La ripetizione, ossia il rinnovamento della vendita allo scopo di comprare, trova, come questo stesso processo, la sua misura e il suo termine
in uno scopo finale che sta fuori di essa, nel consumo, nella soddisfazione di determinati bisogni.
La circolazione semplice delle merci - la vendita per la compera - serve di mezzo per un fine ultimo che sta fuori della sfera della circolazione,
cioè per l'appropriazione di valori d'uso, per la soddisfazione di bisogni.
Invece, la circolazione del denaro come capitale è fine a se stessa, poichè la valorizzazione del valore esiste soltanto entro tale movimento sempre
rinnovato.
Quindi il movimento del capitale è senza misura.
Il possessore di denaro diventa capitalista nella sua qualità di veicolo consapevole di tale movimento.
La sua persona, o piuttosto la sua tasca, è il punto di partenza e di ritorno del denaro.
Quindi il valore d'uso non deve essere mai considerato fine immediato del capitalista. E neppure il singolo guadagno: ma soltanto il moto incessante
del guadagnare.
Questo impulso assoluto all'arricchimento, questa caccia appassionata al valore è comune al capitalista e al tesaurizzatore, ma il tesaurizzatore è
soltanto il capitalista ammattito, mentre invece il capitalista è il tesaurizzatore razionale.
Quell' incessante accrescimento del valore, al quale tendono gli sforzi del tesaurizzatore quando cerca di salvare il denaro dalla circolazione,
viene raggiunto dal capitalista, più intelliggente, che torna sempre di nuovo ad abbandonarlo alla circolazione.
Viene dalla circolazione, ritorna in essa, si conserva e si moltiplica in essa, ne ritorna ingrandito e torna a ripetere sempre e di nuovolo stesso
ciclo. D-D'(D= Denaro;D'= Denaro+profitto), denaro figliante denaro - money which begets money - così suona la descrizione del capitale in bocca dei suoi primi interpreti,
i mercantilisti.
Comprare per vendere, ossia, in modo più completo, comprare per vendere più caro, D-M-D' (D= Denaro;M= Merce;D'= Denaro+profitto), sembra invero forma propria
solo di una specie di capitale, del capitale mercantile.
Ma anche il capitale industriale è denaro che si trasforma in merce e, mediante la vendita della merce, si ritrasforma in più denaro.
Di fatto, quindi, D-M-D' (D= Denaro;M= Merce;D'= Denaro+profitto), è la formula generale del capitale, come esso si presenta immediatamente nella sfera
della circolazione.