21 dicembre del 1942: Con le prime luci dell’alba dalle balke attorno al paese sciamano verso di noi le fanterie russe, accompagnate dai pesanti T-34 che fanno tremare attorno la terra ancora addormentata ma pur sempre viva. Nessuna reazione da parte nostra è umanamente possibile; sappiamo bene cosa ci aspetta e siamo rassegnati al peggio. Non nascono bersaglieri che in qualsiasi tragico frangente possano pensare di sottrarsi alla morte, al dolore, al destino più crudele uccidendosi o stupidamente facendosi uccidere. Dalle isbe escono a gruppi gli scampati ancora intontiti dal sonno e sfiniti; muti, con le mani alzate si mettono in fila sul ciglio della strada spinti dal vociare arrogante e dalle botte sulla schiena coi calci dei fucili. Ogni colpo è seguito da un: “Davai bistrà, ioptuoi mater; italianski caput”.

Bruno Cecchini
MEMORIE DI UN CELOVIEK BERSAGLIERE

 

 

LIBRI

INDICE PAG. 12

Bruno Cecchini

MEMORIE DI UN CELOVIEK BERSAGLIERE


Ed. Il Mascellaro Castel Maggiore Bo - Kuritza 2008

   

SAIGA 

Società Anonima Italiana Gomma Autarchica
Il progetto autarchico della gomma naturale di
Alberino Cianci
 

Thyrus Ed. Terni - Anno 2007

   

Canzoni popolari

Canti d'amore, di guerra, di lavoro e d'osteria raccolti e commentati da
Savino Rabotti  
 

Editrice Incontri Sassuolo - Anno 2007

   

Diego Vicini 

L'8° BERSAGLIERI e la guerra in Africa Settentrionale (1941-1943

Tamari ed. Bologna

   

VAQUERO PELÁEZ, DIMAS

CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE
Creer, obedecer, combatir ... y morir

MIRA EDITORES Zaragoza AÑO: 2007

   
 
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Sul ponte di Bassano,
là ci darem la mano.
Là ci darem la mano
ed un bacin d’amor (tre volte).
Per un bacin d’amore
succedon tanti guai.
Non lo credevo mai
doverti abbandonar (tre volte).
Doverti abbandonare,
volerti tanto bene.
E un mazzo di catene
che m’incatena il cuor (tre volte).
Che m’incatena il cuore,
che m’incatena i fianchi;
io lascio tutti quanti,
non mi marito più (tre volte).

 Canti d'amore, di guerra, di lavoro e d'osteria raccolti e commentati da
Savino Rabotti  
 

Rommel rimase impietrito anche quando dagli Italiani (DELEASE Mar. Cavallero) arrivò lo stesso messaggio addolcito da “Rifornimenti vengono spinti con ogni mezzo, via aerea et via mare”. Rommel ligio alla subordinazione ordinò la sospensione del ripiegamento già iniziato. Le posizioni sulle quali resistere ad oltranza dovevano essere quelle già occupate nel primo sbalzo, all’altezza del meridiano n. 850. Egli si rese conto che al Quartiere Generale del Fuhrer e al Comando Supremo in Roma non avevano ancora capito con sufficiente chiarezza come stavano le cose in Africa. Che, in effetti, così fosse lo dimostra lo stesso Cavallero nel suo Diario allorché, sotto la data del 3 novembre (42), scrisse che gl’inglesi dovevano ormai essere al limite delle forze e che Rommel era nelle migliori condizioni poiché aveva le forze riunite alla mano e disponeva di non meno di 250 carri !!!.

Diego Vicini
L'8° BERSAGLIERI