«Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: “No, non voglio vedere la televisione!” Alza la voce, se non non ti sentono: “Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!” Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: “Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!” O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace».

Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore

 

LIBRI

INDICE PAG. 8

Le stragi dimenticate
Gli eccidi americani di Biscari e Piano Stella

Gianfranco Ciriacono
Cdb Editore, 2005

   

GOLI OTOK
Italiani nel gulag di Tito

Giacomo Scotti
 

   

VINCITORI E VINTI

BRUNO VESPA

 

   

Piume a Nord Est
I Bersaglieri sul fronte dell'Isonzo: 1915-1917
 

di Antonio Sema
Libr. editrice goriziana
 

   

Guerra in camicia nera
Giuseppe Berto
 

Garzanti Editore

   
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Enfidaville 13 maggio 1943: Stamane il comandante ci ha mandato i distintivi M (battaglioni M l’elite delle Camicie Nere) e l’ordine di metterci la camicia nera. Bisogna presentarsi al nemico con proprietà e fierezza. E’ arrivato anche l’ordine di distruggere le armi, il carteggio e tutto ciò che possa essere di giovamento al nemico. …Cerco di immaginarmi come avverrà la resa. Ecco intanto sono giunto allo sbocco del canalone e alzo gli occhi: mi trovo davanti un gruppo di negri senegalesi, mi lasciano la rivoltella e mi sfilano l’orologio. Prima di sera ci troviamo rinchiusi: non ci danno da mangiare ma hanno promesso che ci daranno da bere. Senza data: C’era una strada che dalla riva del mare portava all’asfaltata. Era una strada piena di buche e di sabbia, che aveva ai lati siepi di fichidindia e poi orti con olivi e qualche casa araba. Sulla strada andavano gli autocarri, carichi di prigionieri che venivano trasferiti. Sopra gli autocarri c’eravamo noi prigionieri, pressati gli uni agli altri, e guardavamo il mondo attraverso la polvere. Il mondo entrava in noi e faceva un po’ bene, e anche un po’ male, ora che non potevamo possederlo, se non per quel tanto che entrava attraverso gli occhi .eravamo ansiosi d' andare avanti. Un prigioniero nuovo è sempre ansioso di andare avanti, se non altro, per vedere cosa succederà dopo. Avevamo fretta di arrivare all’asfaltata per capire dove ci avrebbero portati. .. si poteva girare a destra o a sinistra. A destra c’erano Tunisi e Algeri e Casablanca e poi l’oceano e il Canada, forse gli Stati Uniti. A sinistra poteva portare all’altra parte della terra….. India o Australia.