La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico si presenta come una "immane raccolta di merci".
La merce è in primo luogo un oggetto esterno, una cosa che mediante le sue qualità soddisfa bisogni umani di qualsiasi tipo.
La forza-lavoro complessiva della società si presenta nei lavoratori del mondo delle merci, vale qui come unica e identica forza-lavoro umana,
benchè consista di innumerevoli forze-lavoro individuali. Ognuno di queste forze di lavoro individuali è una forza lavoro umana identica alle altre.
Da una parte, ogni lavoro è dispendio di forza lavoro umana in senso fisiologico, e in tale qualità di lavoro umano eguale o astrattamente umano
esso costituisce il valore delle merci.
Il commercio mondiale e il mercato mondiale aprono nel secolo XVI la storia moderna della vita del capitale.
Ogni nuovo capitale calca la scena, cioè il mercato - mercato delle merci, mercato del lavoro, mercato del denaro - in prima istanza come denaro,
ancora e sempre: denaro che si dovrà trasformare in capitale attraverso processi determinati.
Il compratore non lascia andare il denaro che con la perfida intenzione di tornarne in possesso.