La sfera della circolazione, ossia dello scambio di merci, entro i cui limiti si muovono la compera e la vendita della forza-lavoro, era in realtà
un vero Eden dei diritti innati dell'uomo. Quivi regnano soltanto Libertà, Eguaglianza, Proprietà e Bentham.
Libertà! poichè compratore e venditore d'una merce, p. es. della forza-lavoro, sono determinati solo dalla loro libera volontà.
Stipulando il loro contratto come libere persone, giuridicamente pari. Il contratto è il risultato finale nel quale le loro volontà si danno
un' espressione giuridica comune. Eguaglianza! poichè essi entrano in rapporto reciproco soltanto come possessori di merci, e scambiano
equivalente per equivalente. Proprietà! Poichè ognuno dispone soltanto del proprio. Bentham! Poichè ognuno dei due ha a che fare soltanto con
se stesso. L' unico potere che li mette l' uno accanto all' altro e che li mette in rapporto è quello del proprio utile, del loro vantaggio particolare,
dei loro interessi privati. E appunto perchè così ognuno si muove solo per se e nessuno si muove per l'altro, tutti portono a compimento, per
un' armonia prestabilita delle cose, o sotto gli auspici d' una provviddenza onniscaltra, solo l' opera del loro reciproco vantaggio, dell'utile
comune, dell' interesse generale.
La produzione capitalistica comincia realmente, come abbiamo visto, solo quando il medesimo capitale individuale impiega allo stesso tempo un
numero piuttosto considerevole di operai, e quindi il processo lavorativo s'estende e si ingrandisce e fornisce prodotti su scala quantitativa
rilevante.
L' operare di un numero piuttosto considerevole di operai, allo stesso tempo, nello stesso luogo (o, se si vuole, nello stesso campo di lavoro),
per la produzione dello stesso genere di merci, sotto il comando dello stesso capitalista, costituisce storicamente e concettualmente il punto
di partenza della produzione capitalistica.
Se un operaio consumasse nella produzione di una merce molto più tempo di quanto è richiesto socialmente, se il tempo di lavoro necessario
per lui individualmente differrisse molto dal tempo socialmente necessario ossia dal tempo di lavoro medio, il lavoro di questo operaio non
sarebbe considerato lavoro medio, la sua forza-lavoro non sarebbe considerata forza lavoro media, essa non troverebbe da vendersi, oppure troverebbe,
ma solo al di sotto del valore medio della forza-lavoro.
Dunque si presuppone un minimo determinato di abilità nel lavoro; e più avanti vedremo che la produzione capitalistica trova i mezzi per misurare
questo minimo.
La forma del lavoro di molte persone che lavorano l'una accanto all'altra e l'una assieme all'altra secondo un piano, in uno stesso processo
di produzione, o in processi di produzione differenti ma connessi, si chiama cooperazione.