Siete nel sito Internet del
I. LA "SINISTRA"
NUOVO: LA NOSTRA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, LETTERARIA E MUSICALE !
|
Per inviarci le vostre opinioni, ma anche possibilmente contributi e segnalazioni che possano esserci utili nel nostro lavoro di controinformazione, contattateci all'indirizzo: jugocoord@libero.it!
|
II. GLI "INTELLETTUALI"
Dalla fine del bipolarismo ad oggi gli intellettuali più in vista
d'Europa hanno svolto un ruolo attivo nell'evoluzione delle vicende - un
ruolo non di rado più che criticabile. Cerchiamo di mettere a
confronto le opinioni di alcuni di loro, smascherandone gli errori e le
responsabilità dove ce ne siano.
"Abbiamo raccolto le pannocchie"
"Abbiamo raccolto le pannocchie"
ZLATKO DIZDAREVIC
Ambiguo e vergognoso
l'articolo di Zlatko Dizdarevic,
ex giornalista di "Oslobodjenje" incensato in Occidente
sulla stampa di ogni orientamento politico durante la guerra civile
bosniaca, apparso su "il manifesto" e "Svijet" (la
rivista di cui e' oggi direttore) a proposito dei crimini commessi
dal regime di Izetbegovic contro i serbi di Sarajevo.
PETER HANDKE
E' uno dei più significativi autori della letteratura contemporanea di
lingua tedesca. Di Handke è il libro Gerechtigkeit
fuer Serbien - Eine winterliche Reise
zu den Flüssen Donau, Save, Morawa und Drina (Suhrkamp 1996 - nella
versione italiana: "Giustizia per la Serbia - Viaggio
d'inverno lungo i fiumi Danubio, Sava, Morava e Drina", Einaudi 1996),
nonchè una "Appendice estiva" al Viaggio d'Inverno,
Sommerlicher Nachtrag zu einer winterlichen Reise (sempre per i
tipi Einaudi nell'edizione italiana: "Appendice Estiva a un viaggio
d'inverno", Einaudi 1997, lire 10mila).
Già nel 1991 Handke era stato
al centro di una forte polemica con MILAN KUNDERA, che
viceversa aveva proclamato il suo sostegno all'indipendenza slovena
nel nome della Mitteleuropa. Si legga in proposito
l'"Addio al sognatore del nono paese" (in italiano all'interno
di "Jugoslavia perche'", a cura di Tommaso di Francesco) e
l'intervista pubblicata su "Ai confini e nei dintorni del nono
paese", ed. Braitan, Brazzano 1994 (lire 15.000).
ADRIANO SOFRI
Per gli italiani non ha bisogno di presentazioni. Non tutti però
conoscono le sue attività - vorremmo dire - di fiancheggiatore
della tendenza islamista in Bosnia. Con i suoi articoli, apparsi sul
quotidiano ex-progressista l'Unità, Sofri ha contribuito
attivamente ad instaurare un certo tipo di clima. Oggi egli si vanta di
avere amici negli ambienti politici e militari vicini ad Izetbegovic.
Dall'inizio della sua detenzione per l'omicidio Calabresi, questi gli
vanno ripetutamente esprimendo solidarietà, e qualcuno ha persino
ipotizzato una sua richiesta di asilo politico nella attuale Repubblica di
Bosnia-Erzegovina (o nella Federazione musulmano-croata?) - richiesta che
verrebbe sicuramente accettata!
L'ACCADEMIA SERBA DELLE ARTI E DELLE SCIENZE
Questa istituzione è da anni al centro di fortissime polemiche a causa
soprattutto del noto Memorandum, uscito prima dello scoppio della
guerra, generalmente considerato il "manifesto" del nazionalismo serbo.
Per questo, l'Accademia è additata tra i maggiori
responsabili dello scoppio della guerra civile.
MIRJANA MARKOVIC
Nota dalle nostre parti soprattutto come "la moglie di
Slobodan Milosevic", la Markovic e' un curioso personaggio:
professoressa universitaria, scrive commenti sulle riviste femminili
piu' popolari e libri a cavallo tra la biografia intimista e la
filosofia spicciola; accusata in Occidente di essere
"vetero-marxista", guida
la Sinistra Unita Jugoslava (
JUL), una coalizione di forze di tendenza variegata, dai
socialdemocratici piu' moderati ai "comunisti", lontanissima
dall'ortodossia marxista (e assai piu' vicina ai partiti riformisti
occidentali o alla nostra Rifondazione Comunista), che non disdegna le
privatizzazioni se queste possono "aiutare l'economia del paese".
La destra di Seselj e Draskovic, i nazionalisti ed i pope la
accusano addirittura di "bolscevismo".
PREDRAG MATVEJEVIC
Docente di slavistica all'Università di Roma La Sapienza,
intellettuale
sincretico (o confuso?) di grande successo negli ambienti che contano, oggi
ritiene di essere parte di un ambiente culturale
"mediterraneo" e si proclama "senza patria" (tra asilo ed esilio).
Negli anni passati ha pubblicato una infinità di articoli, libri ed
interventi, nei quali liquidava l'esperienza jugoslava come conclusa.
Intervistato nelle sedi più svariate, Matvejevic è stato
particolarmente assiduo nell'orientare l'opinione pubblica di sinistra
soprattutto attraverso il manifesto ed Avvenimenti.
Oggi Matvejevic è particolarmente attento a presentarsi come
oppositore di Tudjman (ricordiamo che l'opposizione "liberale" a Tudjman
è appoggiata dagli USA e finanziata in particolare da Soros), ma continua
a diffondere l'odio antiserbo ed antijugoslavo stavolta in funzione
filoalbanese. Matvejevic non ritiene di essere nato in Jugoslavia, nè
nella ex-Jugoslavia, bensi nella Erzeg-Bosnia
degli ultranazionalisti croati, come ha lui stesso affermato in varie
interviste.
ALTRI "INTELLETTUALI":
Entrambi i racconti, insieme a
tutte le prese di posizione dell'autore contro la disinformazione e la
demonizzazione del popolo serbo, hanno suscitato grande scandalo
soprattutto nei paesi di lingua tedesca.
In pochissimi però hanno letto il Memorandum nella sua
versione integrale (stralci sono stati pubblicati
in italiano solo dalla rivista Limes).