Alla rubrica "Lettere&Mail", con preghiera di pubblicazione: --- * PUO' IL PAPA SBAGLIARSI ? Caro "manifesto", abbiamo letto con estremo interesse gli articoli che avete pubblicato nei giorni scorsi sulla beatificazione del Cardinale Stepinac, ma un po' perplessi ci hanno lasciato le dichiarazioni del Prof. Matvejevic, il quale, autocitandosi, afferma che il papa avrebbe commesso degli errori finendo, per cosi' dire, nella "trappola" dei rapporti balcanici. Ci sembra in realta' che il papa non abbia commesso errori. Non abbiamo neanche bisogno di riferirci al dogma romano-cattolico della "infallibilita'" del Pontefice per sostenere questo, poiche' basterebbe fare una cronologia della "Ostpolitik" vaticana di questi ultimi anni, che e' stata sempre assolutamente coerente con se stessa. Il papa, semplicemente, fa il suo mestiere di papa della Chiesa di Roma. Il problema, ci si consenta, non e' in nessun modo il papa, ne' tantomeno i "cattivi consiglieri" di cui parla Matvejevic. Il problema (assai piu' grave) siamo noi. Intendiamo dire: siamo noi antifascisti - non certo il Professor Matvejevic, che pur essendo professore di Slavistica va in giro a raccontare che la sua lingua e' "il croato" -, siamo noi internazionalisti a non saper fare il nostro mestiere. Soprattutto in questi ultimi anni, e soprattutto rispetto alla questione della guerra fratricida nei Balcani. Tuttavia, piuttosto che autocommiserarci perennemente, chiediamoci: possiamo fare, finalmente, qualcosa di positivo, quantomeno per combattere il revisionismo ed il fascismo che montano in Croazia? Noi una idea ce l'avremmo: il "manifesto", principale organo degli antifascisti italiani, potrebbe farsi promotore di una campagna di sostegno per la Socijalisticka Radnicka Partija (Partito Socialista dei Lavoratori) della Croazia, l'unica formazione politica davvero antifascista ed internazionalista della odierna Croazia, e per il giornale Hrvatska Ljevica (Sinistra Croata), che gia' da alcuni anni esce semiclandestinamente. Questo giornale ha fatto un'opera egregia di controinformazione sulla figura di Stepinac negli ultimi mesi, e rappresenta, tra le altre cose, la principale voce degli ex-combattenti partigiani croati. Che ne dite? Potremmo cosi' cominciare proprio dalla Croazia a fare qualcosa di condivisibile ed utile per il futuro di quelle popolazioni, ed anche per il futuro nostro. Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1998