MARX

Astrazion fatta da queste contraddizioni, uno scambio diretto di denaro ossia di lavoro oggettivato con lavoro vivente, abolirebbe o la legge del valore che comincia a svilupparsi liberamente proprio e soltanto sulla base della produzione capitalistica, oppure la stessa produzione capitalistica, la quale si basa per l'appunto sul lavoro salariato. La giornata lavorativa di dodici ore si presenta per esempio in un valore di denaro di sei scellini. O si ha uno scambio di equivalenti e in tal caso l'operaio riceve per il suo lavoro di dodici ore sei scellini. Il prezzo del suo lavoro eguaglierebbe il prezzo del suo prodotto. In questo caso egli non produrrebbe alcun plusvalore per il compratore del suo lavoro, i sei scellini non si trasformerebbero in capitale, la base della produzione capitalistica scomparirebbe: ma è precisamente su questa base che egli vende il suo lavoro e che il suo lavoro costituisce lavoro salariato.

D'altra parte, se ci volgiamo al capitalista, questi vuole precisamente ottenere la maggiore quantità possibile di lavoro per la minore quantità possibile di denaro.

L'economia politica classica tocca da vicino il vero stato delle cose, senza per altro formularlo in modo consapevole. Essa non può farlo finchè è chiusa nella sua pelle borghese.

Il valore relativo del denaro sarà dunque minore nella nazione che ha un modo di produzione capitalistico più sviluppato che non in quella che lo ha poco sviluppato

La prima condizione dell'accumulazione è che il capitalista sia riuscito a vendere le sue merci e a riconvertire in capitale la parte maggiore del denaro così ricevuto.