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- EPISODIO 10 -
KIN-IRO NO GEKITOTSU
LA TECNICA PROIBITA DI ATHENA

Saga e i suoi compagni si apprestano a rientrare nel Sesto Palazzo per poi proseguire la propria corsa, ma nel giardino fiorito dello Sharasoju, diventato ormai un enorme e arido cratere, scoprono che non tutto è stato spazzato via. Insieme ai due alberi di Shara, infatti, è rimasto anche Shaka, incredibilmente sopravvissuto allo scontro e perfettamente integro. Il Sacro Guerriero della Vergine, senza dire una parola, raggiunge gli alberi di Shara e si siede ai piedi delle due piante, catturando in tutta tranquillità alcuni petali che svolazzano vicino a lui.

Shaka, con il proprio sangue, scrive qualcosa sui petali e poi li abbandona al vento, pregandoli di raggiungere Athena per portarle il suo ultimo messaggio. Shura è pronto a graziare Shaka non appena questi ha terminato il proprio compito, ma ogni sforzo è del tutto inutile. Soltanto l'anima di Shaka, infatti, è sopravvissuta all'Athena Exclamation per scrivere il messaggio sui petali, e prima che Shura possa muovere la sua Excalibur la figura del Sacro Guerriero della Vergine scompare nel nulla. Saga, Kamyu e Shura, piangendo calde lacrime, sono sul punto di rivolgere una confessione a Shaka circa il vero scopo della loro missione, quando vedono vicino a loro la Fairy sopravvissuta all'attacco di Mu, ultimo residuo dell'armata di Spectre inviata al Santuario.

I tre ribelli, quindi, rientrano mestamente nel Sesto Palazzo, dove ad attenderli ci sono sei Sacri Guerrieri pieni di dolore per la morte di Shaka e di rabbia verso i suoi carnefici: si tratta di Aiolia, Mu e i quattro Sacri Guerrieri di Bronzo. Aiolia lascia a Saga soltanto il tempo di consegnare a Mu il rosario di Shaka, poi rivolge il suo Lightning Plasma contro i ribelli, riducendoli a malpartito.

Saga, tuttavia, in un secondo tempo riesce a contenere il colpo di Aiolia e la battaglia sembra finita. L'arrivo al Sesto Palazzo di Milo dello Scorpione, letteralmente infuriato, riaccende le ostilità, con i ribelli che si trovano a dover subire le punture dello Scarlet Needle per ben quattordici volte. Milo sta anche per lanciare l'Antares, ma appena prima che egli effettui l'attacco decisivo Seiya lo avverte di un pericolo imminente, salvandogli la vita; il Galaxian Explosion di Saga, infatti, ferisce il Sacro Guerriero d'Oro ma non lo uccide.

Vista la parità di forze in campo e la stanchezza per le molte battaglie sostenute, Saga e i suoi compagni decidono di utilizzare ancora una volta l'Athena Exclamation per risolvere al più presto la contesa e spazzare via i tre Sacri Guerrieri d'Oro che gli si oppongono. Mu, Aiolia e Milo, tuttavia, rispondono preparandosi a lanciare a loro volta il colpo proibito, pur sapendo che lo scontro porterebbe alla distruzione dell'intero Santuario e nonostante l'opposizione dei Sacri Guerrieri di Bronzo, che cercano di fermare i contendenti.

Saori, intanto, ha ricevuto il messaggio di Shaka e ne ha compreso il significato. La scritta sui petali, Arayashiki, è un invito che Shaka rivolge ad Athena: è il momento di prendere una decisione importante. Poi una tremenda esplosione di dipana dal Sesto Palazzo, frutto dello scontro tra i due Athena Exclamation.

COMMENTO SULL'OTTAVO EPISODIO

Intenso.

La morte di Shaka, nella storia di Saint Seiya, è seconda solo a quella di Shiryu per lacrime versate da amici e conoscenti, e più ancora di quella del Sacro Guerriero del Dragone genera una reazione violenta e rabbiosa, segno di un fortissimo cameratismo tra i sacri Guerrieri d'Oro. Questo aspetto, già presente nel manga, mi sembra ancora più forte in questo decimo episodio, nel quale la sceneggiatura non si discosta da quella della versione cartacea. Un altro aspetto che mi sembra evidente è la lentezza delle scene più "riflessive", che sono allungate in modo perfetto per creare l'atmosfera adatta. Tra i dieci episodi, secondo me, questo è quello che suscita emozioni più forti.

Finalmente si vede qualcosa di più circa la Statua di Athena, che sembra molto più piccola di quanto non fosse nel manga, con dimensioni rispettose della serie animata classica. Rimane il fatto, però, che tanto nel manga quanto nella vecchia serie non c'era alcun basamento sotto la statua. Un'altra cosa riguardante la statua, che forse mi ero scordato di segnalare, è che la Nike sul palmo destro richiama molto la Nike di Samotracia, senza testa e con le ali spezzate, mentre nella vecchia serie la Nike veniva rappresentata come una figura perfettamente conservata.

Belle le rappresentazioni delle tecniche segrete, ed in particolar modo del Galaxian Explosion di Saga, che ho trovato davvero fantastico. Mi è piaciuto anche il reticolo di colpi del Lightning Plasma, molto simile a quello che Aiolia aveva lanciato contro Seiya nella battaglia del Quinto Palazzo nella serie classica. Si tratta, comunque, del primo episodio nel quale non si vedono  nuovi colpi.

Complimenti vivissimi per la scelta delle musiche, e soprattutto per l'uso intenso delle tracce dal cd 5 della soundtrack, fino ad ora poco utilizzato ("La resurrezione di Athena", usata a partire da quando i ribelli vedono Shaka, copre circa tre minuti, e "La morte di Athena" copre gli ultimi due minuti dell'episodio). Dalla colonna sonora del terzo film vengono prese tre tracce, con due della serie di Asgard, due di Lucifero e una del Santuario. C'è anche una traccia della soundtrack di Ades, e più precisamente la 1, utilizzata per la battaglia tra Milo e i ribelli.


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testo di Marco "Shin Kazama" Zannini