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Gli Antichi giocano con il D20

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Ne avevamo già parlato in occasione della sua uscita lo scorso anno e adesso, dopo qualche sessione di gioco, un paio di avventure e, naturalmente, aver letto il manuale nonchè approfondito i vari pro e contro con l’esperienza dei giocatori del proprio gruppo, adesso possiamo dare qualche giudizio che non può essere altro che positivo: Il richiamo di Chtulhu in versione per il D20 è senz’altro un buon prodotto.

Certo il merito è del gioco in sé: in Chtulhu le tematiche, l’ambientazione e le atmosfere investigative e misteriose sono da sole un bel punto di forza anche nella vecchia versione. Ma in ogni caso con il sistema principe per i giochi di ruolo o per lo meno quello adottato dalla 25th Edition, il gioco non perde nulla del suo fascino, ma in più è semplificato per l’adozione delle familiari regole che tutti i giocatori conoscono, in quanto applicate ad una quantità di altri giochi a partire dal decano Dungeons & Dragons.

Senza contare poi che con l’esperienza della casa editrice il manuale è di ottima qualità: riprende la stessa impaginazione degli altri manuali, le illustrazioni sono buone, ottime le suddivisioni dei capitoli e chiara l’esposizione e la traduzione in italiano. Certo se c’è da fare un appunto, è quello che alcune cose sono date per scontate: se qualcuno non ha mai giocato ad un gioco di ruolo, non troverà tutte le informazioni necessarie e incontrerà qualche difficoltà. Per chi ha già esperienza lo scoprirà al contrario ben strutturato e di facile consultazione.

Le sezioni sono le classiche: dalla creazione del personaggio, alle abilità, ai talenti, all’equipaggiamento. C’è poi la “contestata” sezione sulla magia. Si è voluto introdurre anche questo aspetto che ha fatto storcere il naso a più di una persona. In realtà non c’è da preoccuparsi molto: la magia è quasi inutilizzabile per il fatto che provoca talmente tanti inconvenienti da risultare praticamente letale. I tempi di lancio sono molto lunghi anche per gli incantesimi più semplici senza contare che quelli più potenti (evocare yoh- sothoth) hanno risvolti intanto devastanti per il “mago” e poi non è chiaramente possibile controllare un essere del genere (ci mancherebbe!). Insomma la magia c’è ma solo per farci capire quanto oscure e incontrollabili siano le vie degli Antichi.

Molto curata la sezione sulle fobie e sulla sanità: come nel vecchio sistema di gioco la misurazione è rimasta in percentuale in quanto sarebbe stato arduo adattarla al sistema d20.

Originale e funzionante la possibilità di giocare (quasi) in ogni tempo e non soltanto nei classici anni’20 come nella vecchia versione: ci sono scenari giocabili per tutto il secolo fino ai giorni nostri con risvolti davvero originali come la possibilità di usare le nuove tecnologie (internet, i cellulari…) per trovare informazioni.

La cosa che traspare oltre alla grande predominanza che ha comunque il gioco di ruolo sulle regole è che in ogni caso non si può combattere contro l’Oscurità degli Antichi: fa un po’ impressione vedere una curatissima sezione sulle armi quando anche il più piccolo emissario del Caos ne è completamente immune: le persone più alla nostra portata saranno i singoli cultisti invasati. Il concetto è che contro gli Antichi non c’è speranza: non possiamo fare altro che combatterli cercando di arginare le loro forze o…unirci a loro!

21/06/2003