, proprio quando (a quanto si dice) un terzo della saga
godeva già della trasposizione animata (non il primo terzo, ma un terzo delle
puntate in ordine sparso): è stato comunque prodotto un image-CD
contenente BGM, sigle di testa e coda e dialoghi specificatamente riferiti a
detta serie.
Nell'aprile 2001, in Francia e precisamente in
occasione del "Cartoonist" di Toulon, si
è fatto un tentativo per spronare i giapponesi a produrre la versione animata
della saga di Ades: sono state realizzate due scene su "possibili"
episodi della serie, frutto di un lavoro eccezionale da parte degli animatori
d'oltralpe, capeggiati dal bravissimo Jerome Alquié.
La prima di esse riguarda l'incontro tra Shun, Ikki e Pandora, la seconda la
creazione del varco nel Muro del Pianto. In più, lo staff di animatori francesi
ha realizzato la sigla di testa (Dead or Dead)
immaginandosi tutti i particolari che nel fumetto erano accennati. Questo è
stato l'ultimo preludio all'uscita ufficiale della serie di OAV.